2018-10-23
«Chi usa il nazismo su Brexit e Riace banalizza soltanto la vera tragedia»
Il semiologo ebreo Ugo Volli: «La strategia difensiva di Domenico Lucano è pericolosa. Perché può insinuare pure il ragionamento inverso: dato che oggi viviamo in maniera accettabile, anche allora dev'essere stato così».«Anche le leggi del periodo nazista erano legalità, ma averle osservate è stato un dramma per l'umanità». Così Mimmo Lucano, il sindaco di Riace sotto indagine per truffa e concussione, ha respinto le accuse di favoreggiamento dell'immigrazione clandestino ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa domenica sera. Secondo il professor Ugo Volli, semiologo dell'Università di Torino si tratta di una cosiddetta reductio ad hitlerum.Professore, stiamo andando un po' oltre con le parole?«La prossima volta che mi danno una multa per divieto di sosta potrei provare a dire lo stesso ai vigili, vediamo cosa mi rispondono. È un argomento assolutamente insensato quello usato da Lucano. A questo punto si potrebbe anche sostenere che in fin dei conti Nerone era un capo di Stato e di conseguenza giustificare i suoi crimini. Si definisce reductio ad hitlerum, è una tecnica volta a distruggere qualunque possibile discorso». Una tecnica che nasconde dei pericoli…«Soprattutto uno, che tocca da vicino soprattutto un ebreo come me, quello della banalizzazione. Se si ritiene la situazione attuale come il nazismo, allora si insinua anche il ragionamento inverso: dato che oggi più o meno viviamo in maniera accettabile anche allora dev'essere stato così. Siamo davanti a una banalizzazione micidiale del regime più spaventoso che l'Europa abbia conosciuto, un modo terribile di rendere insensata la storia».A proposito di reductio ad hitlerum, è notizia di qualche giorno fa che Matteo Renzi vorrebbe candidare la giornalista Rula Jebreal alle elezioni Europee per il Partito democratico. Lei, nel caso dell'aggressione all'atleta Daisy Osakue, puntò il dito contro «un gruppo di neonazisti». Poi si è venuto a scoprire che gli autori del gesto erano ragazzi che avevano scelto di passare il loro tempo libero in modo stupido e che tra loro c'era pure il figlio di un consigliere comunale del Pd. La stupisce?«Vorrei premettere che il baraccone che Renzi sta mettendo in piedi a me ricorda tanto il Partito radicale di Marco Pannella quando candidò Cicciolina, Toni Negri… Rivela un'assoluta mancanza di principi, della serie «purché siano popolari», ma anche una forte sottovalutazione dell'intelligenza degli elettori. Il problema della signora Jebreal è che si tratta di una persona così antisionista da essere molto vicina all'antisemitismo. Questo meraviglia da parte di Renzi, che un tempo diceva di praticare professioni diverse. Mi sembra una mossa di totale disperazione».Forse le statue nude coperte in occasione dell'incontro con il presidente iraniano Hassan Rouhani in Campidoglio nel 2016 avrebbero potuto essere un indizio?«Quello fa parte del servilismo della politica e fa il paio con Federica Mogherini ed Emma Bonino velate durante le visite ufficiali. Per qualche ragione hanno deciso che vanno assolutamente corteggiati gli iraniani e quindi si fa qualsiasi cosa pur di soddisfarli. In questo caso è diverso: c'è come l'idea che sia necessario fare spettacolo a ogni costo. Tra l'altro un'idea di comunicazione piuttosto vecchia, visto che ormai il pubblico sta più su YouTube che su La7».Il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo dal titolo « I discendenti degli ebrei sfuggiti al nazismo ora scappano dalla Brexit». Siamo davanti a un'altra reductio ad hitlerum?«Si tratta di una cosa che il Corriere ha ripreso dai giornali britannici. Ma c'è un problema: nel Regno Unito c'è un signore che si chiama Jeremy Corbyn ed è il leader del Partito laburista. È un fanatico di lungo corso, nostalgico dell'Unione sovietica ed estimatore delle dittature comuniste dell'America Latina. Un signore che non ha ancora capito che il mondo è andato in un'altra direzione e che, tra le varie cose che odia come gli Stati Uniti e il capitalismo, odia anche Israele e gli ebrei. È stato coinvolto pesantemente in scandali di antisemitismo, in passato ha portato una corona di fiori sulla tomba degli attentatori di Monaco 1972 e ha anche dichiarato pubblicamente, in un evento organizzato da Hamas, che gli ebrei non capiscono lo humor inglese. Il problema in quest'ultimo caso è che non si riferiva a Israele, ma agli ebrei. I sondaggi dimostrano che se dovesse essere lui il prossimo primo ministro britannico il 40% degli ebrei del Paese potrebbe lasciare il Paese. Gli ebrei britannici non stanno scappando dalla Brexit bensì dalla possibilità assai concentrata che un antisemita guidi il Regno Unito».Esistono davvero nuovi antisemiti?«Certo, sono gli immigrati musulmani di prima e di seconda generazione fuori controllo. Quelli, per esempio, degli attentati alla scuola ebraica di Tolosa, al Museo ebraico di Bruxelles e o al supermarket kasher a Parigi, parlando solo degli ultimi anni. Ma la grande stampa di questo non parla: i giornaloni hanno una certa simpatia per gli ebrei morti ma odiano quelli vivi, che infatti preferirebbero morti. Ricordano Auschwitz ma attaccano Israele quando si difende da chi, come l'Iran, ne vuole la distruzione. L'idea di ridurre tutta la dialettica politica a fascismo e antifascismo, nazismo e antinazismo fa parte di questo sfruttamento di un immaginario che leggono a loro favore».
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)
Ecco #DimmiLaVerità del 15 ottobre 2025. Ospite Daniele Ruvinetti. L'argomento di oggi è: "Tutti i dettagli inediti dell'accordo di pace a Gaza".
Pier Luigi Lopalco (Imagoeconomica)