2023-04-11
Cingolani non demorde su Leonardo
Due giorni per presentare le liste di Poste, Eni, Enel, Terna e del colosso della Difesa. L’ex ministro anche se in conflitto con l’incarico Nato ha ancora sponsor a Chigi.Tra oggi e giovedì il governo ha un’infilata di scadenze. Per ottemperare alle scadenze assembleari delle partecipate pubbliche, Giorgia Meloni e i suoi collaboratori più stretti dovrà avere pronte le liste dei cda di Poste, Leonardo, Enel, Eni e Terna che chiude il giro delle big con una convocazione prevista per il 15 maggio. A oggi sono state prese decisioni esclusivamente per Mps, RaiWay ed Enav. Ci sarà poi una tornata successiva che toccherà i vertici di Rfi assieme ad altre controllate di Fs, Consip, Consap, Amco, Difesa e Servizi, un paio di partecipate da Leonardo, Acciaierie d’Italia e infine Sogin. Quest’ultima, fino ad ora ignorata dalle cronache politiche e dal gossip giornalistico, sarà in realtà un spartiacque per il mondo dell’atomo. Sogin lo scorso anno è finita sotto commissariamento dopo una serie di vicende legate a precedenti appalti all’estero e una serie di approfondimenti della Guardia di finanza sotto l’ala di Arera. La scelta dei nuovi vertici dirà molte cose. Non solo come uscire da un processo di gestione dei rifiuti in cantiere da troppi anni, ma anche su come si vorrà affrontare in futuro lo smaltimento dei pannelli solari o i materiali militari da maneggiare con le pinze. Senza dimenticare che Sogei in futuro potrebbe diventare un nuovo perno per il nucleare, sempre che il Parlamento e il governo si allineino verso la strada dell’atomo di ultima generazione. Senza andare troppo in là con il tempo, oggi pomeriggio e domani mattina dovrebbero tenersi le prime vere riunioni di maggioranza per le grandi partecipate. Districarsi tra le voci è molto difficile, quest’anno più che mai. I vertici di Palazzo Chigi si muovono nel massimo riserbo e la autocandidature fanno ancor più rumore. Ma si sa spesso ottengono l’esito opposto a quello desiderato. A ora i due nomi dati per certi sono quello di Claudio Descalzi e di Stefano Donnarumma, che potrebbe vedere il suo incarico passare da Terna ad Enel. Al vertice di Poste potrebbe essere confermato Matteo Del Fante. In arrivo un amministratore delegato donna, mentre per Piazza Monte Grappa la battaglia resta aspra. Roberto Cingolani, appena promosso nel board del fondo Innovazione della Nato e quindi nonostante il conflitto di interessi, spera di essere ancora in lizza per prendere il posto di Alessandro Profumo. L’ex ministro spera perché sembra non abbia ancora ricevuto un «no» secco dalla Meloni. Chi scrive ha già avanzato tutte le perplessità del caso. Per Leonardo servono strategia, capacità manageriale e intuizione per rientrare nel mondo dell’ala fissa e delle armi più evolute. Serve anche una garanzia di stabilità e di rapporti con gli Usa. Il fatto che Cingolani sia stato nominato, grazie a palazzo Chigi, nel board del fondo Nato non significa che fornisca le garanzie sopracitate. In quanto a capacità manageriali, il tema è diversa. Tutto dipende da cosa vuol fare il governo di Leonardo. Se si accontenta che diventi un general contractor di serie B in Europa, allora non servono figure conosciute nel mondo della Difesa. Vedremo che succederà. Molto dipende anche dalla postura della Lega, la quale ha pronto un candidato che tiene nascosto. Un candidato opposto al nome di Cingolani e anche sostitutivo a quello di Lorenzo Mariani, attuale manager di Mbda. Certo, Matteo Salvini potrebbe decidere di non andare allo scontro e giocarsi la carta dei Trasporti. Intesi come comparto rappresentato dal suo ministero. Quindi, in cambio potrebbe esercitare la scelta sui vertici della controllate di Fs e il prossimo anno sulle stesse Ferrovie.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.