2025-04-29
Bruxelles nasconde le carte sul voto annullato in Romania
Ursula von der Leyen (Getty Images)
Un think tank aveva chiesto di vedere i documenti sull’indagine che la Commissione sta svolgendo in base al Digital service act.Stretta fra il maldestro tentativo di non apparire irrilevante nei negoziati per la pace in Ucraina - la fugace stretta di mano concessa da Donald Trump a Ursula von der Leyen ne è stata la rappresentazione plastica - e la voce grossa con il Parlamento europeo che aveva votato contro il riarmo, Bruxelles si prepara alle elezioni presidenziali rumene del 4 maggio rimediando una denuncia, l’ennesima, per mancata trasparenza. Il think tank conservatore Mcc Brussels (Mathias Corvinus Collegium) ha presentato una denuncia formale al Mediatore europeo contestando il rifiuto, da parte della Commissione europea, di rendere pubblici i documenti chiave relativi ai procedimenti in corso ai sensi della legge sui servizi digitali (Dsa) riguardanti le elezioni presidenziali rumene. Come noto, il 24 novembre dello scorso anno si era tenuto in Romania il primo turno delle presidenziali, che aveva visto arrivare al ballottaggio il candidato sovranista indipendente Calin Georgescu. Il secondo turno, previsto per l’8 dicembre, era stato annullato, su iniziativa della magistratura rumena, sulla base di presunte interferenze nel voto tramite la piattaforma TikTok. La Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen aveva avviato un procedimento formale nei confronti di TikTok per sospetta violazione del Dsa in relazione all’obbligo, per la piattaforma di video sharing cinese, di valutare e mitigare i rischi sistemici legati all’integrità delle elezioni, in particolare nel contesto delle presidenziali rumene. Thierry Breton, ex commissario europeo al mercato interno, tre mesi fa si era lasciato scappare una clamorosa rivendicazione dell’iniziativa dichiarando all’emittente francese Rmc che «l’Unione europea ha gli strumenti per bloccare qualsiasi ingerenza straniera, come ha fatto in Romania». Mcc Brussels ha ripetutamente chiesto in questi mesi accesso alle informazioni sulla vicenda, per capire come la Commissione stesse applicando il Dsa nel contesto elettorale rumeno, «una questione di interesse pubblico urgente mentre il Paese si prepara al prossimo turno di votazioni il 4 maggio 2025». Ma la Commissione si è tirata indietro e non ha dato accesso ad alcun documento. Non è possibile, insomma, capire sulla base di quali fatti (auspicabilmente accertati) sia stato annullato il primo turno presidenziale. Non è tutto: lo scorso 11 marzo la Corte costituzionale rumena ha respinto definitivamente la candidatura di Georgescu (al suo posto correrà George Simion del partito Aur) sostenendo che il candidato «non soddisfaceva le condizioni di legalità perché, non rispettando i regolamenti della procedura elettorale, ha violato l’obbligo stesso [...] di difendere la democrazia, che si fonda proprio su suffragi giusti, onesti e imparziali». Le prove delle presunte illegalità commesse da Georgescu, però, non sono mai state esibite. La corsa del candidato sgradito a Bruxelles è stata fermata senza che siano mai stati resi pubblici dati che certificassero eventuali illegalità. Il think tank Mcc Brussels ha provato ripetutamente a chiederli a Ursula von der Leyen ma lei li ha sempre negati, confermando ancora una volta la sua allergia alla trasparenza: quando era ministro della Difesa in Germania, il Parlamento tedesco ha dovuto istituire una commissione d'inchiesta per indagare sui contratti d’oro assegnati da Von der Leyen a consulenti esterni e durante le indagini i messaggi che aveva scambiato via sms sono stati cancellati prima di essere consegnati, operazione che le è costata una denuncia penale per sospetta distruzione intenzionale di prove. Stessa accusa le è stata rivolta ai tempi della pandemia, quando Von der Leyen ha gestito i contratti d’acquisto dei vaccini anticovid, per un valore di 35 miliardi di euro, in totale assenza di trasparenza, cancellando i messaggi sms scambiati con l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla.Secondo l’Mcc Brussels «i documenti non divulgati potrebbero contenere informazioni rilevanti per le presunte interferenze russe nel primo turno delle elezioni presidenziali rumene, ora annullate, rendendo la mancata divulgazione ancora più grave». Ma i funzionari del pensatoio non si fanno illusioni: «Nel vocabolario della Commissione non esiste la vera divulgazione», ha dichiarato Frank Furedi, direttore esecutivo di Mcc Brussels, «esigono trasparenza dagli altri, ma sottraggono le loro attività al controllo. L’uso opportunistico del Dsa in Romania - a porte chiuse - è inaccettabile. Il tentativo della Commissione di creare una zona priva di trasparenza per se stessa deve essere contestato».Nel frattempo, Bruxelles sta monitorando l’Ungheria di Viktor Orbán in vista delle elezioni politiche del 2026. Ieri un portavoce dell’esecutivo Ue ha comunicato di aver ricevuto una lettera di denuncia di due testate - Magyar Hang («La Voce Ungherese») e una seconda che ha chiesto l’anonimato - secondo le quali il governo avrebbe concesso più di un miliardo di euro di sovvenzioni (definite «illegali» perché accordate sotto forma di pubblicità) ai media filogovernativi. «Valuteremo la lettera con attenzione prima di rispondere», ha replicato il portavoce Ue, «l’Ue prende molto seriamente in considerazione la questione della libertà dei media». Il portavoce della Commissione si è guardato dallo specificare che le sovvenzioni incriminate coprirebbero un periodo di ben nove anni, dal 2015 al 2023. Un miliardo di euro in nove anni pari a circa 110 milioni di euro l’anno: meno di quanto ogni anno l’Italia concede ai media nell’ambito del Fondo per il pluralismo dell’informazione e delle agevolazioni per l’acquisto della carta, di cui usufruiscono i maggiori quotidiani italiani.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.