2020-09-17
Caos graduatorie e cattedre vuote La voragine è di 260.000 docenti
Lucia Azzolina posticipa di nuovo: «Insegnanti in classe entro il 24 settembre». Ma 215.000 posti saranno affidati a supplenti e 150.000 precari non sono stati nominati. Depositata la sfiducia della Lega contro la grillina.Le colpe del Miur continuano a ricadere sulle famiglie. I genitori devono accettare che circa 215.000 cattedre siano affidate a supplenti e che ben 150.000 precari non siano ancora stati nominati. I numeri della voragine prof, presentati due giorni fa dai sindacati scuola di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, confermano che le carenze di organico rendono ancora più complicata la ripartenza. «Le Regioni hanno slittato l'inizio dell'anno scolastico non per le elezioni, ma perché non c'erano le condizioni», ha dichiarato Elvira Serafini, segretario generale Snals. Pochi dati, per riassumere una situazione drammatica. Mettendo insieme i circa 60.000 posti docenti per l'emergenza Covid previsti dal governo, i 14.142 posti per l'adeguamento dell'organico, i circa 80.000 posti per gli insegnanti di sostegno in deroga e le 23.000 assunzioni a tempo indeterminato andate a buon fine (su 84.808 autorizzate), si arriva alla cifra di 215.000 cattedre da coprire con supplenze. Forse si arriverà a 260.000, perché non si considerano i vuoti da colmare per le assenze dei cosiddetti docenti fragili, altra incognita che rischia di lasciare studenti soli in aula. «È un record mondiale per il precariato», ha commentato Pino Turi, segretario generale Uil Scuola. Per il sostegno, su oltre 21.000 posti sono stati assunti meno di 2.000 docenti. Tra personale Ata e collaboratori scolastici, ne mancano ancora 13.677. Problemi anche con i Dsga, i direttori dei servizi generali e amministrativi nelle scuole, al secondo posto come importanza dopo i presidi. Su 3.378 ne sono stati assunti solo 1.100, privilegiando in alcuni casi gli assistenti anziché i vincitori del concorso come è accaduto in Campania. I docenti che mancano all'appello non sono stati recuperati con le Gps, le graduatorie online per i supplenti rivelatesi un flop e piene di errori, e nemmeno con la chiamata veloce, che secondo i sindacati ha portato a meno di 500 assunzioni su 2.500 domande presentate. Pochissimi docenti, infatti, hanno chiesto di essere trasferiti in altre Regioni sapendo che per il blocco almeno quinquennale nella scuola in cui verranno assunti, non potranno poi fare domanda di trasferimento o di ottenere l'assegnazione provvisoria. In tempi di Covid, lasciare la famiglia e sobbarcarsi per cinque anni i costi altrove non è una prospettiva allettante soprattutto se si è precari. «Abbiamo nominato 70.000 supplenti, entro il 24 settembre avremo tutti in cattedra», promette Lucia Azzolina. Il ministro dell'Istruzione non si vergogna a cambiare continuamente data. Prima aveva assicurato che il problema cattedre sarebbe stato risolto il primo giorno di settembre, poi che tutti i docenti sarebbero stati al loro posto il 14. Adesso i tempi si allungano e non ci sorprenderebbe che il nuovo termine finisse per coincidere con l'arrivo dei banchi a fine ottobre. Anche ieri sui social si moltiplicavano le testimonianze dei precari. Tra le tante quella di Niccolò Morselli, insegnante di tedesco a Modena, che non potrà insegnare nella stessa scuola perché «l'assegnazione delle cattedre avverrà sulla base di graduatorie sbagliate», ha spiegato, e le rettifiche dei tanti errori di punteggio si faranno «solo dopo la presa di servizio». Partono le lezioni, nuovi docenti saranno in aula e quando «emergeranno gli errori che abbiamo segnalato», ci sarà un nuovo cambio di insegnanti, con il prevedibile caos per gli studenti. Mentre gli uffici scolastici territoriali, con personale ridotto e dimezzato in presenza, sono in affanno per tentare di rimediare agli errori delle graduatorie online volute dall'Azzolina, in Piemonte continuano a mancare 20.000 cattedre, 2.000 nel Trevigiano. Gli insegnati arriveranno tra una decina di giorni, intanto si fanno lezioni ridotte. «Nessuna scuola di ogni ordine e grado in provincia di Firenze parte con orario pieno, cattedre coperte e personale Ata al completo», ha dichiarato Emanuele Rossi della Flc Cgil». Stanno per partire anche le supplenze brevi. Soluzioni in vista invece a Milano e provincia dove la proposta dell'ex ministro Marco Bussetti, responsabile dell'Ufficio scolastico territoriale, di ripristinare le vecchie graduatorie di istituto, prima bocciata, è stata rimessa in circolazione da Augusta Celada. La direttrice generale dell'Ufficio scolastico lombardo ieri ha diramato una circolare in cui «per fare fronte all'attuale carenza di personale docente», sono 10.000 che mancano ancora all'appello, si afferma che «i dirigenti scolastici potranno coprire i posti a qualunque titolo disponibili utilizzando le nuove graduatorie d'istituto». Ironico il commento di Massimiliano Sambruna, segretario generale Cisl scuola Milano: «Bussetti batte Azzolina 1 a 0. Se la proposta dell'ex ministro fosse stata accolta subito, gli studenti avrebbero potuto contare sui loro insegnanti fin dal primo giorno di scuola». La Lega intanto ha mantenuto l'impegno. Come aveva annunciato Matteo Salvini, ieri in Senato è stata depositata la mozione di sfiducia contro l'Azzolina. Adesso sarà al vaglio della conferenza delle capogruppo.
Abiy Ahmed e Giorgia Meloni (Ansa)
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