2022-02-04
«Colpevole» di guarire i pazienti. Censurato il medico antiprotocollo
Il salernitano Gerardo Torre ha violato la circolare Speranza su «vigile attesa e paracetamolo», salvando migliaia di vite, e gli è stata irrogata una sanzione. Ma allora cade la tesi che quelli del ministro non fossero divieti.Il rischio di vedersi addossare centinaia di morti per «vigile attesa e paracetamolo» continua a produrre soluzioni pilatesche. Gerardo Torre, il medico di Salerno che curava il Covid a domicilio e ha salvato migliaia di vite, rischiava la radiazione dall’Ordine dei medici, ma martedì se l’è cavata con una semplice censura per aver «violato» la circolare di Roberto Speranza. Mentre il Consiglio di Stato in queste ore sta cercando una via d’uscita e farà una sentenza «in forma semplificata», ovvero in tempi rapidissimi, sulle cure domiciliari. In sostanza, c’è da decidere se le sconcertanti indicazioni del ministro e dell’Agenzia del farmaco (Aifa) fossero dei divieti o dei calorosi consigli. Il presidente Franco Frattini, bloccando con decreto autonomo due settimane fa una sentenza del Tar del Lazio, aveva anticipato il giudizio propendendo per l’approccio minimal. Il problema è che allora qualcuno dovrebbe fermare i vari Ordini dei medici che continuano a convocare (e punire) chi ha osato restare fedele al principio che un vero dottore decide «in scienza e coscienza» come curare i propri pazienti. I fan delle linee guida ministeriali, che ancora nell’ultima versione dell’aprile scorso recepivano la posizione Aifa, si aspettavano una condanna esemplare per Torre, che in quel di Pagani (Salerno) ha curato almeno 3.700 pazienti nelle loro abitazioni con antinfiammatori e cortisonici. Trascinato davanti all’ordine di appartenenza da qualche collega indispettito, se l’è cavata con la semplice censura, la sanzione più lieve. Più che altro, Torre ha dovuto chiedere scusa per qualche epiteto di troppo ai medici parrucconi che lo avevano trattato come un mezzo stregone. «Accetto la censura per gli epiteti che ho espresso verso i colleghi che non mi hanno seguito nelle cure domiciliari, e di questo continuo a scusarmi, ma la medicina sul territorio non si può fare con i protocolli», ha commentato il medico.Tutto chiaro e tutto bene, specie se si salvano delle vite. Ma se un medico cura i suoi pazienti con farmaci approvati (ma non consigliati) e li salva, infischiandosene delle circolari ministeriali, o è un eroe o è un ciarlatano. Qui, invece, abbiamo un «censurato», con invito implicito a tenere bassi i toni e a non disturbare l’establishment medico locale. E di toni bassi (e sentenze salomoniche) avrebbe bisogno anche il ministro Speranza. I lettori della Verità sanno da mesi che le cure domiciliari, praticate in silenzio da migliaia di medici in tutta Italia e propugnate da luminari come Giuseppe Remuzzi e dalla fondazione Umberto Veronesi, hanno salvato e salvano migliaia di vite. Con un effetto secondario non da poco come evitare ricoveri inutili. Ma nei giorni scorsi ha suscitato clamore anche quanto ha dichiarato a Report, su Rai3, Fredy Suter. L’ex primario di malattie infettive degli Ospedali riuniti di Bergamo, parlando a telecamere spente, ha accusato la circolare Speranza di essere quantomeno poco chiara e ha sottolineato che se invece fosse stata fatta una norma seria (dopo adeguato studio) sulle cure domiciliari, «avremmo risparmiato migliaia di morti». Il fatto che Suter abbia osato mettere in correlazione diretta l’errore ministeriale su «paracetamolo e vigile attesa» e i numeri dei decessi terrorizza il ministero della Salute e mette il Consiglio di Stato in una posizione non comoda.Ieri mattina, Erich Grimaldi, il combattivo avvocato napoletano che guida il comitato Cure domiciliari contro il Covid, davanti ai giudici di Palazzo Spada ha messo in chiaro la posta in gioco e il peso di un giudizio a doppio taglio. «In passato il Consiglio di Stato ha difeso i provvedimenti del governo facendo sempre prevalere su altre considerazioni il valore supremo della tutela della salute pubblica», spiega alla Verità, «ma oggi, di fronte alle cure domiciliari e a quella circolare, ai giudici viene chiesto di pronunciarsi proprio su qualcosa che ha dimostrato di salvare tante vite». Già, come ne usciranno? Il collegio, presieduto da Michele Corradino, si è preso un paio di giorni al massimo ed emetterà «sentenza semplificata», ovvero un giudizio rapido. In effetti, nonostante il decreto Frattini, non è che ci sia da scervellarsi più di tanto: basta leggerla, quella circolare, per trovarvi una lunga serie di divieti. E se la linea di sminuire la circolare può certamente aiutare a salvare i vertici del ministero da eventuali conseguenze penali, civili ed erariali per l’abbaglio del paracetamolo, allora però non si capisce come mai in tutta Italia, dalla Toscana al Piemonte, passando per la Campania, gli Ordini dei medici si ostinino a convocare i colleghi (e a punirli) per il semplice fatto di non essersi attenuti a meri «consigli».
Jose Mourinho (Getty Images)