2024-04-08
Il capogruppo dem in Piemonte lascia il suo incarico in Regione
Il capogruppo dem in Piemonte, Raffaele Gallo (Ansa)
Raffaele Gallo (non coinvolto nell’inchiesta) ritira pure la candidatura alle Europee.Non sono tempi facili per il segretario dem Elly Schlein. Sì perché dopo la Puglia ora è la volta del Piemonte. Raffaele Gallo, capogruppo del Pd in Regione, ha deciso di ritirare la propria candidatura come capolista alle prossime elezioni. Al contrario del padre Salvatore Gallo, il consigliere dem non è coinvolto nell’inchiesta di Torino e questa decisione arriva «in tutela dei figli e della moglie e con senso di responsabilità verso il Partito democratico». Prima della nota Gallo ha avuto un colloquio con il segretario regionale Domenico Rossi, che nelle scorse ore aveva accennato all’ipotesi di riaprire alcuni ragionamenti alla lista di Torino. A esser colpita è l’area bonacciniana, di cui fa parte Gallo, e la corrente di Schlein per il ruolo di capolista alle elezioni sarebbe pronta a presentare il nome di Nadia Conticelli, presidente regionale del partito, oltre che capogruppo a Palazzo Civico. La nomina però è tutt’altro che certa perché i bonacciniani vogliono dire la loro. Si parla dell’assessore alla cultura del Comune di Moncalieri Laura Pompeo oppure qualcuno che venga dalla società civile. Gallo insieme alla candidatura annuncia l’intenzione di lasciare anche la poltrona di capogruppo sottolineando la sua totale estraneità «in merito all'indagine Echidna e a comportamenti e fatti anche solo lontanamente assimilabili a vicinanza alla ’ndrangheta. In merito al secondo filone di indagine non legato a rapporti con la ‘ndrangheta che coinvolge su alcuni fatti mio padre Salvatore Gallo, sono fiducioso che lui potrà chiarire tutti gli aspetti contestati dagli inquirenti in tempi rapidi». Raffaele Gallo è stato intercettato al telefono con il padre mentre esultava per la nomina di una donna al consiglio di amministrazione della fondazione Film Commission di Torino. Secondo Repubblica la donna sarebbe la nuora di un noto industriale cittadino che «fa parte della ragnatela di favori e consenso costruita dai Gallo».Comunque vada a finire l’indagine, per il Pd si tratta dell’ennesima mazzata: infatti del campo largo con il Movimento 5 Stelle non resta che un’idea che sa di utopia. Il caso di Torino che arriva dopo il commissariamento di Bari concede a Giuseppe Conte l’opportunità di sfruttare il momento di debolezza dem per acquisire forza e porre nuove condizioni. «Sarò il suo più grande partner di Schlein se resterà fedele al suo impegno di far fuori dal partito democratico “cacicchi e capibastone”». Intanto alcune certezze: le primarie in Puglia sono saltate e in Piemonte si corre da soli con Sarah Disabato candidata grillina alla guida della Regione. L’imbarazzo interno al Pd diventa difficile da contenere. Il commissario del Pd per la Campania, Antonio Misiani, insieme ai segretari provinciali dem oggi presenterà un “codice di autoregolamentazione” per i candidati. «È chiaro», ha spiegato Misiani, «che queste regole rigide che intendiamo applicare ora in Campania a tutti i candidati delle prossime amministrative potranno essere estese in ogni luogo dove potrebbe rendersi necessario». Anche a Bari o in Piemonte ad esempio? «Assolutamente sì», la sua risposta. «Credo esista un problema enorme che travalica i singoli episodi, su cui è sacrosanto fare luce», il commento di Gianni Cuperlo che a Conte chiede «maggiore umiltà e rispetto». Insomma c’è del risentimento nei confronti del potenziale alleato che secondo il leader di Azione Carlo Calenda sta puntano invece a spaccare il Pd. «È molto chiaro quello che vuole fare Giuseppe Conte, diventare il capo del centrosinistra. Se non dovesse riuscirci, non avrebbe nessun problema a riallearsi con Salvini. Questa cosa nel Pd la pensano tutti, il problema è che non sanno più come uscirne, perché in molti posti senza M5s non giocano la partita». Calenda spiega in sostanza che il Pd in questo momento non ha scelta: «Peccato, perché il Pd ha una classe dirigente capace, soprattutto a livello locale, ma poi rimane confinata lì. Non si possono far dare lezioni da Conte», chiosa.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.