2022-07-21
Costantino scarcerato dopo 16 mesi. Ma gli Emirati continuano coi ricatti
Andrea Giuseppe Costantino (Ansa)
Fissata una cauzione di 500.000 euro per l’imprenditore. Ed Emmanuel Macron frega Luigi Di Maio.Dopo 16 mesi di carcere duro nella prigione di Abu Dhabi, tra problemi sanitari e violenze degli altri detenuti, si incomincia a intravedere uno spiraglio di luce per le sorti di Andrea Giuseppe Costantino, l’imprenditore milanese di 49 anni che era stato arrestato il 21 marzo del 2021 di fronte alla compagna e alla figlia. Costantino è uscito dal carcere alla fine di maggio, anche se la notizia è emersa solo nelle ultime ore, e adesso si trova nell’ambasciata italiana di Abu Dhabi, perché comunque non può lasciare ancora gli Emirati Arabi. Sulla sua testa le autorità emiratine hanno emesso una multa di 500.000 euro: se non saranno pagate non potrà tornare in Italia. Data però la sempre più tortuosa vicenda, c’è chi teme che, anche a fronte del pagamento, Costantino venga comunque trattenuto negli Emirati Arabi. Per di più la cifra è fuori dalla capacità finanziaria dell’imprenditore, anche perché in questi 16 mesi di vita «sospesa» ha perso tutto, risparmi, azienda e lavoro.È questo in sintesi l’ennesimo intoppo che separa il trader italiano dalla libertà. Si tratta di una situazione a tratti surreale, dovuta soprattutto alle tensioni tra Roma e Abu Dhabi, causate dalla scelta del ministro degli Esteri Luigi Di Maio di imporre l’embargo sulla fornitura di materiale di difesa agli Emirati Arabi. In questo modo sono state bloccate le forniture italiane di pezzi di ricambio per la pattuglia acrobatica emiratina, un vero e proprio disastro diplomatico che ha offeso l’onore nazionale.Il motivo dietro la decisione di Di Maio era quello di boicottare i Paesi che fomentano la guerra civile in Yemen. Il problema è che si è trattato di un errore diplomatico, perché gli Emirati Arabi Uniti hanno cessato da tempo di intervenire militarmente in Yemen. Non solo. La decisione di imporre l’embargo ha penalizzato le nostre imprese italiane impegnate nella zona, dopo che negli ultimi 10 anni avevano conquistato posizioni di rilievo. Succede così che mentre il presidente del Consiglio Mario Draghi è in questi giorni impegnato nella crisi di governo, ieri il presidente francese Emmanuel Macron ha stipulato un nuovo accordo con il presidente Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Francia ed Emirati Arabi collaboreranno su economia, investimenti e anche settore aerospaziale. Costantino è ancora adesso una delle pedine nelle mani delle forze governative emiratine, più che mai indispettite per le scelte di Di Maio e per una politica estera italiana completamente sbagliata. Che la vicenda del trader milanese sia politica lo dicono le stesse accuse a suo carico. Il 31 maggio 2022, quando è stato rimesso a piede libero, sul foglio di uscita è stato riportato l’art. 228 del codice penale emiratino che ricollega il procedimento a «superiori interessi di Stato e della Nazione». Era stato accusato della vendita dei due carichi di gasolio alla compagnia petrolifera nazionale yemenita per circa 52 milioni di dirham. Una vendita in chiaro, subito dimostrata con documenti alla mano. Quelle accuse sono cadute, anche perché non sono mai state provate. Ma non basta. In questi lunghi mesi, interminabili per Costantino, per la sua compagna ed i suoi affetti, le trattative per la liberazione non sono mai finite. La compagna Stefania non si è mai dichiarata sconfitta nel gridare al mondo «l’innocenza di Andrea». muovendo anche numerosi appelli alle più alte cariche dello Stato ed europee». A quanto pare una svolta nelle trattative sarebbe avvenuta a metà maggio, dopo la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Abu Dhabi per la cerimonia di condoglianze per la scomparsa dell’ormai ex presidente Khalifa bin Zayed Al Nahyan. Per l’imprenditore italiano anche le forze politiche hanno fatto fronte comune. In questi mesi sono state numerose le interrogazioni, le interpellanze parlamentari, regionali e comunali per avere notizie della vicenda, tenere alta l’attenzione ed accompagnarla al primo importante passo per il rientro in Italia. Come detto ora Costantino è chiuso in ambasciata. Manca ancora l’ultimo passo per la fine di una vicenda che va avanti ormai da troppo tempo.
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