2024-11-14
Cia e Difesa: sterzata anti woke e anti Iran
John Ratcliffe (Getty Images)
Al Pentagono arriva Pete Hegseth, considerato un falco contro Teheran e un acerrimo nemico del politicamente corretto. Al nuovo capo dell’intelligence, John Ratcliffe, il compito di snellire l’agenzia dai vari organi e protocolli per «l’inclusione».Donald Trump tira dritto sulla strada delle riforme. E non sembra aver paura di stupire. Anzi, tutt’altro. Basta guardare alle sue ultime scelte per guidare la Cia e il Dipartimento della Difesa. Ha suscitato un certo scalpore il fatto che abbia selezionato come capo del Pentagono Pete Hegseth: commentatore politico di Fox News e veterano dell’esercito. Una nomina, la sua, che ha colto molti di sorpresa. Soprattutto dopo che il presidente in pectore aveva scelto di mettere a capo del dipartimento di Stato una figura più «tradizionale» come il senatore della Florida, Marco Rubio. Tuttavia, puntando su Hegseth, Trump vuole probabilmente conseguire almeno due obiettivi.Innanzitutto, con questa nomina, ha spiazzato la comunità internazionale. Ragion per cui, soprattutto a Pechino, Mosca e Teheran adesso saranno tutti piombati in uno stato di incertezza e, quindi, di nervosismo. Una situazione complessiva, questa, che favorisce gli sforzi del tycoon volti a ripristinare la capacità di deterrenza americana, azzoppata dall’amministrazione Biden negli scorsi quattro anni. Tra l’altro, nel 2020, Hegseth espresse ferreo sostegno all’uccisione, ordinata da Trump, del generale iraniano Qasem Soleimani. In secondo luogo, la scelta di Hegseth è probabilmente funzionale al progetto del tycoon volto a snellire i vertici del Pentagono e, soprattutto, a tagliare i fondi che l’amministrazione uscente aveva stanziato per i programmi di diversità e inclusione. Hegseth è considerato un feroce critico del wokeismo e, sotto questo profilo, ha raccontato di non aver potuto partecipare al servizio d’ordine, durante l’inaugurazione presidenziale di Joe Biden nel 2020, a causa di una croce di Gerusalemme, che ha tatuata sul petto e che sarebbe stata accusata di essere un simbolo estremista.Per di più, è abbastanza probabile che Hegseth attuerà una politica di spoil system, mettendo nel mirino la filiera di funzionari del Pentagono che risulta legata a Barack Obama: a partire da quell’Ariane Tabatabai che i repubblicani sospettano essere dietro la recente fuga di notizie sulla ritorsione israeliana contro l’Iran. Falco anticinese, il segretario alla Difesa in pectore è inoltre scettico nei confronti del coinvolgimento di Washington in Ucraina e tendenzialmente freddo verso la Nato. In questo senso, si nota una differenza rispetto a Rubio che, al contrario, nel 2023 fu co-sponsor al Senato della legge che impedisce al presidente degli Stati Uniti di abbandonare unilateralmente l’Alleanza atlantica senza l’assenso del Congresso. È quindi chiaro che Trump, nella nuova amministrazione, sta cercando anche di bilanciare le varie sensibilità presenti nel variegato mondo repubblicano.La crociata contro il woke appare comunque il minimo comune denominatore di molte nomine. Il tycoon ha infatti intenzione di mettere a capo della Cia John Ratcliffe: ex deputato del Texas, che servì durante la sua prima amministrazione nel ruolo di Director of National Intelligence. Cattolico come Rubio, Ratcliffe è uno stretto alleato del presidente in pectore e viene visto come l’uomo che potrebbe riformare la nota agenzia di intelligence. Intervistato dalla Verità a ottobre 2023, accusò proprio la Cia di aver politicizzato l’intelligence sul Covid 19 per danneggiare le possibilità di rielezione di Trump quattro anni fa. «La leadership cinese preferiva l’elezione di Biden rispetto a quella di Trump. Interessi nella burocrazia americana e anche alcuni analisti della Cia desideravano che Trump non fosse rieletto: hanno quindi lasciato che questo interesse politico influenzasse le loro analisi d’intelligenc», dichiarò al nostro giornale. È quindi chiaro che, nominando Ratcliffe, Trump punta a una ristrutturazione significativa della Cia. Vale tra l’altro la pena di sottolineare che, con l’amministrazione Biden, anche il mondo dei servizi è stato sottoposto a politiche di diversità e inclusione. Addirittura, a marzo il New York Post rivelò che nella comunità di intelligence veniva fatta circolare una newsletter interna dedicata a questi temi. È dunque assai verosimile che Ratcliffe si adopererà per abrogare tale linea.Non solo. Il direttore in pectore della Cia ha anche un approccio assai severo verso l’Iran. Il che è coerente con l’impostazione di Rubio e del prossimo consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Waltz. Non è del resto un mistero che Trump abbia intenzione di ripristinare la logica degli Accordi di Abramo: una logica che faceva leva sulla comune preoccupazione di israeliani e sauditi per le ambizioni atomiche di Teheran. Il presidente in pectore punta quindi a rilanciare la politica della «massima pressione» sugli ayatollah, per metterli con le spalle al muro e costringerli a rinegoziare radicalmente l’accordo sul nucleare da cui lo stesso Trump era uscito nel 2018. Nuovamente, è facile vedere come, nella nascente amministrazione americana, dinamiche interne e internazionali si intersechino. La lotta contro le infiltrazioni woke è funzionale anche a ripristinare la deterrenza perduta sul piano internazionale. È soltanto rafforzando Cia e Pentagono, ragiona Trump, che gli Stati Uniti potranno tornare a essere temuti dai loro avversari. L’estremismo woke va picconato. Ratcliffe e Hegseth potrebbero rivelarsi le figure adatte per conseguire questo (non semplice) obiettivo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.