2023-07-05
Cambiale arcobaleno della Bank of England: «Chiunque può rimanere “incinto”»
Per essere tra le 100 società gay friendly, l’istituto ha ammesso che un genitore può riconoscersi in qualsiasi identità di genere.Ricordate «genitore 1» e «genitore 2»? Superati. La neolingua gender ha introdotto la figura del birthing parent, letteralmente il «genitore procreante». Una spiazzante definizione dall’algido retrogusto burocratico, che dovrebbe sostituire la più comune nozione di madre, alludendo alla possibilità, per individui che si riconoscano in qualsiasi «identità di genere», di mettere al mondo dei bambini.Ad abbracciare con solerzia la nuova etichetta è stata la Bank of England (Boe), suscitando la stizza dei tabloid, critici con l’istituto di credito centrale, che in tal modo ha ammesso che chiunque può restare «incinto». Lo scopo della banca è molto prosaico: piacere alla gente che piace. È la potente macchina del marketing arcobaleno in azione.In breve, la Boe ha tentato la sviolinata per essere inserita nella lista dei primi 100 migliori datori di lavoro stilata da Stonewall, associazione che promuove i presunti diritti di lesbiche, gay, bisessuali, trans e queer. Tra questi, la pretesa di piazzare «insegnamenti Lgbtq-inclusivi» nelle scuole, o di far adottare bambini alle coppie dello stesso sesso. Per convincere gli attivisti, dunque, la Banca d’Inghilterra ha ufficialmente adottato la dicitura omoeroticamente corretta, riferita - citiamo letteralmente dal documento consegnato a Stonewall - al «genitore che è/era in gravidanza», categoria che però comprende «persone di qualsiasi identità di genere». La Boe ha, quindi, ribadito che l’assicurazione sanitaria offerta ai suoi dipendenti copre anche interventi di «riassegnazione di genere» e ha rivendicato un altro solenne impegno: ristrutturare i bagni del settimo piano della sua sede londinese per trasformarli in toilette «gender neutral». Battaglie di civiltà. Altro che preoccuparsi delle tasche dei cittadini, strangolati dal rialzo dei tassi d’interesse, che accomuna l’istituto britannico all’omologo Ue, nonostante la Brexit. Per uscire dall’angolo, basta una spruzzatina di polvere arcobaleno. Così, i banchieri centrali inglesi giurano che ai loro 4.000 dipendenti saranno assegnati «obiettivi d’inclusione», soggetti a verifica annuale. Gli impiegati saranno incoraggiati a inserire l’indicazione, in calce alle email, del pronome con il quale vogliono ci si rivolga a loro, a indossare cordini con i colori Lgbt e ad abbellire le loro postazioni con simboli pro gay. Quelli che si dichiarano omosessuali, trans, non binari e chi più ne ha ne metta, poi, godranno di una corsia preferenziale nelle assunzioni, in modo che la Boe raggiunga i «target quantitativi» di personale Lgbtq. Chissà come sarà effettuata la verifica dei requisiti per l’accesso alle quote gay: qualcuno potrebbe essere tentato di proclamarsi falsamente bisex o pansessuale, pur di conquistarsi il diritto alla scorciatoia.Saremo esagerati, ma a quanto pare, il Paese di Sua Maestà versa in una condizione sempre più simile alla distopia orwelliana. Meno di un mese fa, il Parlamento è stato chiamato a esprimersi su due petizioni popolari, nelle quali si chiedeva che termini come «sesso, maschio, femmina, uomo e donna» fossero fatti coincidere con il dato biologico elementare. E a proposito di servizi igienici, il premier conservatore, Rishi Sunak, aveva manifestato l’intenzione di modificare il Gender recognition act, che concede l’autodeterminazione di genere, per consentire alle donne di entrare nei bagni pubblici senza timore di trovarvi qualche gentleman, regolarmente dotato di pene e testicoli, che però si considera una lady. È l’ultimo stadio della degenerazione ideologica immaginata in 1984: il significato delle parole non deriva più dalla realtà concreta, dall’uso comune, dalle convenzioni sociali; diventa il precipitato di uno scontro politico, condotto a colpi di leggi approvate e leggi abrogate.Anche sulla formula «genitore procreante» era sorta una disputa. Un anno fa, la National education association, il principale sindacato della scuola, aveva proposto di renderla obbligatoria in tutti i documenti con valore legale. Si trattava, in pratica, di cancellare una volta per tutte la madre. O di far finta che chiunque è in grado di dare la vita, che la fisiologia umana sia un’opinione, in attesa che la tecnologia consenta di prescindere dall’unione di spermatozoi e ovuli e di «coltivare» esseri umani, come nel film Matrix.Parliamoci chiaro: la figura della mamma non può essere soppressa con un tratto di penna. E chi la squalifica come un mero «concetto antropologico» non appare più inclusivo, ma solo ridicolo. Quello che non si può eliminare, però, si può almeno nascondere, espellere dallo spazio pubblico e dall’ordinamento giuridico, rendere impronunciabile. L’ideona del sindacato non passò. La partita, ora, si gioca a un livello più alto. Agli inglesi per i quali, nel frattempo, i mutui sono diventati proibitivi, andrà il premio di consolazione: al settimo piano del palazzo di Threadneedle street, nel cuore della City, troveranno bagni accoglienti e inclusivi.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.