2023-11-27
La Cartabia salva i dirigenti di Gedi
In virtù della norma dell’ex Guardasigilli, i pm chiedono di archiviare 28 pensionati e tre manager del gruppo, tra cui Corrado Corradi. Così frena l’inchiesta sulla presunta truffa all’Inps.La riforma Cartabia della Giustizia potrebbe mietere, almeno in parte, un’altra vittima illustre: il procedimento (con 101 indagati) per i presunti prepensionamenti fittizi all’interno del gruppo Gedi. Il pm della Procura di Roma Claudia Terracina, il 23 ottobre, ha depositato una richiesta parziale di archiviazione, che fa riferimento proprio alla «ragionevole previsione di condanna» per gli imputati introdotta dalle modifiche al codice entrate in vigore nel 2022. A beneficiarne, in mezzo a 28 prepensionati (su 83) ritenuti inconsapevoli del raggiro (e insieme ad altri due dirigenti Gedi presuntamente coinvolti nella combine), sarebbe un top manager del gruppo, Corrado Corradi, all’epoca direttore della divisione stampa nazionale di Gedi, oggi ad e direttore generale di Gedi news network. La posizione di Corradi viene affrontata in un capitolo della richiesta di archiviazione intitolato «responsabilità dei dirigenti», nel quale viene premesso che gli investigatori, per provare il coinvolgimento del manager nel presunto sistema criminale, riportano nelle loro informative «un solo caso in cui Corradi abbia direttamente agito», quello di Felicita Mornata, dipendente di Postel, azienda del gruppo Poste Italiane, che dopo un periodo di cassa integrazione, si era proposta alla Somedia (società del gruppo Gedi) per una collaborazione. La donna, ricostruisce il pm, «Era stata poi assunta (e prepensionata) dalla Manzoni Spa (la concessionaria di pubblicità del gruppo Gedi, ndr), in cui Corradi non svolgeva funzioni operative». Poi prosegue: «Agli atti risulta infatti che l’operazione dì assunzione, le cui condizioni erano chiaramente preordinate ad un futuro prepensionamento, è stata gestita da Pozzetti (Giulio Enrico, ndr), dirigente del personale di Manzoni: è infatti a firma di Pozzetti la mail con cui vengono indicate le condizioni dì assunzione di Mornata in Manzoni, tra cui possesso dei requisiti contributivi di 30 anni».Nel gennaio 2022 La Verità aveva rivelato i contenuti del messaggio di posta elettronica a cui fa riferimento la richiesta di archiviazione.La mail, inviata il 6 luglio 2011 da Pozzetti allo stesso Corradi e a Roberto Moro (all’epoca a capo delle risorse umane di Gedi), con altri dirigenti del gruppo in copia, aveva come oggetto: «Somedia/dottoressa Mornata: incontro di oggi e condizioni per assunzione». Del resto, come ricostruisce la stessa Procura, la donna «risulta essersi proposta personalmente» a Corradi stesso. Ai suoi colleghi, Pozzetti scrive parole che lasciano intendere che tutti fossero a conoscenza dei dettagli: «La dottoressa, previa verifica in famiglia, mi è sembrata d’accordo. Se giovedì confermasse, dovremmo predisporre lettere di impiego secondo quanto stabilito». Gli investigatori hanno ricostruito che «Mornata doveva essere formalmente assunta dalla Manzoni e contestualmente distaccata alla Somedia». Qualche giorno dopo la Manzoni, con una nota a firma di Monica Mondardini, comunica alla donna le condizioni della sua assunzione a tempo indeterminato. Allo scadere del rapporto di lavoro, la Manzoni presenta all’Inps la domanda di prepensionamento della Mornata. I requisiti erano 32 anni di contributi. E anche grazie al distacco alla Somedia l’obiettivo era centrato in pieno. Secondo quanto ricostruito dalla Procura nella richiesta di archiviazione però, «anche se contestualmente alla assunzione distaccata alla Somedia», la donna avrebbe realmente lavorato anche la Manzoni, aggiungendo che «in effetti Corradi riferiva che la Mornata avesse operato per entrambe le società». Per il pm quindi nonostante la mail indirizzata a lui dal collega, «non vi è perciò prova che Corradi avesse partecipato alla operazione dì assunzione, che realizza la materialità della truffa ai danni Inps». E anche «la successiva conclusione di contratti di collaborazione» tra la Mornata e la Somedia, firmati direttamente da Corradi nella sua qualità di ad, non configurano la «condotta delittuosa».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.