2023-01-15
Case green, Lega all’attacco dell’Ue
Il Carroccio annuncia battaglia contro la direttiva di Bruxelles sull’efficientamento energetico. Alberto Gusmeroli: «Serve più ascolto e rispetto per le specificità dell’Italia».Più che «green», la casa per gli italiani è sacra e guai a chi la tocca, Europa compresa. La direttiva Ue, testo ancora non definitivo, sull’efficientamento energetico prevede che entro il 2030 tutti gli immobili residenziali, circa 9 milioni, rientrino nella classe energetica E (in genere ne fanno parte le case costruite in Italia tra gli anni Ottanta e Novanta) ed entro il 2033 il passaggio alla classe D. L’operazione implica costi di ristrutturazione per quasi 1.400 miliardi e risparmi (tra gas ed energia elettrica) intorno ai 60 miliardi. Il testo però non piace al governo ma soprattutto alla Lega che è partita lancia in resta. E malgrado il voto alla commissione Industria, Ricerca ed Energia (Itre) sul provvedimento, previsto per il 24 gennaio, sia slittato al 9 febbraio così da consentire lo smaltimento dei 1.500 emendamenti presentati alla proposta della Commissione europea, la polemica è già bollente.«Nessuna misura calata dall’alto, che incida con l’accetta sul nostro tessuto economico e produttivo senza conoscerne le peculiarità, potrà mai portare risultati positivi: e non vale solo per le case», ha dichiarato Alberto Gusmeroli, deputato leghista e presidente della commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera. «Nel nostro Paese la proprietà immobiliare è risalente nel tempo e di tipo diffuso, frutto del risparmio di generazioni; inoltre, molti edifici sono anche di interesse storico-artistico. Pensare di intervenire su tutti in così poco tempo non è realistico. È necessario che la Commissione europea ascolti gli Stati membri, altrimenti si opera alla cieca. La stessa cosa è successa per la proposta Ue in cui si privilegia il riuso rispetto al riciclo, comparto quest’ultimo dove le imprese italiane sono leader con obiettivi 2025 già raggiunti e obiettivi 2030 di prossimo traguardo».«La piega politica che sta prendendo il documento per la revisione green costituisce una totale follia», hanno attaccato i deputati leghisti Stefano Candiani e Alessandro Giglio Vigna. «Con questa decisione l’Europa dimostra ancora una volta di non conoscere le specificità e le peculiarità dei Paesi membri, in particolare il nostro. L’Ue sposando irresponsabilmente visioni ambientaliste ideologiche e surreali si pone molto distante dalla realtà. Un provvedimento di questo tipo, che impone la riqualificazione energetica a tutto il patrimonio edilizio, pena l’esclusione dal mercato, può essere infatti attuabile nel Nord Europa, dove vi sono immobili di recente costruzione, e Paesi senza storia edilizia, ma è impossibile da applicare in Italia dove città, Comuni e borghi sono caratterizzati da un patrimonio edilizio storico antico di secoli, impossibile da riqualificare alla stregua delle case in legno del Nord Europa. La Lega farà di tutto per scongiurare l’introduzione di una norma tanto folle e devastante per l’Italia, frutto di un’idea green surreale e molto politicizzata».Anche per gli alleati di Fdi la revisione energetica delle case del Belpaese in pochi anni è da scongiurare. Tommaso Foti, capogruppo di Fdi alla Camera, mette in guardia dall’ipotesi che la revisione green non sia altro che una patrimoniale: «Vigiliamo affinché questa norma non sia il tentativo dell’Ue di rifilare all’Italia una patrimoniale camuffata che va a ledere i diritti dei proprietari». Ogni nazione, ha spiegato il deputato «ha le sue caratteristiche. In Italia gran parte della proprietà immobiliare è a titolo dei cittadini. In altri Paesi europei l’affitto è più comune, ciò significa che la ristrutturazione è a carico delle grandi società immobiliari, le quali hanno una capacità di spesa ben diversa». Foti ha annunciato l’intenzione del gruppo di presentare «una risoluzione in Parlamento per chiedere che il governo intervenga per scongiurare l’approvazione di una norma che danneggerebbe milioni di italiani proprietari di immobili».