2021-10-25
Spaziani Testa: «Il nuovo catasto è una bomba sotto la casa di ogni italiano»
Giorgio Spaziani Testa (Ansa-IStock)
Il presidente di Confedilizia: «Il provvedimento del governo è così vago che il sentiero della stangata è segnato. Gli incentivi non sono privilegi. Una vergogna le occupazioni».Giorgio Spaziani Testa, lei è stato recentemente riconfermato presidente di Confedilizia: i fronti aperti sulla casa sono molteplici. Sulla riforma del catasto la battaglia è appena cominciata? «Hanno preparato il terreno per un futuro salasso. Il provvedimento del governo è così vago che il sentiero della stangata è tracciato».Il governo però alza le mani e assicura che non siamo di fronte a una patrimoniale. Non vi fidate?«Ci viene da sorridere. In effetti nel provvedimento contestato c'è scritto che l'aggiornamento della base catastale non sarà usato a fini fiscali. Ma chi ce lo assicura? Chi garantisce per il futuro? Perché inserire in un disegno di legge di riforma fiscale un cavillo che non ha natura fiscale? È paradossale, surreale, stupefacente». Eppure la revisione del catasto entra in vigore tra cinque anni. La considerate una pistola puntata alla tempia? «È come se qualcuno avesse caricato la pistola e messo il dito sul grilletto. È una bomba a orologeria sotto la casa degli italiani. Una scelta pericolosa, lo hanno detto anche personaggi ben poco eversivi come Carlo Cottarelli e Nicola Rossi». La casa è anche un investimento a lungo termine. Ventilare possibili aumenti fiscali in futuro non distrugge la fiducia?«Ovviamente sì. Il colpo al settore è già arrivato. Un cittadino che stava progettando di acquistare un immobile per locazione, sicuramente si farà due conti e ci ripenserà». Il sottosegretario all'economia Cecilia Guerra però parla di provvedimento di equità sociale. Queste uscite alimentano i suoi sospetti? «Quando si parla di patrimoniale si pensa sempre riguarderà i ricchi. Poi quando vai a fare i conti scopri che a essere colpiti sono sempre i poveri cristi. La verità è che tassare la casa è facilissimo, è la cosa più comoda del mondo. Persino Mario Monti ha riconosciuto che una patrimoniale finanziaria, a suo tempo, avrebbe causato una fuga di capitali: invece la casa non scappa. Da qui la sua idea di alzare spaventosamente l'Imu». Rimasto deluso dai partiti?«Penso a partiti come Forza Italia, che avevano escluso categoricamente di toccare il catasto, mentre adesso ci stanno ripensando. Spero tornino sulle loro posizioni storiche a tutela della proprietà. Per il resto, siamo stupiti per il fatto che formalmente saremmo una democrazia parlamentare, ma ci sono tante situazioni che sembrano smentirlo».Cioè?«Mi pare ci sia un governo che assume le decisioni a prescindere dai partiti. È come se avesse mano libera, e questo è preoccupante e pericoloso. Il Parlamento qualche mese fa, il 30 giugno, aveva scelto attraverso il documento di indirizzo licenziato dalle commissioni parlamentari, di non inserire alcun riferimento al catasto tra le linee guida. Così non è stato». Ma perché tanta fretta sul catasto?«Temo sia un'adesione a una richiesta della Commissione europea. Se andiamo a leggere la documentazione comunitaria, scopriamo che l'Europa vuole ridurre la tassazione sul lavoro e aumentare quella sugli immobili. È una teoria antica e sbagliata soprattutto in Italia, dove c'è già stato un aumento clamoroso della tassazione dal 2012 in poi». Tutto questo in un Paese come il nostro, che ha un rapporto con il mattone del tutto particolare. «Certo, la follia sta anche in questo: siamo il Paese della proprietà immobiliare diffusa: abbiamo una tradizione storica di risparmio sul mattone che andrebbe protetta, non certo ostacolata. Ci sono tante persone di reddito medio basso che non solo vogliono possedere la casa in cui si abita, ma hanno investito in un appartamento per averne un piccolo reddito: una tendenza che però è andata scemando, proprio in ragione di politiche tributarie ostili». Almeno la prima casa è salva?«No, per lo stesso motivo: l'obiettivo finale dell'Europa è tassare anche quella. Del resto, se alziamo la base imponibile rischiamo di colpire la prima casa surrettiziamente. Se cominciamo a considerare di lusso le case in cui abitano gli italiani, non si salva nessuno. Senza contare poi che toccare il catasto influirà anche sul calcolo dell'Isee e dunque sulle conseguenti prestazioni sociali. Insomma, una bomba atomica».Pare che aboliranno il bonus sulle facciate e ridurranno il superbonus, che sarà applicato solo ai condomini. «Gli incentivi sugli interventi sugli immobili non sono un privilegio, esistono da anni. Anche qui mi stupisce il comportamento dei partiti della maggioranza: quasi tutti vogliono confermare i bonus. Come fa il governo ad abolirli? Non voglio tornare alla prima Repubblica, ma mi domando a che cosa serva il Parlamento». E nel merito?«Eliminare il bonus ristrutturazioni sulle case indipendenti colpirà quella parte di settore edilizio che era ripartita con più vigore. Per quanto riguarda il bonus facciate, non lo consideriamo un diritto irrinunciabile: tuttavia, chiuderlo renderà impossibile gli interventi a tutela della bellezza delle nostre città. Abolirlo dall'oggi al domani è l'ennesimo fulmine a ciel sereno». Secondo la Corte costituzionale la proroga del blocco degli sfratti fino al 31 dicembre è legittima, perché non danneggia troppo i proprietari. Un'altra batosta?«C'era una volta il diritto di proprietà. Di quella sentenza abbiamo letto solo un comunicato stampa che preannuncia il verdetto, secondo una curiosa prassi in voga da qualche anno. Stiamo parlando del blocco dell'esecuzione di provvedimenti dei giudici, che al termine di iter lunghissimi e sfibranti hanno ordinato di liberare gli immobili abusivi. Dal 17 marzo 2020 quegli ordini del giudice sono carta straccia, perché i governi che si sono succeduti hanno deciso di bloccare le esecuzioni. Di fatto, si tratta di una requisizione». Requisizione? «I proprietari che si vedono l'immobile occupato non hanno più disponibilità del bene, non ricevono l'affitto, ma continuano a pagarci le tasse e le spese condominiali, e non ricevono nessun risarcimento. Vi pare una situazione che rispetta la Costituzione?».Volete vedere le famiglie che non pagano il canone in mezzo alla strada? «Pochi giorni fa abbiamo risolto la situazione dell'ennesima proprietaria che non riusciva a farsi pagare l'affitto: essendo la sua unica entrata, era costretta ad andare alla Caritas perché non aveva da mangiare. Parliamoci chiaro: non c'è una parte debole e una forte sulle case. La pandemia ha colpito in egual modo inquilini e proprietari. Ci sono tanti casi in cui il padrone di casa ha perso il lavoro, e l'inquilino non paga pur avendo conservato un reddito. Sarebbe il caso di valutare le situazioni di difficoltà caso per caso, tenendo presente che i drammi sociali devono essere risolti dall'autorità pubblica: i privati non possono certo caricarsi il welfare dello Stato, no?». Guarda all'estero con una punta di invidia?«Negli Stati Uniti lo Stato federale ha speso miliardi per aiutare i proprietari di case. Proprio perché la situazione non può essere lasciata a sé stessa». Si aspettava più vicinanza da parte di Confindustria e delle altre associazioni di categoria? «Noi portiamo avanti queste battaglie da tanto tempo. E mi meraviglio di questa scarsa solidarietà. Serve unità tra proprietari, commercianti, artigiani. Dopodiché ognuno fa le battaglie che vuole. Ho letto del presidente dei giovani di Confindustria, ha detto anche lui che la riforma del catasto contribuisce all'equità. Che dire, sono giovani…».E poi ci sono i casi assurdi dei «ladri di case». L'egiziano che occupa tre case contigue, tiene in ostaggio un intero caseggiato ed è anche violento. Il napoletano che trasforma la casa in bed&breakfast. La polacca che affitta ville in Sardegna con migliaia di euro di affitto non pagato. «Qui non parliamo di persone bisognose, ma di un principio ancora più semplice: le leggi si rispettano. In Italia invece è più facile rubare una casa che una mela al mercato. Come sul fisco è facile colpire l'immobile, nei rapporti contrattuali esistono procedure sbilanciate a favore dell'inquilino. E c'è chi se ne approfitta. L'occasione fa l'uomo ladro (di case): si perpetua un clima di impunità, di sospensione della legalità, di congelamento delle decisioni dei giudici». Un'illegalità che danneggia tutti? «Ricordiamoci che le conseguenze di questo dramma ricadono non solo sui proprietari, ma anche sugli inquilini, perché nessuno vorrà più affittare un immobile se il rischio è di vederselo occupato per anni. Insomma, senza regole certe non esiste certezza dell'abitazione: e perdono tutti. Tutti, tranne i disonesti».
L'ex amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
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