Con l’indeciso Conte non vinceremo questa guerra

Con l’indeciso Conte non vinceremo questa guerra
Giuseppe Conte (Ansa)

Riavvolgendo il nastro di ciò che è accaduto negli ultimi 20 giorni si capiscono tante cose. Soprattutto si comprende quanto l'esitazione di chi ci governa o ha compiti di indirizzo sia pericolosa. Lo scrivo pensando alla decisione presa ieri da Giuseppe Conte di non estendere a tutto il territorio nazionale le misure sollecitate dai rappresentanti del centrodestra. A Palazzo Chigi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani si sono presentati con una richiesta chiara: chiudere tutto per almeno 15 giorni.

Virginie Joron: «Macron ha nominato un suo clone»
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
L’eurodeputata del Rassemblement National: «Il presidente non scioglie il Parlamento per non mostrare la sua debolezza ai partner europei. I sondaggi ci danno al 33%, invitiamo tutti i Repubblicani a unirsi a noi».
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.

L’arsenale segreto di Kim
Kim Jong-un (Getty Images)
  • Individuata dagli Usa una base sotterranea finora ignota, con missili intercontinentali lanciabili in tempi ultra rapidi: un duro colpo alla deterrenza del resto del mondo. La «lezione» iraniana: puntare sui bunker.
  • Il regime vuole entrare nella ristretta élite di Paesi con un sistema di sorveglianza orbitale. Obiettivo: spiare i nemici e migliorare la precisione delle proprie armi.
  • Pyongyang dispone già di 30-50 testate nucleari operative e arriverà a quota 300 entro il 2035. Se fosse attaccata, per reazione potrebbe distruggere Seul all’istante.

Lo speciale contiene tre articoli.

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