Bologna, legge contro l’omofobia. Congresso mondiale delle Famiglie: «Ancora più pericoloso dopo lo scandalo di Bibbiano»

Bologna, legge contro l’omofobia. Congresso mondiale delle Famiglie: «Ancora più pericoloso dopo lo scandalo di Bibbiano»
Ansa

«La comunità Lgbt ordina, il Pd obbedisce? Dopo quasi 3 mesi la legge contro l'omofobia in Emilia Romagna sarà votata il 9 luglio. Ma quale "versione" del testo verrà discussa è un mistero, pare sia quella base e allora ci risiamo. Ma ci rendiamo conto del pericolo di questo provvedimento? Dopo lo scandalo sugli affidi di minori a Bibbiano, con una legge del genere chi proverà a denunciare anomalie o illeciti compiuti da una coppia omosessuale, come è emerso dall'inchiesta Angeli e Demoni, sarà accusato di omofobia? Non si possono negare le libertà costituzionali eppure qualcuno sta tentando di farlo. Per di più l'accusa di omofobia è soggetta alla percezione della vittima, quindi è a rischio l'oggettività del reato» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente del Congresso mondiale delle Famiglie e di Pro Vita e Famiglia.
«Promettiamo un'opposizione dura da parte del Congresso delle Famiglie, come quella che arenò il provvedimento in commissione Parità a causa di un emendamento contro l'utero in affitto che prometteva di non concedere contributi ad associazioni che non lo vietavano» hanno proseguito i due organizzatore del Congresso delle Famiglie.
«Vogliamo che questa legge ideologica e liberticida – ha aggiunto Matteo Di Benedetto del circolo territoriale di Bologna - non passi. il suo scopo è dare soldi e uno spazio privilegiato nelle scuole, nei media, nel mondo del lavoro e nella sanità alle associazioni LGBT, al gender e a ogni istanza connessa, come l'utero in affitto. A maggior ragione, dopo lo scandalo dei falsi affidi sul nostro territorio, collegati anche a false accuse di omofobia, un'azione del genere sarebbe sintomo di una volontà fortemente totalitaria e indottrinante».
«Non abdicheremo mai al contrasto di ogni forma di violazione della dignità della persona – hanno concluso Brandi e Coghe – e a maggior ragione se coinvolge minori. Il nostro appello va a tutti i consiglieri regionali dell'opposizione e non, che si oppongono a questa legge e che la facciano ritirare. Noi saremo al loro fianco per difendere la libertà contro ogni ideologia».

(Totaleu)

Lo ha detto Riccardo Preve, presidente della Federazione dei Risifici Europei (Ferm), a margine dell'evento sul riso organizzato all'Eurocamera di Bruxelles dall'eurodeputato di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza.

«Mamma mi strozza», ma il giudice archiviò
La casa del delitto, a Muggia, Trieste (Ansa). Nel riquadro, Olena Stasiuk
Emergono nuovi, incredibili particolari sulla morte del piccolo Giovanni, sgozzato da Olena Stasiuk a Muggia. Nell’esposto del 2023 del padre contro la ex, c’è la testimonianza della vittima sulla madre: «Mi ha infilato un dito nel sedere». Il pm: «Beghe tra coniugi».

Il piccolo Giovanni aveva paura della mamma e non riteneva una «buona idea» trascorrere del tempo con lei. Sono sempre più inquietanti i particolari che emergono sulla morte del bimbo di nove anni sgozzato dalla mamma Olena Stasiuk nel suo appartamento a Muggia, in provincia di Trieste.

Merz: l’Europa sono io (più Parigi)
Friedrich Merz (Ansa)
Il cancelliere conferma che alla guida del continente devono esserci solo i tedeschi e i transalpini. E per avere un’Unione più utile a Berlino, punta a sopprimere il veto.

L’Unione europea non funziona più? Facciamone un’altra, più piccola e maneggevole, in tandem con la Francia. Questo il senso profondo di quanto dichiarato ieri dal cancelliere tedesco, Friedrich Merz, nel corso di un convegno organizzato dalla Süddeutsche Zeitung.

Con i soldi che gli abbiamo regalato Zelensky fa fare gli affari a Macron
Volodymyr Zelensky ed Emmanuel Macron (Ansa)
Il presidente vola in Francia e compra 100 Rafale, 8 contraeree, radar, bombe e treni: con i caccia svedesi, il conto supera i 30 miliardi (nostri). E Ursula vuol dargliene altri 70, per coprire il «deficit enorme» di Kiev.

Ai grandi magazzini Lafayette, Volodymyr Zelensky ha comprato 100 caccia, otto contraeree, quattro sistemi radar, sei di lancio di bombe e 55 treni. Così, senza aver ancora spedito manco un legionario straniero al fronte, Emmanuel Macron ha raccolto, per conto della sua industria bellica, i dividendi delle passerelle dei volenterosi.

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