
Il flop di Carlo Bonomi rompe la tradizione di un presidente passato da viale dell’Astronomia. Al suo posto, scelto Luigi Gubitosi. In consiglio entrano Giuliano Amato e il nipote di Sergio Mattarella.Carlo Bonomi interrompe la tradizione di Confindustria dentro l’Università Luiss Guido Carli. Per la prima volta non ci sarà un ex presidente di viale dell’Astronomia come presidente e allo stesso tempo non ci saranno consiglieri espressione dell’associazionismo confindustriale. Così, dopo non essere riuscito a diventare presidente della Lega Calcio di Serie A, dopo aver cercato persino (invano) di prorogare il suo mandato in viale dell’Astronomia, potrebbe restare fuori anche dall’Università Luiss Guido Carli. Di sicuro non sarà il presidente, come ampiamente anticipato nelle scorse settimane, anche perché senza un titolo di laurea. E di sicuro non ci sarà alla presidenza nessuno dei suoi delfini, perché né Alberto Marenghi né Giovanni Baroni hanno convinto il comitato universitario. Il nuovo presidente dell’Università sarà Luigi Gubitosi, già numero uno di Tim e vicepresidente nazionale di Confindustria. Per la prima volta, quindi, dopo trent’anni si interrompe la tradizione di vedere un past president, ovvero un numero uno di viale dell’Astronomia in scadenza, in quel ruolo. In ogni caso ci potrebbe essere una via d’uscita. Nei prossimi giorni dovranno ancora essere nominati altri tre consiglieri, i cosiddetti grandi elettori, e un quarto. Manca poi la casella del rappresentante del governo. Bonomi potrebbe occupare proprio uno di questi posti, ritagliandosi il ruolo di vicepresidente esecutivo, un incarico creato su misura per lui, anche se non ci sono ancora certezze. A quanto pare nell’entourage dell’imprenditore lombardo si sostiene che prima dell’estate del prossimo anno, non appena finito il mandato in Confindustria, Bonomi potrebbe diventare comunque presidente della Luiss grazie a un intervento del governo. In quel caso Gubitosi dovrebbe farsi da parte, anche se in pochi ci credono. Ieri l’assemblea dell’ateneo, stando a indiscrezioni, perché non c’è stato ancora un comunicato ufficiale, ha indicato i suoi nuovi componenti del consiglio di amministrazione. Come detto il nuovo presidente sarà Gubitosi, mentre i consiglieri saranno Giuliano Amato, Luigi Carbone, Monica Maggioni, Paolo Magri, Antonino Mattarella e Andrea Zoppini. C’è ha definito il nuovo consiglio di amministrazione come molto quirinalizio, cioè molto vicino al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che inaugurò l’anno accademico nel 2019. Del resto, entra nella prestigiosa università un ex presidente della Corte costituzionale come Amato, 85 anni, nelle scorse settimane tornato alla ribalta per aver attacco la Francia sulla tragedia di Ustica. Non solo. Entra in consiglio di amministrazione anche Antonino Mattarella, nipote del presidente della Repubblica, Zoppini, giurista, autore di diversi manuali di diritto insieme con Giulio Napolitano, figlio dell’ex presidente della Repubblica Giorgio. C’è poi Magri, vicepresidente esecutivo dell’Ispi e docente di relazioni internazionali all’Università Bocconi e quindi Maggioni, ex presidente Rai, attualmente in forza al Consiglio generale di Confindustria radio televisioni. C’è anche Luigi Carbone, presidente di sezione del consiglio di Stato, ex capo di gabinetto quando Roberto Gualtieri era ministro dell’Economia, musicista nel tempo libero, noto per a sua band NeaCò, Neapolitan Contamination, gruppo musicale che mischia musica jazz, blues con vecchie canzoni partenopee. A rappresentare l’ente di promozione ALuiss, come da statuto, entrano invece il presidente e la vicepresidente di quest’ultima, Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria delegato alle Rappresentanze regionali e Barbara Beltrame, anche lei vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione. ALuiss - Associazione per la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali - cui fa capo, quale strumento operativo, la Luiss, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali - resta invece un avamposto di Bonomi. Ne fanno parte anche Alvise Biffi, il fidatissimo Baroni presidente di Piccola industria, Cinzia Cogliati, lecchese, pure lei di Confindustria lombarda.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.