2023-09-17
Cade aereo delle Frecce Tricolori. Morta una bambina di 5 anni
Dramma a Torino. Grave il fratello della vittima, salvo il pilota. Forse colpa degli uccelli.Sembrava essere stato soltanto un incidente spettacolare, ripreso da un video amatoriale nel quale si vede il pilota della nostra pattuglia acrobatica abbassare l’aereo verso la pista e lanciarsi con il sedile eiettabile e il paracadute un attimo prima dell’esplosione. Ma con il passare delle ore, lo schianto della Freccia Tricolore «Pony 4» pilotata dal trentacinquenne capitano Oscar Del Do’, avvenuto nel primo pomeriggio di ieri all’aeroporto di Torino Caselle, durante una esercitazione, si è trasformato in tragedia. Una bambina di 5 anni ha perso la vita, mentre il fratello dodicenne è rimasto gravemente ferito, riportando ustioni di secondo grado su circa il 15% del corpo. All’arrivo all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino il bambino era cosciente, ma i sanitari hanno provveduto a sedarlo. Anche se secondo i primi accertamenti non avrebbe riportato lesioni importanti, il piccolo è stato ricoverato in rianimazione e la prognosi al momento di andare in stampa risultava ancora riservata. Feriti anche i genitori trasportati in codice giallo al Cto. Il padre, 49 anni, è stato ricoverato con il 4% di ustioni sul corpo, localizzate soprattutto sul palmo della mano. Per l’uomo i medici prevedono una prognosi di 20 giorni. La moglie, 41 anni, ha invece riportato ustioni nel 13% del corpo, soprattutto sul braccio. La prognosi in questo caso è di 40 giorni. Trasportato in ospedale, al San Giovanni Bosco, anche il pilota dell’aereo, sempre in codice giallo. La bimba si trovava nell’auto della famiglia che transitava, a poca distanza dalla loro abitazione, lungo una strada sul territorio del Comune di San Francesco al Campo che costeggia l’aeroporto quando è stata investita dalle fiamme dell’aereo caduto. I soccorritori hanno trovato l’auto della famiglia, residente nel piccolo Comune alle porte di Torino, ribaltata in un canale che costeggia il nastro di asfalto, avvolta dalle fiamme. I due bambini erano sui sedili posteriori, ma a quanto si apprende è stato possibile estrarre in tempo solo il più grande dei due bambini. Secondo un testimone, ci sarebbero voluti 15 minuti per spegnere il fuoco. Secondo una prima ricostruzione, durante la fase di decollo un uccello si sarebbe infilato nel motore del «Pony 4», diretto a Vercelli, e lo avrebbe bloccato facendogli perdere potenza. A quel punto il pilota si è lanciato con il paracadute, cercando di indirizzare la caduta del suo Aermacchi Mb339 all’interno del sedime aeroportuale. Fonti qualificate presenti sul luogo dell’incidente hanno riferito che Del Do’ avrebbe comunicato al suo caposquadra di avere un problema al motore, avvertendo che si doveva sganciare dalla formazione. Il capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare, generale di squadra aerea Luca Goretti, dopo essersi detto «sgomento e attonito» per l’accaduto ha spiegato: «L’incendio sviluppatosi a seguito dell’impatto del velivolo al suolo ha purtroppo coinvolto un’autovettura in transito sulla perimetrale dell’aeroporto con quattro persone a bordo, causando il decesso di una bimba e il ferimento degli altri tre occupanti del mezzo». La ricostruzione esatta della dinamica non è ancora chiara, anche se una delle ipotesi più probabili è che una parte del relitto dell’aereo, avvolta dalle fiamme, abbia sfondato il muro di cinta dell’aeroporto, investendo l’automobile con a bordo i due bambini. In una foto aerea che La Verità ha avuto modo di visionare si può infatti vedere la scia nera che dal punto dell’esplosione del carburante, avvenuta all’interno dell’aeroporto, attraversa la strada. All’altezza della traccia dell’esplosione l’immagine mostra anche uno squarcio lungo la palizzata dell’aeroporto.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)