2022-05-02
Bochicchio chiama Conte a testimoniare. «Io sempre corretto, ero advisor di Eni e Finmeccanica»
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Il 20 giugno è fissata la prossima udienza del processo nel quale il broker di Capua è accusato di riciclaggio e di aver svolto abusivamente attività finanziaria. Ci sarà una sfilata di testimoni, dall'allenatore del Tottenham all'agente dei calciatori Federico Pastorello. In un interrogatorio del novembre scorso prometteva di rimborsare i suoi clienti. «lo non ho mai messo in atto qualsiasi forma di truffa ai danni dei miei amici e dei miei parenti».Massimo Bochicchio, il presunto truffatore di vip, calciatori e persone comuni, viene spesso avvistato in centro a Roma. E’ ancora agli arresti domiciliari ma grazie ai permessi per motivi di salute può circolare liberamente per la Capitale in attesa dell’udienza del 20 giugno quando entrerà nel vivo il processo dove è accusato di aver svolto abusivamente attività finanziaria e riciclaggio. Bochicchio da quasi 2 anni è finito sulle pagine dei quotidiani italiani e inglesi con le accuse di riciclaggio e truffa. Fu l’ex allenatore dell’Inter Antonio Conte a portarlo per primo di fronte alla corte commerciale di Londra, accusandolo di avergli sottratto 30 milioni di euro. Poi la lista di persone che vantano crediti con Bochicchio si è allungata nel corso dei mesi.Ma mentre il processo principale va a rilento, quello che sta andando avanti è appunto sul ruolo che ha avuto in questi anni come broker. Il prossimo 20 giugno è prevista una nuova udienza. E Bochicchio ha chiamato come testimoni per la difesa lo stesso Conte, il fratello Daniele, l'ambasciatore Raffaele Trombetta, la giornalista Barbara Prampolini, il calciatore Stephan El Sharawy o l'agente Federico Pastorello. Bochicchio è stato interrogato lo scorso anno, il 29 novembre del 2021, rientrato da pochi mesi in Italia dopo una latitanza tra Dubai, Messico e Jakarta. Di fronte al pubblico ministero Alessandro Di Taranto, assistito dall’avvocato Gianluca Tognozzi, Bochicchio ha provato a spiegare la sua posizione. Il confronto è stato serrato. E a leggerlo emerge anche il carattere spesso contradditorio dell’ex manager di banche come Hbsc . Ma emerge anche altro. Il broker aveva rassicurato il pubblico ministero sull’intenzione di risarcire i suoi clienti nel più breve tempo possibile. Peccato non sia mai successo. E quel 90% di 250 milioni di euro da rimborsare è rimasto solo sulla carta. «Io non vedo l'ora che possa iniziare un processo in cui le ipotesi finiscano e che si passi ai fatti» spiegava Bochicchio. «Perché per sostenere un'accusa... io le rispetto tutte. Le ripeto se io avessi ricevuto un'accusa di incauta gestione o... non so come si chiama neanche il reato, finché non restituisco i soldi io neanche venivo all'interrogatorio[…]Che le 32 persone dicono dobbiamo avere questi soldi io le dico: hanno ragione, finché io non glieli do...».Bochicchio sostiene che i presunti truffati siano in realtà tutti suoi carissimi amici. «Daniele Conte (il fratello di Antonio Conte ndr) lavora con me, il fratello e Daniele sono investitori oltre che collega di lavoro» come anche il giocatore della Roma «El Shaarawy ...». Bochicchio conosce la famiglia dell’allenatore del Tottenham da anni. «Allora, Daniele Conte prima di venire a lavorare con mc era il capo, era head of trading Banca Alpi Marittime. Cioè, lui faceva di mestiere il dirigente di una banca italiana del Consorzio delle Banche Popolari come capo del trading, motivo per cui poi è venuto a gestire un nostro fondo, in una banca italiana».Bochicchio dice di non essere «un broker. Sono un trader, un gestore, il broker fa un'altra attività che potrebbe forse giustificare, non so, quello che viene detto ma non è il mio lavoro. Io sono registrato in Inghilterra come trader. Io sono stato chiamato perché si sapeva che Hsbc aveva un allotment (assegnazione ndr) di azioni Facebook e Alibaba essendo la più grande banca al mondo. Mi hanno torturato per avere queste azioni…».Insomma, secondo il trader (o broker) di Capua, le persone si fidavano di lui e lui non aveva avuto mai problemi con nessuno («Nessuno mi ha mai mosso un'accusa per l'attività che io svolgo in Inghilterra da vent'anni riconosciuta dalle autorità»). Anzi, insiste: «L'unico obiettivo che io posso avere, oltre alla restituzione, è che vengano meno le denunce nei miei confronti. Perché non c'è truffa, non c'è appropriazione indebita, non ho mai voluto prendere cento lire di nessuno, non ho un conto a me intestato con dei soldi che non siano i miei che mi hanno sequestrato. lo non ho mai messo in atto qualsiasi forma di, come dire, truffa ai danni dei miei amici, dei miei parenti».E poi, di fronte al pm, rivendica il suo curriculum. « Io ero advisor di Eni, Finmeccanica, tante società» dice a un certo punto. «Poi lo potete chiedere all'HSBC che non sono clienti privati ma sono istituzioni, sono grandi quanto ... non grandi quanto la banca ma insomma stiamo parlando di istituzioni. Io facevo tutto l'advisor alle più grandi corporation italiane ». Le società che gli erano intestate erano regolari. «Io come Tiber, come Kidman, ho clienti in Asia, in America. Consideri che ho fondi pensioni pubblici, Unicredit in Italia, Banca di Roma ... ex fondo Banca di Roma, Generali, non ho mai dovuto chiedere l 'autorizzazione in Italia». Bochicchio sostiene di aver lavorato negli ultimi anni per restituire il denaro. «Cioè io ho fatto tutto... e tutto quello che sto facendo è per fare, per ottenere la restituzione a tutti dell'investimento. Non ho altri obiettivi nella mia vita. Se volevo fare qualcosa rimanevo a Dubai, non è questo il mio obiettivo. Non ho mai voluto esimermi dalle mie responsabilità io voglio fare in modo che 32 denuncianti, o 33 quello che sia, abbiano il loro rimborso, come voglio che l'abbia io, dell'investimento. E se non fosse così dovrei denunciare le controparti che detengono l'investimento in questo momento».