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Cira: «La nostra società corretta e trasparente»

In riferimento all’articolo apparso il 4 aprile u.s. a firma Alessandro Da Rold, si ritiene doveroso evidenziare alcune manifeste imprecisioni:

  • 1) Innanzitutto l’Agenzia Spaziale Italiana (azionista di riferimento del Cira) non ha mai proposto in assemblea il rinvio della trattazione delle tematiche della Due Diligence. L’Asi ha, per contro, esplicitamente proposto la tempestiva ed esaudiente trattazione del tema, dichiarandosi pronta a esperire specifiche azioni. La proposta di rinvio è stata formulata da altri soci. Ne consegue che ogni altra considerazione in merito alla “consapevole collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana” è, nei fatti, pura artata fantasia.
  • 2) L’attività di ricerca non è affatto in fase di stallo, come mostra il piano triennale, con proiezioni di crescita dei ricavi da parte terza per il 2022 – in valore assoluto e percentuale -senza precedenti. Inoltre, relativamente alla evocata scarsa capacità del Management del Cira, del Presidente (a cui nessuno ha mai attribuito irregolarità) e del Consiglio di Amministrazione, si evidenzia che i risultati oggettivi descritti dal bilancio suggeriscono tutt’altro, come apprezzato dagli azionisti: l’esercizio 2020 si è chiuso con un utile di 2,2 milioni di euro, valore apprezzabile anche alla luce dell’introduzione di più ampi fondi rischi rispetto a quelli del Bilancio 2019. Nonostante gli effetti della pandemia il Valore della Produzione da gestione caratteristica si è assestato su 42,7 milioni, in crescita del 6% rispetto al 2019 (40,2 milioni), mentre il costo del lavoro si è assestato su 24,8 milioni, in discesa del 3%, il che ha consentito che il rapporto Costo del Lavoro su Valore della Produzione scendesse al 58% ovvero 4 punti percentuali al di sotto del tetto del 62% assegnato dalla controllante Asi, e ben 6 punti percentuali sotto il valore del 2019, mentre i ricavi da fonti terze, pur penalizzati dal contesto epidemiologico, si sono confermati in valore assoluto (11,1 milioni) su livelli confrontabili con quelli del 2019, come pure la specifica componente dei ricavi dai servizi di prova, per di più con crescita significativa del backlog accumulato a fine esercizio.
  • 3) Riguardo al Dirigente citato nell’articolo si evidenzia che è stato assunto con ordinaria procedura competitiva, e che in fase di rinnovo è stato mantenuto inalterato il tetto retribuzione + bonus. Peraltro, l’immagine scelta per accompagnare l’articolo, fa riferimento proprio ad uno dei segmenti più promettenti della ricerca aerospaziale curato, tra gli altri, proprio dal dirigente citato.

Quanto rappresentato nell’articolo appare invece plausibilmente essere effetto ad orologeria di qualche malcontento generato proprio dagli interventi posti in essere dal Presidente e dal Consiglio di Amministrazione finalizzati ad una gestione della società ispirata alla correttezza ed alla trasparenza.


La risposta di Alessandro Da Rold


Grazie per le vostre precisazioni, ma non c’è nulla di fantasioso in quanto affermato. Il report di Deloitte è stato consegnato, a Cira ed Asi, a settembre del 2017, e questo è noto a tutti. Dopo oltre 4 anni non è stata ancora presa una decisione a fronte di 25 milioni di euro di danni valutati da Deloitte. Oltre un anno fa il Cira, dopo aver commissionato 3 pareri legali, si è limitato a trasferire gli stessi all’Asi senza deliberare nulla in merito ai responsabili ed ai danni da essi provocati. L’Asi, a sua volta, ha pensato bene di inviare il tutto all’Avvocatura dello Stato che, dopo un anno, ha rimandato indietro l’incartamento in quanto ogni decisione sulla questione due Diligence era, per competenza, di responsabilità Cira ed Asi.

Nell’ultima assemblea dei soci del primo aprile, Asi, che pure poteva da sola deliberare diversamente avendo la maggioranza del capitale societario di Cira presente, ha votato, insieme con per rimandare ogni decisione al nuovo consiglio di amministrazione del Cira, che si insedierà presumibilmente a maggio e che avrà bisogno di mesi solo per comprendere una vicenda così complessa. Da qui la domanda: perché non è stata assunta alcuna decisione durante una consiliatura Cira durata 4 anni ed una presidenza Asi in corso da 3 anni?

Se la gestione del Cira è stata così regolare come mai il bilancio 2020 è stato approvato solo ad aprile 2022? Come mai è stato bocciato varie volte in consiglio di amministrazione? Come mai sono ci sono state tante osservazioni da parte degli organi di controllo? Inoltre, senza i contributi supplementari da parte Mur e Mise i bilanci 2019 e 2020 si sarebbero chiusi in attivo o, al contrario, in rilevante passivo?

E non è forse vero che il Cira si porta appresso da anni un passivo di oltre 10 milioni di euro mai ripianato dai soci?

I governi dei big europei non hanno più i voti
Friedrich Merz (Ansa)
Gli esecutivi dei principali Paesi dell’Ue sono in affanno, a partire dalla Germania, dove Merz non è caduto solo grazie al sostegno dell’opposizione alla riforma delle pensioni. La solita sopravvivenza politica a tutti i costi, anche a quello di tradire gli elettori.

Possiamo dire che la democrazia si è scollata sulle pensioni, materia incandescente per tutti. Toccare la previdenza significa toccare i fili sensibili del quadro elettrico europeo. Gli italiani lo sanno bene e ricordano perfettamente le cause che portarono al governo Monti e, tra le altre cose, alla riforma Fornero, che per prudenza nessun governo osa toccare, nemmeno l’attuale, nonostante certe promesse in campagna elettorale. A pattinare sul ghiaccio ora tocca ai tedeschi: il governo del cancelliere Merz rischiava il capitombolo proprio sulla riforma delle pensioni e se si è salvato è stato per l’aiutino della Sinistra radicale, che in teoria sarebbe all’opposizione. Per farla breve è accaduto che il partito del cancelliere, la Cdu, si è spaccata tra la componente giovanile, lo Junge Gruppe che conta 18 voti, e il resto del partito.

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«The Rainmaker» torna in tv: il legal drama di Grisham cambia città e prospettiva
«The Rainmaker» (Sky)

La nuova serie di The Rainmaker, prodotta anche da John Grisham, approda su Sky rinnovata per una seconda stagione. Dieci episodi tra Charleston e le zone d’ombra della legalità, seguendo il percorso di un Rudy Baylor più ingenuo e disincantato.

The Rainmaker ha già avuto i suoi passaggi fortunati, prima bestseller, poi pellicola a firma di Francis Ford Coppola. Ma la storia di John Grisham, parabola perfetta per descrivere la mutevolezza delle idee, specie di quelle che l'ambizione, il potere e il denaro possono plasmare a proprio piacimento, non ha finito di chiedere adattamenti. L'ultimo, voluto tra gli altri dallo stesso Grisham, annoverato tra i produttori esecutivi, ha la forma di un racconto seriale, declinato in dieci episodi e rinnovato anzitempo per una seconda stagione.

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Volkswagen licenzia e produce in Cina. Bruxelles le vuol persino levare i dazi
Ursula von der Leyen (Ansa)
La Commissione è pronta a esentare dalle tariffe le auto elettriche costruite in Asia dal colosso tedesco il quale, intanto, nel Vecchio continente chiude le fabbriche. Meloni ai vertici Ue: «Aprire a ibride e biofuel».

La Commissione europea, sotto la presidenza di Ursula von der Leyen, si conferma campione della globalizzazione, con l’annuncio dell’apertura di una revisione sui dazi applicati alle auto elettriche prodotte in Cina dal Gruppo Volkswagen.

La ex potenza industriale Europa si sta trasformando in una colonia commerciale e il simbolo di questa triste parabola è la disastrosa imposizione dell’auto elettrica da parte dell’Unione europea, che ora si arricchisce di un nuovo capitolo: esentare dai dazi le importazioni delle auto Volkswagen prodotte in Cina.

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Gli Usa avvertono gli alleati: «Se userete gli asset russi la pace non è raggiungibile»
Vladimir Putin e Narendra Modi (Ansa)
  • Oggi a Miami nuovo round negoziale tra la delegazione americana e quella gialloblù. Il Cremlino alla finestra: «Militari impegnati finché non otteniamo i nostri obiettivi».
  • Vladimir Putin in visita al monumento del Mahatma Gandhi : «Oggi Mosca difende i suoi princìpi».

Lo speciale contiene due articoli

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