2022-10-29
Censurati «per non creare odio» i dati dell’islamico killer di Londra
Cancellato da un rapporto ufficiale il nome di Usman Khan. L’autore dell’attacco al London Bridge del 2019 che causò due morti e molti feriti. La tesi laburista: «L’estrema destra usa questi fatti contro i musulmani».Ha ucciso due innocenti sul London Bridge nel corso di un attentato terroristico che ha procurato anche diversi feriti, ma il suo nome deve essere rimosso da un rapporto ufficiale, per evitare di demonizzare i musulmani. La decisione presa dal Comitato per l’ordine e la sicurezza della contea dello Staffordshire sta suscitando scalpore nel Regno Unito, noto per la sua apertura e la sua tendenza al politically correct. Perché molti osservatori hanno l’impressione che si voglia annacquare la memoria dell’episodio, che nel novembre del 2019 ha scatenato la paura del terrorismo a Londra, spingendo il governo a decretare lo stato di massima allerta.Erano circa le tre di pomeriggio italiane quando Usman Khan entrò in un salone del Fishmongers hall sul London Bridge, dove si teneva un evento per la riabilitazione dei detenuti, estrasse un coltello e cominciò a tirare fendenti tra le persone intorno a lui. Esanimi sul terreno rimasero Jack Merritt, 25 anni, e Saskia Jones, 23 anni, due laureati di Cambridge che erano nella sala come operatori. L’uomo, che aveva 28 anni ed era di origine pachistana, era entrato nel salone fingendo di essere stato all’evento e poi aveva scatenato la sua furia mortale. Ci furono attimi di terrore, con diversi feriti di cui tre ricoverati in ospedale, finché la polizia non intervenne e gli sparò, uccidendolo.A tre anni di distanza da quell’episodio, però, qualcuno vorrebbe evitare di perpetuare la memoria del nome di Khan, associata all’attentato. L’idea è emersa nei giorni scorsi, durante l’incontro del comitato di sicurezza della contea dello Staffordshire, che stava valutando alcuni documenti relativi alla sicurezza e i protocolli cui attenersi in vista dell’organizzazione di eventi simili. Il rapporto era stato preparato per «prevenire morti future» e redatto dal medico legale Mark Lucraft Kc, che aveva fatto il nome di Khan nel testo. Secondo Gillian Pardesi, una consigliere laburista, lasciare nome e origine di Khan nel documento potrebbe determinare conseguenze negative, «demonizzando» la comunità musulmana e favorendo i simpatizzanti di estrema destra, che sono in numero crescente in alcune aree del Regno e rappresentano una preoccupazione. La decisione di cancellare il nome, però, appare ancora più difficile da comprendere quando si fanno ricerche sulla figura di Khan e si scopre che l’uomo, originario di Stoke-on Trent, si era trasferito a Stafford dopo aver trascorso otto anni in carcere perché faceva parte di una cellula terroristica che tra i suoi progetti aveva anche quello di far saltare la Borsa di Londra. Insomma, un uomo fermo nel suo integralismo religioso e deciso a onorarlo a ogni corso. Circostanza che davvero non lascia comprendere il «riguardo» ipotizzato dalla consigliera. Anche perché nel Regno Unito è normale che nei rapporti ufficiali e sui giornali finiscano i nomi delle persone accusate di reati ma non ancora processate. E se si tratta di sospetti pedofili viene distribuita alla stampa anche la loro fotografia. Ma sullo straniero colpevole di un duplice omicidio e di un attacco terroristico dovrebbe scendere il silenzio. Una specie di razzismo al contrario, che avrebbe fatto sorridere in modo ironico anche George Orwell e che adesso suscita dubbi e incertezze nel regno di Sua Maestà Carlo III.Eppure secondo la consigliera laburista, segnalare il suo nome e la sua etnia significherebbe inculcare nelle persone che esiste un «profilo» di terrorista e che bisogna stare in guardia. «Come Paese siamo in gravi difficoltà finanziarie e l’estrema destra, in particolare, cerca capri espiatori per sfruttare questa situazione», ha detto per perorare la sua posizione. «Purtroppo questo ha significato, e continuerà a significare, un ulteriore aumento dei crimini d’odio e degli attacchi ai nostri membri musulmani in particolare». Alla sua presa di opposizione ha risposto in modo piccato il consigliere conservatore Bob Spencer, sottolineando come il nome di Khan fosse già «di dominio pubblico» e accessibile su rassegne stampa e Web. A suo parere, poi, tracciare una linea diretta tra questo nome e l’aumento della rabbia dell’estrema destra non avrebbe davvero senso. Un parere condiviso anche da Alan Mendoza, del think tank anti estremismo Henry Jackson Society, che in un’intervista al Daily Mail ha dichiarato come potrebbe accadere esattamente il contrario, perché la rimozione del nome potrebbe infiammare l’estrema destra, che vedrebbe la scelta come una sorta di insabbiamento dell’identità del terrorista e della sua colpa.Un dibattito che ha animato il consiglio ma non ha cambiato l’idea iniziale. Il consigliere di gabinetto Victoria Wilson, che presentava il rapporto, si è detta d’accordo sul fatto che queste informazioni non fossero inserite nel testo, visto che provenienza e nome del protagonista della strage non avevano una vera rilevanza sui provvedimenti da adottare per evitare nuove stragi in futuro. Una considerazione forse accettabile, ma l’idea che il nome di chi ha ferito tre persone e ne ha uccise due debba essere protetto e cancellato continua a bruciare agli inglesi che hanno vissuto l’attentato del London Bridge con paura e ansia. Perché erano legate alle vittime o perché si sono sentite messe in pericolo nel cuore della Capitale, in uno dei luoghi più cari e più frequentati dai londinesi.
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