2023-08-06
«Con i nostri costumi andiamo alla conquista anche del Brasile»
Il patron di Miss Bikini Andrea Teofilatto: «Con la qualità del made in Italy riusciamo a imporci nella patria del beach wear. I materiali fanno la differenza».È stato «come vendere ghiaccio agli eschimesi», racconta alla Verità Andrea Teofilatto, patron di Miss Bikini, parlando della sua esperienza in Brasile. Il ceo del brand di beach couture, nato nel 1989 in Costa Smeralda, ha puntato verso un Paese che, in fatto di costumi da bagno, insegna al mondo. Eppure, dopo la sfilata sulla spiaggia di Ipanema, il successo è stato travolgente. «Per me il Brasile rappresenta un ritorno perché quando ho iniziato questa avventura, in Italia, mi consideravano troppo piccolo per produrmi mentre in Sud America è stato tutto più semplice».E ora? «Una volta tornato in Italia, ormai diversi anni fa, ho iniziato a guardare al Brasile per “conquistarlo”. E così è stato. Riuscire a entrare non è stato certo semplice, in un Paese che ha praticamente inventato i costumi da bagno, ma noi stiamo esportando il made in Italy con l’anima brasiliana. È una bella lotta e una sfida avvincente anche perché siamo l’unica azienda italiana, non ce ne sono altre».Come vi siete fatti accettare? «Quest’anno abbiamo inaugurato il secondo negozio e tappezzato Rio con tutta la nostra pubblicità, siamo stati tre mesi sulla rivista brasiliana più importante, copertine e influencer hanno aperto la strada e abbiamo sponsorizzato il grande evento a Ipanema, tra concerti sulla spiaggia e feste dove abbiamo organizzato la sfilata. Il primo negozio era stato aperto nel centro commerciale più grande del Brasile, il Barra shopping».Quale è stato il vostro valore aggiunto? «A San Paolo abbiamo presentato ciò che manca in Brasile, la parte dei vestiti, dei coordinati, la beach couture, la parte che va oltre il costume da bagno, dove c’è molta ricerca. I nostri sono capi particolari, i fuori acqua diventano pezzi speciali. Quest’anno ci siamo ispirati allo Studio 54 di New York, un mood che viene utilizzato per il party, soprattutto per eventi e feste. Il fuori acqua si arricchisce e amplia il life style di Miss Bikini, nato nel beach ma ora è un segmento che ci sta troppo stretto».Dalla spiaggia al red carpet, quindi.«Una collezione di abbigliamento che definirei couture perché perfetta per la sera, per le feste importanti. Sei sempre vestita, dalla spiaggia alla festa, sempre in Miss Bikini lanciando un vero e proprio stile, un valore aggiunto con il quale entriamo in tanti mercati».L’internazionalizzazione è un mantra «Esatto, guardiamo lontano con nuovi negozi in Francia: abbiamo aperto a Cannes, a Saint Tropez. E poi in Grecia a Mykonos, a Palma di Maiorca in Spagna oltre a Ibiza, il luogo d’elezione, che sta andando benissimo. Forte dei Marmi ha sofferto a causa della guerra in Ucraina, anche l’indotto ne risente. E poi ci sono tre boutique su tre navi della Costa crociere. Siamo supportarti dall’Ice (l’Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, ndr) che stanno facendo finalmente qualcosa d’interessante ma è estremamente complicato e difficile lo sbocco all’estero. Solo quando hai una tua esperienza riesci ad avere dei risultati».Quali sono i Paesi verso i quali vi state orientando? «I più importanti, a parte il Brasile dove stiamo investendo in maniera davvero importante e dove da due anni stiamo creando tutto l’indotto, sono sono gli Stati Uniti, a Miami, e Dubai, un Paese tranquillo, di pace, dove non ci sono problemi e dove si dirigono tutte le persone benestanti. Abbiamo una partnership con Eva Dubai beach club stiamo aprendo al Fairmont. Internazionalizzazione vuol dire questo, riuscire a entrare in quel circolo dove ci sono le location che creano forti comunità economiche».I materiali fanno la differenza? «Senza dubbio. Alessandra e Francesca Piacentini, le due stiliste, cercano i tessuti nelle aziende più prestigiose e riescono a ottenere materiali e disegni che poi diventano tendenza negli anni successivi. Ci riforniamo a Como, nelle stesse aziende che producono per i grandi marchi francesi, le sete sono le stesse e noi le usiamo per i nostri vestiti. Abbiamo lanciato un lavoro con il lurex, decorazioni, lavorazioni che si sommano nella collezione 2024. La ricerca contraddistingue il nostro marchio così come il cambiamento continuo».Avete sempre fatto delle campagne con donne bellissime: quanto conta l’immagine? «C’è un riscontro immediato ma ora si guarda a ben altro. Ora puntiamo sull’esclusività, con donne più morbide. Proprio in Brasile abbiamo fatto una campagna sui nostri social spiazzante: accanto a una top c’era una modella con forme diverse e questo ci ha fatto apprezzare tantissimo, con innumerevoli like sul nostro sito. Questa è la nostra direzione. Per il 2024 ci siamo concentrati su delle vestibilità più accoglienti sia nel reggiseno sia nello slip. Nei nostri negozi puoi scegliere le mutandine molto più grandi di quelle che appaiono nelle foto. Abbiamo vari tagli in modo da accontentare tutte le donne. La nostra ricerca non è fatta solo per costumi per un pubblico limitato ma andiamo ben oltre».Una linea ad hoc per forme morbide? «No, abbiamo studiato modelli fluidi, sempre più accoglienti, abbiamo ingrandito le taglie ma lo stile Miss Bikini resta inalterato in ogni capo. Questo lo vedremo a settembre, quando presenteremo la collezione durante la Fashion Week, il 18 settembre: inaugureremo così la Settimana di moda milanese con la nostra collezione 2024».Era da parecchio tempo che avevate abbandonato la passerella. Ai vostri defilé si ricordano top come Naomi, Alek Wek, Carmen Kass, Bianca Balti e pure Elisabetta Canalis, che fece notizia.«In effetti Miss Bikini torna a sfilare dopo tanti anni e sceglie Milano collezioni, la giornata che anticipa la Fashion Week e che potrebbe anche diventare un giorno in più di calendario milanese. È un bel ritorno e siamo orgogliosi».
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