2020-04-03
Contagi: il miglior giorno da un mese. Però c’è il rischio di focolai sparsi
L'andamento nazionale registra un netto calo dei nuovi positivi. Restano alti i decessi: altre 760 persone In alcune realtà i dati sono in controtendenza: a Rieti gli infetti crescono del 46%, a Oristano addirittura del 50. Un malato ogni 8,5 tamponi processati: è il dato più basso da un mese a questa parte. Ovvero è risultato positivo l'11% dei 39.809 tamponi di ieri. Si tratta di 5.000 tamponi in più rispetto a mercoledì. Un numero altissimo. I nuovi contagiati sono 2.477 (mercoledì erano 2.937). Insomma, più tamponi e meno malati. Ma resta ancora tragicamente alto il conteggio dei decessi: 760 nelle ultime 24 ore, 33 in più di mercoledì, per un totale di 13.915 italiani caduti con il coronavirus. La letalità media in Italia - stimata dall'Istituto superiore di sanità - è dell'11,5%. Delle persone risultate positive, il 42,1% riporta uno stato con sintomi lievi; il 20,8% severo; il 2,9% critico, il 14,6% è pauci sintomatico (ossia con sintomi inferiori al consueto); il 13% manifesta sintomie il 6,6% è totalmente asintomatico. Cresce in modo progressivo anche il numero di guariti: con i 1.431 di ieri (mercoledì erano 1.109) il dato complessivo arriva a quota 18.278. Il numero totale di persone che hanno contratto il virus dall'inizio dell'epidemia - compresi i guariti e i deceduti - è arrivato a 115.242. Migliora la situazione negli ospedali, soprattutto nei reparti di rianimazione: con 18 nuovi pazienti ricoverati ieri, ora ci sono 4.053 soggetti sottoposti a cura intensiva. I ricoverati con sintomi sono 28.540. La maggior parte dei contagiati (50.456) però è in isolamento domestico, senza sintomi o con sintomi lievi. «Dal 27 di marzo», ha precisato il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, «assistiamo a un calo degli incrementi dei ricoverati e delle persone in terapia intensiva. Assistiamo a valori che si stanno stabilizzando. Non so dire se stiamo iniziando a calare o quando comincerà la fase decrescente, ma non dobbiamo abbassare la guardia». E infatti anche ieri le forze di polizia hanno controllato 246.365 cittadini trovati in giro per le città. I sanzionati per non aver rispettato i divieti sugli spostamenti sono stati 7.080, i denunciati per false attestazioni nell'autodichiarazione sono stati 113 e quelli per la violazione della quarantena ben 19. Nell'ultima settimana sono stati in 330 a uscire di casa sapendo d'essere portatori del coronavirus. Il governatore siciliano Nello Musumeci ieri mattina ha chiamato i prefetti per esortarli a intensificare i controlli: «Finora», ha detto Musumeci, «abbiamo osservato rigorosamente le norme. Ma adesso c'è una sorta di «liberi tutti», con l'errata consapevolezza che il peggio sia passato e che ci possiamo concedere anche il lusso di un passeggiata di un'ora. Chi fa questo è un irresponsabile». Nella provincia di Enna ieri si è registrato il +10.3% di contagi in più in 24 ore. In Sicilia ci sono 1.718 positivi e 72 pazienti in terapia intensiva. Le vittime sono 88. Ma i dati più allarmanti si segnalano da due nuovi focolai: Oristano con 15 contagi fa salire la percentuale dei nuovi pazienti Covid-19 del 50% rispetto a mercoledì. In termini assoluti sono ancora valori ristretti, però l'andamento - come l'esperienza purtroppo ha dimostrato - non è rassicurante. Proprio nelle strutture del Nord Ovest della Sardegna il ministero della Difesa ha disposto l'invio di medici e infermieri in supporto agli operatori già impegnati. Ed è ancora più preoccupante il quadro di Rieti: 61 nuovi contagi in 24 ore per un totale di 193 (il 46,2% in più). Ben 17 pazienti sono operatori dell'Ares 118 in servizio nella provincia laziale. Dalla Lombardia continuano ad arrivare notizie confortanti. Ieri su 6.837 tamponi, 1.292 sono risultati positivi. Mercoledì erano 1.500. Il numero complessivo di lombardi contagiati dal coronavirus è salito così a 46.065. «Nei dati», ha spiegato il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, «c'è una conferma del trend, che va valutato nell'arco di quattro o cinque giorni. Il tasso di contagio, la velocità con cui si trasmette, è diminuito e speriamo si confermi nei prossimi giorni». Anche i numeri che arrivano dagli ospedali lombardi sono in linea con quelli dei giorni scorsi. Le persone ospedalizzate sono 11.763 (165 in più). I pazienti in terapia intensiva sono 1.351, «solo» nove in più rispetto a mercoledì. I dimessi sono in totale 24.992. Il numero di vittime resta drammatico, ma è in calo: con i 367 caduti lombardi di ieri la conta ha raggiunto quota 7.960. L'unico dato davvero in controtendenza è quello di Milano, con 482 casi positivi in 24 ore, che porta il totale nella provincia a 10.004 contagiati. Le altre province più colpite restano Bergamo con 132 positivi in più (totale 9.171) e Brescia con 159 positivi in più (totale 8.757). Mercoledì i dati erano rispettivamente arrivati a 231 e 236. Quindi anche qui si registra un calo. Nelle altre province lombarde i numeri sono molto più bassi. Continuano a morire i medici: con l'otorinolaringoiatra Marcello Cifola e il medico del lavoro Marino Signori, sale a 69 il numero dei camici bianchi caduti sul campo. Secondo gli ultimi dati diffusi dall'Istituto superiore di sanità, sono saliti a 10.007 gli operatori sanitari contagiati in Italia. E c'è anche il primo detenuto deceduto con coronavirus (morte che segue quella di due agenti della polizia penitenziaria deceduti nei giorni scorsi): si tratta di Vincenzo Sucato, 76 anni, arrestato nell'operazione antimafia «Cupola 2.0» e considerato reggente della famiglia mafiosa di Misilmeri di Palermo. Era incarcerato a Bologna - dal 2018 - ed era affetto anche da altre patologie. Il coronavirus non fa sconti neanche dietro le sbarre.
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello (Imagoeconomica)
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello: «Dopo il 2022 il settore si è rilanciato con più iscritti e rendimenti elevati, ma pesano precariato, scarsa educazione finanziaria e milioni di posizioni ferme o con montanti troppo bassi».