2019-01-26
«Chi sceglie quota 100 nel corso della vita incasserà l’8% in più»
Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon: «All'inizio assegni inferiori fino al 15% ma nel complesso ci si guadagna. Centri per l'impiego? Tra un anno...».Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro, non ha dubbi. La riforma del sistema previdenziale quota 100 garantirà, con l'aumentare dell'aspettativa di vita, un aumento dell'8% del montante previdenziale. Si percepirà meno al mese, insomma, ma alla fine il guadagno sarà rilevante. Ci spiega tecnicamente come avviene il calcolo dei contributi per quota 100? «Sotto questo profilo non cambia nulla rispetto al passato. In questo momento c'è la legge Dini del 1995. A oggi alcuni anni vengono conteggiati con il sistema retributivo, mentre per quelli successivi al 1996, con il sistema contributivo». Ci conferma che non sarà possibile aderire al quota 100 sommando i contributi in arrivo da istituti previdenziali diversi? «Chi è presente nelle casse previdenziali di settore, andrà in pensione secondo le norme previste da ognuno di questi istituti. Quota 100 è legata soltanto e esclusivamente ai soggetti iscritti all'Inps. Ogni cassa di settore ha la sua autonomia. Noi, come governo, abbiamo il potere di influire solo sulle casse dell'Inps». Tutto questo non vale nemmeno per chi vuole portare i propri contributi da una cassa di settore all'Inps?«No, questo non è possibile. Si possono portare i contributi dall'Inps a una determinata cassa di settore. Non viceversa». Tfr e Tfs, come funzionerà per i dipendenti pubblici?«Questa è una vera novità che abbiamo messo in campo. Purtroppo, prima con il governo Berlusconi nel 2011 e poi con quello Letta nel 2014, sono state create delle storture del sistema per l'erogazione del trattamento di fine rapporto. Noi abbiamo cercato di trovare una soluzione che desse ristoro e offrisse la possibilità di ricevere prima il Tfr per i dipendenti pubblici. Abbiamo offerto la possibilità di andare in pensione prendendo subito fino a 30.000 euro (ottenuti grazie a un accordo con tassi agevolati con l'Abi). Ci sarà uno sconto dell'imponibile sull'Irpef che in alcuni casi copre le spese per gli interessi che i pensionati devono pagare. Questa detassazione vale per tutti coloro che riscuoteranno il Tfr o Tfs quest'anno. Anche per chi non farà richiesta per avere subito i 30.000 euro». Chi vuole fare domanda per quota 100 come potrà calcolare in anticipo la riduzione dell'assegno? «Per fare un calcolo preciso ci si dovrebbe recare in un Caf. Noi abbiamo fatto delle simulazioni secondo cui, chi prende 1.500 euro netti di pensione, può cedere circa il 15% per chi va in pensione con un anticipo di cinque anni, fino a una perdita del 2-3% per chi lascia il lavoro con un solo anno di anticipo». E se si è in media con l'aspettativa di vita?«All'inizio si prende di meno, ma si hanno cinque anni in più di pensione da percepire. Ciò significa che, se si guarda al montante complessivo, è più alto rispetto a prima». Una stima del guadagno?«Noi abbiamo fatto un calcolo per cui, in media, si percepisce l'8% in più. Certo, voglio sottolineare che questa è una scelta che fa il lavoratore». Reddito di cittadinanza, quanti saranno gli stranieri che ne avranno diritto e quale sarà la spesa da sostenere per loro? «La norma prevede chiaramente che gli stranieri che vogliono godere del reddito di cittadinanza debbano avere 10 anni di residenza regolare in Italia, la stessa tempistica richiesta per avere la cittadinanza italiana. Di certo, quelli con queste caratteristiche non sono molti».Ognuno percepirà l'importo totale che gli spetta oppure la cifra andrà via via diminuendo con l'esaurimento delle risorse stanziate? «Le coperture sono state pensate per far fronte a quello che si ritiene essere il fabbisogno. Quindi tutti percepiranno quello che spetta. Se, però dovessero servire nuove risorse, si valuterà. Si ricordi, però, che il reddito di inclusione del governo Gentiloni ha avuto un effettivo tiraggio che è pari al 65% delle risorse. Tutti fanno domanda, ma poi si devono rispettare dei requisiti». Per quanto riguarda i centri per l'impiego, quanto tempo ci vorrà per portare a regime le assunzioni dei dipendenti? «Il governo ha scelto di mettere soldi per ristrutturare quel disastro totale che erano i centri per l'impiego. Noi siamo ancora carenti oggi di un sistema informativo lavoro. Una piattaforma che possa essere intercomunicante tra tutte le varie regioni». Quando le Regioni condivideranno le banche dati?«Oggi la condivisione non c'è perché ognuno ha il proprio sistema informativo. Ci deve essere una cabina di regia nazionale che permetta ai centri una forte interazione. Sono sicuro che le nuove assunzioni di personale specializzato che si faranno la differenza. Ma, servirà molto tempo».Non vi siete dati delle tempistiche più certe? «Da poco è arrivato il nuovo presidente Anpal, Mimmo Parisi. I tempi saranno più lunghi di quanto preventivato. Prima che tutto vada a regime servirà almeno un anno, anche se tante cose si possono mettere in piedi sin da subito».