2023-08-04
L’addestramento Usa è un flop: Kiev resta impantanata
Il «Nyt»: «Controffensiva arenata nei campi minati». Le truppe ucraine cambiano strategia, mentre i negoziati restano lontani.La Polonia accusa: la Bielorussia ha violato lo spazio aereo. Minsk nega e Varsavia invia truppe al confine.Lo speciale contiene due articoli.Ormai non si può più negare l’evidenza. La controffensiva ucraina sta andando male. Due mesi di scontri sul campo che non hanno portato a nulla e di nuovo le autorità militari hanno deciso di cambiare tattica. Lo rivela il New York Times che spiega come le truppe ucraine equipaggiate con armi americane d’avanguardia si siano arenate all’interno dei campi minati russi, tartassate continuamente dal fuoco di artiglieria ed elicotteri da combattimento. Alcune unità si sono perse. Altre hanno ritardato gli attacchi, perdendo il vantaggio acquisito. Altre ancora sono andate così male da perdere completamente sul campo di battaglia.Insomma non esattamente un successo, anzi. Nulla a che vedere con i successi ottenuti nelle città strategicamente importanti di Kherson e Kharkiv lo scorso autunno. Questo ha costretto ancora una volta i comandanti militari ucraini a cambiare tattica, concentrandosi sul logoramento delle forze russe con artiglieria e missili a lungo raggio invece di continuare ad avanzare nei campi minati sotto il fuoco nemico. L’addestramento occidentale non è servito a nulla di fronte allo sbarramento dell’artiglieria russa.Questi risultati hanno fatto nascere una polemica interna agli Stati Uniti che, inevitabilmente, ricadrà a stretto giro sulla Nato e, quindi, in Europa. Ha avuto senso spendere decine di miliardi di dollari in armi e addestramento se questi sono i risultati? Non si può parlare di controffensiva fallita perché la guerra non è finita, ma è come quando il presidente russo Vladimir Putin diceva che avrebbe fatto una guerra lampo contro l’Ucraina: non è andata così. Oggi si può parlare di una guerra di logoramento senza aver paura di esser contraddetti. Putin ha più volte lasciato intendere che, avendo conquistato i territori che gli interessavano (almeno per ora), la sua strategia consisterà ora nell’attendere dietro le barricate l’azione di Kiev, aspettando che esaurisca le energie e i rifornimenti. Un piano che, per il momento, sembra funzionare. L’amministrazione Biden aveva sperato che le nove brigate addestrate dall’Occidente, circa 36.000 soldati, avrebbero dimostrato che il modo di fare guerra americano era superiore a quello russo. Strategie completamente diversa: mentre i russi hanno una struttura di comando rigidamente centralizzata, gli americani hanno insegnato agli ucraini a consentire ai soldati arruolati anziani di prendere decisioni rapide sul campo di battaglia e di schierare tattiche di armi combinate: attacchi sincronizzati di fanteria e forze di artiglieria.Lo sforzo di riprendersi il proprio territorio «sta richiedendo loro di combattere in modi diversi», ha detto il mese scorso Colin H. Kahl che, recentemente, si è dimesso da alto funzionario politico del Pentagono. Ma le brigate addestrate in Occidente hanno ricevuto solo dalle quattro alle sei settimane di addestramento combinato alle armi e le unità hanno commesso diversi errori all’inizio della controffensiva, ai primi di giugno, che le hanno fatte arretrare, secondo funzionari e analisti statunitensi che hanno recentemente visitato le linee del fronte e hanno parlato alle truppe e ai comandanti ucraini.Nelle prime due settimane della controffensiva, secondo i funzionari statunitensi ed europei, fino al 20% delle armi inviate dall’Ucraina sul campo di battaglia è stato danneggiato o distrutto. Il bilancio includeva alcune delle formidabili macchine da combattimento occidentali - carri armati e veicoli corazzati - su cui gli ucraini contavano per respingere i russi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, alla fine di luglio, ha riconosciuto che la controffensiva stava avanzando più lentamente del previsto: «Avevamo in programma di avviarla in primavera, ma non l’abbiamo fatto perché, francamente, non avevamo abbastanza munizioni e armamenti e non abbastanza brigate adeguatamente addestrate - voglio dire, adeguatamente addestrate in queste armi», ha detto Zelensky, che ha aggiunto: «Poiché abbiamo iniziato un po’ in ritardo», la Russia ha avuto «tempo per costruire diverse linee di difesa».Ad ogni modo, Zelensky crede che, prima o poi, questa pressione le truppe russe la subiranno, e riuscirà, nelle prossime settimane, a trovare un varco. Ma in questo momento non ci sono certezze che ciò avvenga, piuttosto lo scenario più probabile è che la controffensiva si spenga. Sono sempre più i droni in volo e quando la guerra si sposta nei cieli fa inevitabilmente più morti e coinvolge più attori. Tra l’altro c’è anche la minaccia dell’arma atomica. A Mosca, naturalmente, conviene che le cose rimangano così, per quello spera in una tregua, per consolidare i successi ottenuti. In questo momento, se davvero dovesse concretizzarsi il fallimento della controffensiva, sono solo tre gli scenari che possono aprirsi: il primo è quello di una trattativa che includa la possibilità di lasciare parte delle conquiste ucraine ai russi. Il secondo, è il peggiore: l’ingresso in campo di nuovi attori, come l’esercito della Nato. Il preludio a una catastrofe che deve a tutti i costi essere evitata. Infine, il terzo scenario: una guerra di anni, alla fine della quale l’Ucraina non esisterà più e non ci sarà più nulla da dover difendere.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/controffensiva-ucraina-difficolta-2662713204.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="la-polonia-accusa-i-bielorussi-violato-lo-spazio-aereo" data-post-id="2662713204" data-published-at="1691095642" data-use-pagination="False"> La Polonia accusa i bielorussi: «Violato lo spazio aereo» Tensione alle stelle ai confini dell’Ucraina. Tutto è nato il primo agosto quando la Polonia ha accusato la Bielorussia di aver invaso il proprio spazio aereo polacco con due elicotteri. Ieri l’ambasciatore polacco a Minsk, Martin Wojciechowski, è stato convocato dal ministero bielorusso degli Esteri. «Il diplomatico è stato informato che le frettolose dichiarazioni rilasciate da funzionari polacchi in merito alla violazione dello spazio aereo polacco da parte di due elicotteri bielorussi il 1° agosto 2023 non sono state confermate a seguito di un controllo completo effettuato dalla parte bielorussa», spiega il dicastero, «I dati di controllo oggettivo della traiettoria di volo degli elicotteri sono stati forniti per dimostrarlo». Minsk ha quindi esortato Varsavia a non usare il caso come giustificazione per «un rafforzamento delle sue truppe» al confine. Minsk, infatti, ritiene che la leadership militare e politica polacca stia semplicemente cercando una scusa per aumentare le sue truppe vicino al confine. La risposta dell’Unione europea arriva pronta: ha imposto un divieto sull’esportazione di beni e tecnologie alla Bielorussia che possono contribuire al suo potenziamento militare e tecnologico. Lo ha dichiarato la Commissione europea: «Le misure estendono il divieto di esportazione verso la Bielorussia a una serie di beni e tecnologie altamente sensibili che contribuiscono al potenziamento militare e tecnologico della Bielorussia. Il Consiglio impone, inoltre, un ulteriore divieto di esportazione di armi da fuoco e munizioni, oltre che di beni e tecnologie adatti all’utilizzo nell’aviazione e nell’industria spaziale». Secondo la Commissione, le nuove misure contribuiranno a garantire che le sanzioni contro la Russia «non possano essere aggirate attraverso la Bielorussia». La Ue ha aggiunto anche rappresentanti della tv di Stato bielorussa nella «lista nera» dei soggetti sottoposti alle sanzioni decretate in seguito all’invasione russa dell’Ucraina nonché a quelle relative alla repressione dell’opposizione da parte del regime di Minsk: 38 figure del regime e tre entità statali, tra cui i principali «propagandisti» della televisione di Stato, pubblici ministeri e funzionari penitenziari. Il grano rimane sempre il tema più importante di queste settimane. E lo è da quando la Russia ha deciso di non rinnovarne l’accordo sull’export. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha accusato Mosca di «ricattare» il mondo con il blocco dell’accordo sui cereali. Allo stesso tempo, però, ha aperto uno spiraglio: «Se la Russia deciderà di tornare all’accordo sul grano», gli Stati Uniti faranno in modo che tutti, «inclusa la Russia», possano esportare cibo. Proprio questa è la richiesta di Mosca: la garanzia di poter esportare prodotti russi in tutto il mondo, cosa che finora le era impedita a causa del blocco dei pagamenti sul circuito Swift. In Ucraina, intanto, la giornata di ieri si è concentrata principalmente su Zaporizhzhia dove è morta una donna di 58 anni a seguito dei numerosi bombardamenti. «Nell’ultimo giorno, il nemico ha effettuato 80 bombardamenti nella regione di Zaporizhzhia. I russi hanno attaccato 21 insediamenti nella regione», hanno riferito le autorità della zona. Infine, nella centrale nucleare, le autorità ucraine hanno individuato almeno due mine antiuomo lungo la strada che percorrono di solito gli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) per raggiungere il sito. Le mine sono state disinnescate ma l’attenzione sulla centrale più grande d’Europa rimane naturalmente altissima.
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