2023-09-09
Il blitz sulle liste d’attesa infinite inguaia decine di medici e infermieri
Operazioni dei Nas in tutta Italia: contestati favoritismi ad amici e pazienti privati.Non solo la carenza di personale è la principale responsabile dei tempi elefantiaci delle liste d’attesa. Lo è anche la carenza di deontologia professionale, che si traduce in favori a parenti ed amici, con code pilotate. Ventisei tra medici e infermieri infatti sono stati denunciati dai carabinieri dei Nas, che a luglio e agosto, di concerto con il ministero della Salute, hanno effettuato un’intensa attività di controllo, su tutto il territorio nazionale, per verificare la gestione delle liste di attesa per prestazioni ambulatoriali, riconducibili a visite mediche specialistiche ed esami diagnostici, afferenti al servizio sanitario pubblico. Nel mirino, la gestione di 3.884 liste di attesa e agende di prenotazione presso 1.364 ospedali, ambulatori delle aziende sanitarie e cliniche, sia pubblici che privati in convenzione con il Ssn, compresi gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, con la finalità di accertare il rispetto dei criteri previsti dal piano nazionale di governo delle liste di attesa (Pngla), stilati per assicurare un corretto accesso alle prestazioni fornite dal servizio pubblico e uniformare un’equa e tempestiva erogazione a favore dei cittadini. Tra i 26 denunciati ci sono nove medici, operanti a Milano, Torino, Perugia e Catania, che avevano favorito conoscenti e propri pazienti privati, fissando le loro visite in date antecedenti rispetto alla prenotazione ed eludendo le classi di priorità. Sono ritenuti responsabili di reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato e interruzione di pubblico servizio.«Cause» che vanno oltre le più frequenti degli sforamenti delle tempistiche, come quelle accertate delle carenze funzionali e organizzative dei presidi ospedalieri e degli ambulatori, sommate alla diffusa carenza di personale. Infatti sono state rilevate 1.118 situazioni di affanno nella gestione delle liste di attesa e superamento delle tempistiche imposte dalle linee guida del piano nazionale, pari al 29% di quelle esaminate. Tra i ritardi sono stati rilevati, su 761 agende, carenze funzionali e organizzative dei presidi ospedalieri e degli ambulatori, diffusa carenza di personale medico e tecnici specializzati che, unitamente alla mancanza di adeguati stanziamenti e attrezzature, ha determinato il rallentamento dell’esecuzione di prestazioni sanitarie. Tale slittamento si ripercuote anche sul mancato rispetto delle classi di priorità (Urgente, Breve e Differibile), ricollocate, in 138 casi, in tempistiche entro i 120 giorni (Programmabili), non compatibili con i criteri di precedenza ed urgenza. In 195 situazioni i Nas hanno riscontrato la sospensione o la chiusura delle agende di prenotazione, in parte condotte con procedure non consentite oppure determinate dalla carenza o assenza di operatori senza prevederne la sostituzione.E infatti gli accertamenti svolti dai Nuclei di Palermo, Reggio Calabria, Latina e Udine hanno consentito di rilevare vere e proprie condotte dolose. Ciò ha portato a deferire all’Autorità giudiziaria 14 dirigenti e medici ritenuti responsabili del reato di interruzione di pubblico servizio, per aver arbitrariamente chiuso in modo ingiustificato le agende di prenotazione a luglio e agosto, posticipando conseguentemente le prestazioni diagnostiche, al fine di consentire al personale di fruire delle ferie estive o svolgere indebitamente attività a pagamento.Rientrano nella mancata deontologia professionale i casi di tre medici deferiti con l’ipotesi di peculato, per aver prestato fraudolentemente servizio presso un poliambulatorio privato, sebbene contrattualizzati in regime esclusivo con le aziende sanitarie pubbliche, ma anche quello dei due infermieri che svolgevano esami ematici a favore di privati, attestando falsi ricoveri.
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson