2023-09-28
Il «premio» per la Capitale nel caos: Gualtieri si becca il super stipendio
Il sindaco di Roma vede raddoppiare la busta paga, ma la città resta coi soliti problemi.Dopo tantissimi anni, cresce lo stipendio dei sindaci, nelle grandi città si arriva a toccare cifre ben oltre i 10.000 euro.Intendiamoci bene. Se si pensa a quanto prende un consigliere regionale, dagli 8.000 euro in su fino agli smoderati stipendi della Regione Sicilia (ma lì ci sarebbe da fare tutto un discorso a parte), generalmente un sindaco, fino ad ora, – e parliamo di città medio grandi – percepiva uno stipendio che si aggirava intorno alla metà di quello di un consigliere regionale. È ovvio che, fatte le dovute proporzioni in termini di responsabilità, ma anche di carico di lavoro, un sindaco, anche di un comune piccolissimo, ne ha molte di più di chi siede sullo scranno del consiglio regionale. E lo stesso vale per deputati e senatori che non abbiano particolari ruoli di responsabilità, quelli che una volta si chiamavano peones.Non c’è dubbio, dunque, che per una questione di rapporto tra stipendio e responsabilità di un sindaco fosse ora di rivedere gli stipendi dei vari amministratori e rappresentanti del popolo, e delle due l’una: o si diminuivano gli stipendi di chi sindaco non era (che ha la stessa semplicità di far volare un uomo o di farlo vivere nella profondità degli oceani) oppure si aumentavano quelli dei sindaci. E così è andata.Dobbiamo anche dire, con un sano realismo, che un sindaco che guadagna uno stipendio più equo è anche meno invogliato ad arrotondare il medesimo stipendio in modi e maniere discutibili se non illegali. Lo stesso discorso fu fatto anni fa per alcune parti delle forze dell’ordine ma poi non se ne fece nulla. Le cariche pubbliche, poiché si occupano della comunità hanno diritto, entro limiti ragionevoli, di essere retribuite per ciò che fanno e non è una buona norma quella di retribuirle poco anche se fanno molto ed hanno molta responsabilità. Questo discorso in Italia vale da sempre per la figura del sindaco che, pur appartenendo ai diversi partiti, non si è mai riusciti, nell’arco di molti anni, a creare una corrente di pensiero e dei relativi provvedimenti perché i sindaci stessi fossero retribuiti in maniera equa. Tra l’altro bisogna anche considerare il fatto che il sindaco stesso, diversamente da tutte le altre figure politiche e amministrative, è quello che, se svolge bene e con onore – come recita la Costituzione – il proprio lavoro, è a contatto con i cittadini più di ogni altra figura politica. Questo vale per i comuni di larghe dimensioni ma soprattutto per i comuni medi, piccoli e piccolissimi. Il cittadino che una volta si rivolgeva ai carabinieri o al parroco ora si rivolge unicamente al sindaco, spesso attribuendogli poteri che non ha. Il cittadino stesso non fa troppe distinzioni ed è anche comprensibile. Va direttamente da colui che rappresenta il responsabile della città, del comune al quale il cittadino appartiene. Se ben fatto il lavoro del sindaco è un lavoro molto impegnativo, praticamente a tempo pieno. Ho avuto nella mia vita la fortuna, non so se il merito, di fare l’assessore e lì ho capito quanto le figure con responsabilità amministrative siano continuamente sul campo e debbano occuparsi di mille problemi piccoli ma concreti – talora grandi –, ma comunque legati ai bisogni, ai desideri, alle esigenze dei singoli cittadini, in particolare dei più deboli.I sindaci di Roma e Milano saranno quelli che avranno gli stipendi più alti avendo la responsabilità delle due città più grandi d’Italia. E qui voglio lanciare una piccola provocazione. Come sapete io sono «fissato» con le periferie. Bene, limitandoci a quelle delle due città suddette, certamente il voto che possiamo dare all’operato dei due sindaci è largamente negativo. Poiché le periferie sono, anche da un punto di vista quantitativo, la parte più grande delle città, il voto avrebbe un senso se alto, non basso.Ora, è un periodo in cui si parla del merito, addirittura un ministero è stato intitolato ministero dell’Istruzione e del Merito. Se applicassimo la regola del merito per gli stipendi dei sindaci, dati ovviamente degli obiettivi oggettivamente giudicabili dal punto di vista del raggiungimento di essi o meno, a Milano e a Roma lo stipendio probabilmente diminuirebbe di molto. Naturalmente è una provocazione perché il metodo naturale di misurazione del gradimento dell’operato di un sindaco è costituito dalle elezioni. Speriamo che questo incremento di stipendio li spinga ad occuparsi un po’ di più di quelli che vivono nelle loro città e hanno stipendi da fame, o non ce l’hanno proprio.