2021-09-05
Cts inglese contro i vaccini ai minori. Ma Johnson è pronto a sconfessarlo
Parere negativo per gli under 15: il governo va avanti cercando appoggio da altri immunologi.Da quando è iniziata la pandemia il parere degli immunologi è sempre stato un punto di riferimento per i governi di tutto il mondo, visto che di fronte a un virus sconosciuto sembrava l'unica certezza cui affidarsi. Adesso invece qualcosa è cambiato a giudicare da quello che sta accadendo in Gran Bretagna. Venerdì gli esperti del comitato medico-scientifico indipendente che assiste il governo di Boris Johnson (Jcvi) hanno negato il via libera alla vaccinazione dei ragazzi tra 12 e 15 anni, con soddisfazione di coloro che non considerano una buona idea il vaccino di massa dei piccoli, ma ieri mattina Chris Whitty, la più alta autorità sanitaria in carica in Inghilterra, ha fatto capire che questo parere potrebbe finire nel cestino. A suo dire, infatti, i vantaggi che derivano dalla vaccinazione sono tali che sta promuovendo la revisione del giudizio del Comitato e raccogliendo il parere di altri esperti. A spingerlo in questa direzione è il desiderio del governo Johnson di procedere con la vaccinazione nei ragazzini tra i 12 e i 15 anni, che Oltremanica non sono stati ancora interessati dalla procedura. Il governo Johnson vuole che l'anno scolastico, ormai alle porte, proceda senza più sospensioni e incertezze e quindi da settimane preme per avviare la campagna sui ragazzini. E pazienza se il Comitato dei saggi ha sottolineato che non ne vale la pena. Per Johnson, che ha iniziato a vaccinare gli inglesi in anticipo rispetto a tutti gli altri Paesi del mondo, non è concepibile «ignorare» i minorenni, che invece altrove sono già stati immunizzati. Tanto che mentre Whitty cerca consensi e appoggi, il governo ha messo le mani avanti. Nhs, il sistema sanitario nazionale, è pronto a far partire la prossima settimana le lettere di consenso rivolte ai genitori e poi ad accendere la macchina della vaccinazione. Un messaggino arriverà sul telefono di mamme e papa con un link cui collegarsi per prenotare la prima dose e gli ambulatori saranno aperti tutti i giorni dalle 8 di mattina fino alle 7 di sera, con ritmi di un vaccino ogni quindici minuti, proprio come è avvenuto per gli adulti.Le ragioni che spingono lo scienziato Whitty a sostenere questa campagna sono due. Anzitutto le conseguenze negative dell'assenza da scuola per i ragazzini sono state evidenti, in termini di risultati scolastici, ma anche di malattie mentali, con un aumento di depressione, ansia e patologie come i disturbi alimentari, dovuti allo stress. Secondariamente, i piccoli potrebbero essere un veicolo di contagio. Dunque, anche se la necessità del vaccino per il Covid appare opinabile sui piccoli, a livello più ampio la campagna va promossa. Secondo alcune fonti interne al governo, c'è ottimismo a Downing Street, che sta pensando di far prevalere la politica sulla scienza. Il report del Jcvi, infatti, ha generato un'onda di frustrazione nei politici inglesi, che si sentono le mani legate mentre vedono che in Israele, Irlanda, Germania, Italia e America il vaccino ai minorenni è già stato somministrato ampiamente. L'idea di non dar retta ai saggi e procedere secondo i piani, comunque, non sarebbe solo di Johnson. Sembra che anche la Scozia, dove i casi stanno aumentando, il Galles e l'Irlanda del Nord stiano valutando di procedere comunque. Eppure, i membri del Jcvi hanno precisato che i benefici del vaccino somministrato ai piccoli non sono tali da giustificare il rischio degli effetti collaterali: sui quali mancano informazioni e ovviamente stastistiche.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco
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