2023-03-07
Negli Usa la società del turco Camuz è registrata come «agente straniero»
Hakan Camuz (Getty Images)
L’azienda promuoverebbe attività e interessi di Recep Tayyip Erdogan negli Stati Uniti. Ha incassato 74 milioni di dollari da Ankara.Il cinquantunenne di Ankara, Hakan Camuz, l’uomo indicato dai qatarini come tramite per finanziare la Equality consultancy riconducibile all’ex europarlamentare socialista Pier Antonio Panzeri e al suo braccio destro Francesco Giorgi, è, come abbiamo già scritto, strettamente legato al presidente turco Recep Tayyip Erdogan e al suo entourage. In particolare, Camuz ha avuto un ruolo centrale per stabilire in Gran Bretagna le attività di una fondazione, formalmente indipendente, ma che secondo gli Usa rappresenta gli interessi dello Stato turco e che conviene studiare a fondo.Nell’agosto 2015 Camuz viene incaricato di costituire la divisione londinese della Turken foundation. Attiva in Usa e in Gran Bretagna, la fondazione ha lo scopo di «sostenere gli studenti turchi e musulmani» nei due Paesi. Principalmente fornendo alloggi «appropriati» secondo le regole dell’Islam. Negli Stati Uniti la Turken foundation è registrata come «agente straniero», ovvero è ritenuta promuovere le attività e gli interessi in Usa di uno Stato estero. La Turchia, ovviamente. Da questo Paese arrivano anche i copiosi finanziamenti per portare avanti le sue attività, tanto in Usa che in Gran Bretagna. Nel solo periodo tra maggio e dicembre 2022 sono arrivati alla Turken Usa oltre 14 milioni di dollari da due fondazioni turche: Türgev e Ensar, entrambe note per essere particolarmente vicine agli interessi del presidente turco. Nella prima, fondata dallo stesso Erdogan, è stato a lungo tra i consiglieri suo figlio, Bilal. Mentre tuttora la figlia Esra siede nel board di Türgev e Turken. Oltre ai 14 milioni arrivati nella seconda metà del 2022, altri 60 milioni sono stati inviati alla Turken Usa tra il 2014 e il 2020. Il dettaglio delle somme ricevute è contenuto nei documenti di registrazione in Usa come «agente straniero», che La Verità ha potuto consultare. Grazie a questi documenti è possibile anche ricostruire l’attività svolta dalla Turken foundation come «promotore» del governo turco. Erdogan è una presenza fissa, tanto alle «cene di finanziamento» della fondazione che durante i viaggi estivi in Turchia per gli studenti universitari. È in queste occasioni che gli studenti partecipano a «seminari» sul fallito colpo di Stato del 2016, dove vengono rivolte dure critiche all’opposizione e giudizi sferzanti verso Fetullah Gulen, l’ex alleato del presidente diventato suo oppositore e accusato (da Erdogan) di aver promosso il tentato colpo di Stato. Che tra l’altro sarebbe ospitato proprio in Usa. Dall’account Twitter della fondazione vengono reindirizzati al pubblico americano i messaggi di Türgev in supporto di Erdogan. In Gran Bretagna le attività della fondazione sono analoghe e a sovrintendere al tutto c’è, almeno fino al 2019, Hakan Camuz. Nello statuto, tra le attività vengono indicati anche gli scambi culturali tra studenti su Islam e Europa, ma in una versione successiva questa apertura scompare in favore della tutela della fede, cultura e tradizione islamica. Ad occuparsi delle pratiche amministrative è la Stoke white llp, studio legale londinese specializzato in diritto internazionale che almeno dal 2018 fa capo alla famiglia Camuz. Il solo Hakan è anche amministratore della Stoke white consultancy limited dalla quale partono bonifici per decine di migliaia di euro in favore della Equality consultancy, come già raccontato su queste pagine nei giorni scorsi. Camuz a Londra si è occupato anche degli affari di un altro politico turco molto in vista: Mehmet Simsek. Ex ministro dell’Economia e delle finanze durante i governi Erdogan, poi vicepremier con Erdogan presidente fino all’abolizione di questo incarico nel 2018. Con doppio passaporto britannico e turco, si è stabilito a Londra dove nel 2021 ha fondato con un imprenditore turco-londinese la società immobiliare London rs properties. Tra gli amministratori, fino al gennaio 2022, c’era proprio Camuz.Secondo l’opposizione turca, la Turken foundation non è altro che un modo per portare all’estero soldi della famiglia Erdogan. Nel maggio scorso, il leader del partito Chp, Kemal Kilicdaroglu, ha sostenuto che, tramite il sistema delle fondazioni, Erdogan e i suoi avrebbero trasferito all’estero soldi per assicurarsi un futuro in caso di sconfitta elettorale alle prossime presidenziali. Dopo la sua denuncia, sono arrivati alla Turken altri 14 milioni di dollari.Il filo rosso che porta l’attività di Camuz sulla strada delle intelligence non solo turche (le fonti citano anche l’Isi pakistana e quella del Qatar) sono ancora le fondazioni. Il report di Disinfolab, oltre alle già citate Turken, Türgev e Ensar, è citata anche Ihh. Nel 2014, Camuz ha rappresentato il terzogenito del presidente turco, Bilal Erdogan, in un caso contro Cnbc e David L. Philips quando i media hanno rivelato i collegamenti di Bilal e della fondazione umanitaria turca nel finanziamento dell’organizzazione terroristica Isis. La Fondazione Ihh, si legge nel report, «è nota per essere lo strumento dell’agenzia di intelligence turca Mit. Una delle sue aree di attività comprende la costruzione di centri islamici in diverse città del Nepal in associazione con Islami sangh Nepal, una Ong con sede a Kathmandu che è sotto la sorveglianza delle agenzie indiane per fornire rifugio ai terroristi indiani».Nel 2017, a novembre, il sito dello Stockholm center for freedom (un’organizzazione senza scopo di lucro che promuove lo stato di diritto, la democrazia e i diritti umani con particolare attenzione alla Turchia e che è stata fondata da un gruppo di giornalisti turchi costretti a vivere in autoesilio in Svezia) riporta un lungo articolo dedicato a Ihh. Citando alcuni documenti riservati su come la fondazione avrebbe lavorato con l’agenzia di intelligence turca (Mit), per «addestrare i gruppi terroristici jihadisti». I documenti mostrerebbero che il capo dell’Ihh, Bülent Yildirim, era in combutta con l’agenzia di spionaggio turca nel dirigere le reti jihadiste dalla Siria alla Turchia, mette a nudo come la base dell’Ihh sia stata mobilitata dal governo di Erdogan quando il presidente turco aveva bisogno di copertura politica di fronte alle pressioni e alle critiche dell’opinione pubblica. Sottolineando che «le informazioni raccolte dalle intercettazioni telefoniche sono sufficienti per collegare l’Ihh alla famigerata agenzia di intelligence turca. Dato che l’Ihh è penetrato in molti paesi all’estero, compresi quelli in Europa con il pretesto di attività di beneficenza e umanitarie, ci sono motivi sufficienti per essere preoccupati per il lungo braccio di Erdogan che si protende verso le comunità della diaspora turca e musulmana».
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)