2024-06-20
Botte radical chic tra Virzì e Ramazzotti. La crème del cinema devasta un ristorante
Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti (Ansa)
Il regista incontra la ex con il compagno palestrato e scoppia il finimondo. Arrossisce la sinistra che chiama coatta Giorgia Meloni.C’è grossa confusione a Coattonia, la piccola Italia fascistella e maleducata di cui sarebbe «regina» Giorgia Meloni (copyright: Francesco Merlo su Repubblica). Lunedì sera all’Aventino, quartiere romano elegantemente cosmopolita e di sinistra, il regista livornese Paolo Virzì e la moglie Micaela Ramazzotti, attrice e ora anche regista, hanno litigato furiosamente per strada, tra i tavolini di un ristorante. A difesa della Ramazzotti è intervenuto il nuovo fidanzato, il personal trainer dell’Appia Claudio Pallitto, che con lei forma da circa un anno una coppia molto unita, anche se probabilmente la sera, prima di andare a letto, non leggono a voce alta Les Cahiers du cinema. Per tre quarti d’ora sono volati insulti, piatti e anche sedie. La cosa commovente è che per sedare la rissa sono arrivati i genitori di lei. Quella veramente orrenda, è che allo spettacolo post coniugale hanno assistito anche i figli della coppia, di 11 e 14 anni. Oltre a quella avuta da Virzì in un primo matrimonio, che però almeno ha 35 anni e comunque si è sentita male. I fatti, come li hanno ricostruiti il Messaggero e RomaToday, sembrano una scena da film. Ma non di Virzì, più del Carlo Verdone degli inizi. Il regista livornese, sessantenne, passeggiava per Viale Aventino con la figlia adulta Ottavia, e con il figlio quattordicenne, quando ha visto Micaela con il personal trainer e l’altra figlia piccolina ai tavoli di un ristorante dove andavano da anni. Non si sa come sia iniziata la lite, ma gli avventori hanno dovuto ascoltare insulti e grida per diversi minuti, oltre al lancio di piatti, posate e di un telefonino. Pare che Pallitto abbia provato a difendere, per fortuna solo a parole, la nuova fidanzata e di sicuro c’è che il ristoratore, amico della ex coppia, ha fatto di tutto per placare gli animi. Oggetto della piazzata era la causa di separazione, ma poi si è andati oltre. Alla fine sono arrivati i carabinieri, il regista e l’attrice romana hanno chiesto scusa e al momento non ci sono denunce, ma intanto Ottavia Virzì è rimasta lievemente ferita ed è stata medicata dal 118, mentre una ragazza seduta a un tavolo vicino si è sentita male ed è andata a chiudersi in bagno. Tutto sommato, sarebbero anche abbastanza fatti loro se non fosse che il tutto è avvenuto di fronte a due minorenni. Come ha osservato Mario Adinolfi su X, «c’era chi sfotteva lo spot della pesca dell’Esselunga: invece è tutto vero, sappiate che i figli soffrono moltissimo. Ve lo dice un divorziato». Poi però in questa storia c’è anche una curiosa concatenazione karmica, perché a essere onesti, per come ci raccontano la società italiana e i suoi costumi, qui l’uomo saggio e superiore che non perde la calma avrebbe dovuto essere l’intellettuale de sinistra Virzì, eventualmente menato dall’energumeno palestrato del quartiere Appio Latino, trentanovenne, del quale si è invaghita la moglie quarantacinquenne. Perché qui, ammettiamolo, la donna, sveglia, bella, libera, non interessa a nessuno. Magari ha scatenato lei la litigata furiosa, ma non importa. Non lo sapremo mai. È molto più interessante il tema di chi viene dopo di noi, in amore. Non c’è la controprova, ma c’è il sospetto fondato che se la Ramazzotti fosse passata dal regista compagno e impegnato, che tra l’altro è stato il suo assoluto Pigmalione, a un cinquanta-sessantenne che insegna estetica della politica a Sciences Po, a Parigi, a Virzì non si sarebbe chiusa la vena. Potrebbe sapere tutto sulla Bauhaus e sullo stile biedermeier, il tatuato e scolpito Pallitto, ma intanto nella sua palestra ha una clientela di un certo livello, che annovera perfino Cristian e Chantal Totti. E se nel 2011 ha partecipato a un programma Mediaset intitolato Tamarreide, nel 2008 era stato lo stesso Virzì a dare a Pallitto una particina in Tutta la vita davanti, dove scoppiò l’amore con la Ramazzotti. L’amore di Virzì, s’intende. Quel film era tratto liberamente da un romanzo di Michela Murgia, Il mondo deve sapere, perché il regista livornese si è sempre mosso in un certo giro. Anzi, in questo caso, milieu. Che però non gli ha risparmiato qualche confusione. Come nel 2020, quando affermò: «Io sono un anarchico di Livorno che si commuove vedendo Mario Draghi». Due anni fa, 20 giorni poco prima delle elezioni, fece la sua profezia a Propaganda live, il programma tv dove non parlare romanesco è ritenuto inelegante: «La Meloni è stata la fascetta (sic) della Garbatella. Non lo è più, ma non è adatta a governare». Poi si addentrò nelle questioni matrimoniali altrui: «È una donna divorziata, che ora sta con un uomo di sinistra (sic), però è una professionista della politica di questi anni e quindi intercetta umori e ha la giusta spregiudicatezza». E Matteo Salvini? Per il regista, «di notte sogna delle orge erotiche con le nere». Vabbè, speriamo di non sapere mai nella vita che pensa Virzì del testosteronico Pallitto, che quando pubblica su Instagram le foto dell’amata Micaela ci scrive sotto «Sei una Dea». Sappiamo solo che Coattonia c’è e lotta insieme a noi. Lo scorso 14 maggio, al Giorno della Verità, intervistata da Maurizio Belpietro, il primo premier chiamato Giorgia disse: «Pesciarola, fruttivendola, regina di Coattonia, borgatara... . Non hanno capito che questi epiteti per me non sono un insulto». Perché Coattonia è grande come il famoso core de Roma. E da oggi accoglie anche il compagno Virzì, che fu regista impegnato, ma finì disimpegnato dalla più bella del quartiere Axa-Malafede.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.