2021-11-27
Con la scusa della «responsabilità» vietano il dibattito sul green pass
(Alessio Coser/Getty Images)
Francesco Borgonovo invitato a Trento a parlare di card e sovranismo. Il Comune nega la sala.La censura è una delle caratteristiche principali di ogni regime. La censura delle idee, dei libri, dei giornali e dei giornalisti è uno dei pilastri di ogni dittatura. Quello che è accaduto a Trento dimostra che siamo arrivati al livello di guardia, anzi che questo livello è stato abbondantemente superato. La vicenda è inquietante: circa due settimane fa, il vicedirettore della Verità, Francesco Borgonovo, viene invitato in città per presentare il suo libro, Conservare l'anima, nell'ambito di una iniziativa chiamata «Green pass è dittatura?». L'organizzatore dell'evento, Filippo Castaldini, chiede al Comune di Trento, per la precisione alla Circoscrizione Gardolo e Meano, l'utilizzo del teatro Gigi Cona per domenica prossima, 28 novembre, alle 18. La risposta dell'amministrazione comunale è positiva: Castaldini versa la tariffa dovuta, cura l'organizzazione dell'evento nei dettagli, realizza le locandine e fa partire gli inviti. Ieri mattina, l'incredibile dietrofront del Comune di Trento: Castaldini riceve una mail dal segretario della Circoscrizione, che gli comunica la revoca della concessione del teatro: «Esaminati i contenuti della sua richiesta», si legge, «e in considerazione della delicata situazione sanitaria generale, nell'ambito della quale l'amministrazione comunale intende assicurare un profilo di coerenza, di chiarezza e di responsabilità sociale, si comunica che non si concede l'utilizzo del teatro Gigi Cona di Gardolo per la conferenza di presentazione del libro Conservare l'anima e la trattazione dei temi da lei indicati, va e dire certificazione verde, sovranismo e identità nazionali. Di conseguenza», prosegue la mail indirizzata a Castaldini, «verrà avviato d'ufficio il procedimento volto al rimborso della somma versata per l'utilizzo dello spazio richiesto». Coerenza, chiarezza e responsabilità sociale: se non ci fosse da piangere, verrebbe da ridere. Queste righe, diciamolo chiaramente, cercano ipocritamente di nascondere il vero motivo della censura: Borgonovo, così come tutta La Verità, in queste settimane ha rivelato le innumerevoli contraddizioni del green pass, le falle nella narrazione mainstream che ogni santo giorno cerca di far passare il certificato verde come un passaporto per la salvezza, dando l'idea a chi è vaccinato di poter fare quello che vuole, e in questo modo, a nostro parere, produce l'effetto opposto a quello sbandierato, ovvero finisce per aumentare la circolazione del Covid, poiché, ricordiamolo sempre, i vaccinati possono contagiarsi e contagiare. L'unico effetto del green pass è quindi quello di escludere 8 milioni e mezzo di non vaccinati dalla vita sociale. Una opinione, certo, quella della Verità, che andrebbe contrastata con argomentazioni valide, e che invece viene soffocata con la censura più bieca. «La circoscrizione», spiega l'organizzatore dell'evento, Filippo Castaldini, «era perfettamente a conoscenza della presenza di Francesco Borgonovo e della presentazione del suo libro. L'autorizzazione era stata concessa, e avevo provveduto a versare la quota richiesta. Il precipitoso dietrofront, dopo l'intervento del Comune, la revoca dell'autorizzazione, questa mail che non spiega assolutamente nulla», aggiunge Castaldini, «altro non sono che un atto di inaccettabile censura. È inquietante che una amministrazione pubblica si arroghi il diritto di decidere quali idee possono essere illustrate e quali no», conclude Castaldini, «l'evento si svolgerà lo stesso, domenica, in una sala privata».