2025-11-19
Crédit Agricole pronta alle nozze con Bpm
Il nuovo ad dei francesi, Olivier Gavalda: «Seguiamo con grande attenzione le possibili opzioni di fusione». La Bce potrebbe concedere l’autorizzazione a salire oltre il 20% e arrivare al 29%. Il governo preferisce un’operazione Banco-Monte dei Paschi.Crédit Agricole guarda al mercato italiano come elemento chiave della propria strategia di crescita. Il nuovo amministratore delegato Olivier Gavalda arrivato a maggio ha dichiarato di seguire «con grande attenzione» le possibili opzioni di fusione tra la controllata Crédit Agricole Italia e il gruppo Banco Bpm. La banca francese, che ha poco meno del 20% del capitale di Banco Bpm e potrebbe essere autorizzato dalla Bce a superare la soglia sensibile e arrivare fino al 29%, sta infatti collaborando con advisor come Deutsche Bank e Rothschild per esplorare una possibile fusione con il gruppo guidato da Giuseppe Castagna.Il gruppo bancario francese ha presentato un nuovo piano industriale al 2028, il primo con Gavalda alla guida. L’Italia è uno dei mercati prioritari: nel 2028 dovrebbe contare circa 6,5 milioni di clienti e contribuire per il 20% agli utili netti complessivi del gruppo (contro il 15% attuale). L’obiettivo riflette la strategia di forte espansione internazionale del piano «Act 2028», che punta a generare il 60% dei ricavi fuori dalla Francia e a migliorare il profilo reddituale del gruppo.Banco Bpm, terza banca italiana, cerca un alleato per crescere dopo il tentativo abortito di acquisizione da parte di Unicredit. Il suo amministratore delegato Giuseppe Castagna ha indicato Crédit Agricole Italia e Monte dei Paschi di Siena come «le due opportunità più evidenti» di fusione. Una combinazione con Crédit Agricole Italia risulterebbe razionale anche alla luce della quota di circa il 20% già detenuta dal gruppo francese in Banco Bpm, quota salita proprio durante la difesa dall’offerta di Unicredit. Secondo Bloomberg, un’eventuale integrazione tra Banco Bpm e CA Italia porterebbe il gruppo francese a detenere tra il 30% e il 40% della nuova entità.Parallelamente, il governo italiano spinge da tempo per la creazione di un «terzo polo» bancario in grado di competere con Intesa Sanpaolo e Unicredit. In questa ottica Roma ha favorito l’intesa tra Bpm e Mps, riducendo la partecipazione statale in Monte dei Paschi (attualmente al 4,9%) attraverso cessioni di capitale come la vendita del 20% di Mps a Banco Bpm nel 2024. L’integrazione tra Mps e Bpm era già all’ordine del giorno di Palazzo Chigi, e i vertici italiani continuano a guardare con favore a queste ipotesi di consolidamento. Banco Bpm detiene già circa il 9% di Mps; perciò, una fusione ridurrebbe l’esposizione pubblica e creerebbe un polo nazionale più solido.In ogni caso, ogni operazione sarà valutata sulla base delle golden powers, la normativa italiana sulla protezione degli asset strategici. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha chiarito che l’esecutivo applicherà queste norme a qualsiasi aggregazione di rilievo, per garantire la continuità del credito alle imprese italiane e la protezione del risparmio delle famiglie. Secondo Giorgetti, «non ho obiezioni politiche, ma ho una legge da applicare e come ho fatto in passato la applicherò a tutti».In sintesi: il piano Act 2028 di Crédit Agricole riconosce il peso strategico dell’Italia (l’obiettivo è che rappresenti il 20% degli utili dell’istituto francese). Il gruppo esplora la fusione di Banco Bpm – di cui è già primo azionista – con la propria controllata italiana, mentre la creazione di un terzo polo bancario (coinvolgendo Bpm, Mps e partner esteri) resta una priorità per l’esecutivo Meloni. La posizione di favore del governo e l’applicazione delle golden powers determineranno in ultima analisi lo sviluppo di queste operazioni bancarie.A supporto della strategia industriale, Crédit Agricole ha annunciato un incremento significativo degli investimenti sul territorio italiano, con un focus su digitalizzazione, sostenibilità e potenziamento della rete commerciale. Il gruppo prevede oltre 4 miliardi di euro di investimenti in Italia entro il 2028, di cui una parte rilevante destinata alla modernizzazione delle infrastrutture IT e allo sviluppo di nuovi prodotti assicurativi e di credito per le Pmi. Gavalda ha inoltre sottolineato l’importanza del modello di «banca universale di prossimità» adottato in Italia, che integra servizi bancari, assicurativi e di wealth management in una logica territoriale e cooperativa.Nel frattempo, anche Mps lavora a una revisione del proprio piano industriale per rimanere un interlocutore credibile in un’eventuale aggregazione. Tuttavia, senza una fusione, la banca senese rischia di restare sottodimensionata rispetto ai big del settore.
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