Case famiglia, Pro Vita e Famiglia: «Il neo partito gay vuole indottrinare anche questi bambini»

Case famiglia, Pro Vita e Famiglia: «Il neo partito gay vuole indottrinare anche questi bambini»
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«Il neo partito gay va a far visita alle case famiglie per indottrinare i bambini. Ma per gli assistenti sociali e i giudici minorili la campagna "Dalla parte di tutte le famiglie" lanciata dal movimento partitico degli LGBTQI+ che prevede la visita in diverse case-famiglia di un Babbo Natale Rainbow è a loro tutela? E come è possibile che ci siano fior fiore di volontari lasciati fuori dalle porte a causa dell'emergenza Covid, per evitare giustamente contatti e pericoli inutili, e che queste persone riescano ad entrare e ad avvicinarsi così facilmente? Giù le manacce dai bambini subito» ha tuonato con una nota Pro Vita e Famiglia onlus, sottolineando l'inaccettabile intenzione del movimento di arrivare a sensibilizzare attorno al tema delle adozioni per coppie LGBTQI+ strumentalizzando i bambini ospiti nelle strutture destinate all'accoglienza di minori con difficoltà familiari alle spalle.

«Ci attiveremo immediatamente - ha aggiunto il vice presidente della onlus Jacopo Coghe - per fermare questa vergognosa campagna arcobaleno nella case famiglie. L'istituto dell'adozione serve a restituire ad un bimbo ciò che una tragedia ha tolto: mamma e papà. Non nasce per dare un figlio a chiunque lo voglia: non stiamo al mercato! Noi pensiamo che, se non in pochissimi casi, le istituzioni dovrebbero aiutare i genitori in difficoltà, non strappare loro i figli, se non in pochissimi casi ineluttabili».

271.400 vite salvate. Mezzo secolo di impegno pro life
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  • Nel 1975 un magistrato scopre una clinica gestita dai radicali, dove si praticano aborti clandestini. Da allora, sono nati centinaia di centri per offrire una alternativa all’interruzione di gravidanza.
  • La volontaria Lara Morandi: «Non vogliamo “convincere” ma ascoltiamo e aiutiamo. Molte rinunciano al figlio perché si sentono costrette».

Lo speciale contiene due articoli.

Emilia-Romagna, il tar sospende il suicidio assistito
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«Una delibera regionale non può sostituire una legge nazionale su un tema così delicato»: con queste parole Valentina Castaldini, consigliere regionale di Forza Italia, ha annunciato ieri che il Tar dell’Emilia-Romagna ha accolto l’istanza di sospensiva «sulle delibere regionali che permettono il suicidio assistito in Emilia-Romagna», fissando al 15 maggio la trattazione collegiale. L’Emilia-Romagna aveva adottato, a febbraio 2024, tutti gli atti per definire «modalità e tempi» del suicidio medicalmente assistito.

Il ritorno di Roth, profeta dei disastri del woke
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Le opere dell’autore ebreo americano verranno ripubblicate da Adelphi. I suoi scritti furono accusati di antisemitismo, ma in realtà erano una sfida ai moralizzatori che inseguono la follia della purezza.
«Nei reati dei ragazzi vediamo ancora l’effetto lockdown»
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Il presidente del Tribunale dei minorenni di Milano, Maria Carla Gatto: «I minorenni sono più fragili, anche la loro violenza è cambiata: ora è gratuita».
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