2024-09-12
Il culturame di sinistra accenda un cero alla Boccia
L'ex ministro Gennaro Sangiuliano (Getty Images)
Il caso Sangiuliano è meglio di una telenovela: ogni giorno ci riserva una sorpresa. O meglio: a riservarcela è Maria Rosaria Boccia, la donna che ha inguaiato l’ex ministro della Cultura, portandolo alle dimissioni. Non bastava la scoperta che almeno una delle due lauree della signora a quanto pare non esiste, come ha rivelato ieri il nostro François de Tonquédec. Nella tardaserata di martedì, c’è stato pure il giallo dell’intervista nel salotto di Bianca Berlinguer. Dopo aver postato un’immagine in cui prometteva divertimento a gogo (con l’immagine della conduttrice del talk di Rete 4 e alle spalle bottiglioni di popcorn), la donna dei misteri ha lasciato gli studi Mediaset sottraendosi ai cronisti. Il motivo del dietrofront? Lei sostiene che Bianca Berlinguer non fosse interessata alla «sua» verità (ma avendola convocata e fatta giungere appositamente da Pompei pare assai strano che la giornalista intendesse farle fare solo la passerella), mentre con un comunicato Berlinguer precisa che Boccia voleva sapere in anticipo le domande che le sarebbero state rivolte in trasmissione. Tuttavia, nella nota diffusa dalla conduttrice si legge anche altro. Ovvero che per la sua mancata nomina Maria Rosaria Boccia avrebbe voluto accusare pure la sorella del premier, Arianna Meloni, e alla domanda della Berlinguer, che in camerino le ha chiesto come fosse certa della cosa e se fosse in grado di provarlo, la donna avrebbe replicato dicendo che non c’era interesse a scoprire la verità. Infine, nel colloquio che ha preceduto l’addio agli studi del programma, Boccia avrebbe offerto la presunta trascrizione di una conversazione tra Sangiuliano e la moglie, nella quale l’ex ministro avrebbe ammesso che con la Boccia non ci sarebbe stata alcuna relazione di natura sessuale. Cosa che pure la donna dei misteri accrediterebbe. A questo punto vi starete chiedendo quale sia la ragione di tutto il casino che ne è nato. È quello che mi sono chiesto io. Ma se non c’era relazione, perché Sangiuliano si sarebbe dimesso? E perché la signora Boccia continua ad accreditare strane faccende e oscure pressioni? In altre parole, che cosa vuole la donna di Pompei? Lei dice di voler ristabilita la «sua» verità (e anche la sua dignità). Ma fino a che non si sottoporrà alle domande, e soprattutto ai riscontri dei cronisti, pare assai difficile stabilire quale sia la verità.Per ora io mi fermo a un dato certo ed è che l’ex ministro della Cultura ha disboscato il sottobosco del culturame di sinistra, quello che per anni è cresciuto con i soldi pubblici e che ha sfornato centinaia di film che nessuno ha visto, ma che a registi, attori e produttori ha garantito lauti incassi a spese del contribuente. Ricordo che anni fa, dopo Affittopoli, il Giornale di cui ero condirettore dedicò un’inchiesta alla faccenda dei film che contavano più soldi pubblici che spettatori, ma a differenza delle case occupate dalla sinistra la mangiatoia proseguì senza soste. Nel 2022 dalle casse dello Stato sono usciti 850 milioni, molti dei quali finiti nelle tasche di registi che vanno per la maggiore, ma non sempre in sala. Ogni anno in Italia si producono centinaia di opere cinematografiche (355 nel 2022), un numero che è superiore a quello di altri Paesi europei. Se ci si confronta con la Gran Bretagna, siamo a quota 173% in più a nostro favore, mentre rispetto alla Germania abbiamo sfornato film per il 79% in più. Tanta voglia di cinema, potrebbe osservare un amante della filmografia nazionale. Peccato che delle 1.354 opere di lungometraggio che hanno fatto domanda per essere finanziate tra il 2019 e il 2023, quasi il 45% non sia mai finito nelle sale e per quanto riguarda la fiction siamo al 40%. In altre parole, centinaia di film (598 includendo i lungometraggi) non sono stati visti neppure dai parenti degli artisti che li hanno interpretati o diretti.Vi sembra incredibile? È tutto agli atti. E guarda caso è anche la ragione per cui un certo establishment intellettuale di sinistra ce l’ha a morte con Sangiuliano. Certo la Boccia con il culturame dei compagni non sembra avere nulla a che fare, però si può dire che dopo la vicenda che ha portato alle dimissioni del ministro può essere nominata Santa patrona di registi e attori senza spettatori.