2021-09-10
Bimbi strappati ai genitori: l’orrore continua
Incredibile vicenda di una mamma pugliese: denuncia il marito per presunti maltrattamenti, ma il piccolo le viene sottratto e il tribunale lo affida a lui. A «Fuori dal coro» le strazianti immagini del prelevamento del minore dalle braccia della nonnaAl di là degli esiti giudiziari che avrà, in tanti speravano che lo scandalo di Bibbiano potesse fungere da monito o che, almeno, potesse incoraggiare maggiore prudenza nei procedimenti di allontanamento dei minori dalle famiglie. Sfortunatamente, poco sembra cambiato. Lo prova l’incredibile storia raccontata martedì sera da Mario Giordano ai telespettatori di Fuori dal coro, la trasmissione di Rete 4. La vicenda è quella della signora Anna Maria (nome di fantasia), una mamma pugliese di 44 anni, che qualche anno fa ha denunciato per maltrattamenti il padre di suo figlio. Beninteso, non maltrattamenti immaginari dato che la signora tutt’ora riporta una lesione al ginocchio, con la conseguente limitazione funzionale tale per cui abbisogna del sostegno delle stampelle e non può più correre o ballare. Ecco, in tutta risposta a tale denuncia, alla donna è stato tolto il figlio, che aveva sette anni al momento dell’allontanamento. Non è uno scherzo: con l’accusa di alienazione parentale - e cioè di condizionarlo mettendolo contro l’ex marito -, a questa mamma è stato tolto il bambino, che chiameremo Giorgio. Il che è doppiamente paradossale non solo perché avvenuto dopo una denuncia sporta dalla donna a causa delle violenze subite proprio dall’ex marito, ma anche perché la signora Anna Maria, come lei stessa ha confermato a Fuori dal coro, non fa una professione qualsiasi, essendo educatrice scolastica. Lo Stato insomma non ritiene adeguata a crescere suo figlio una signora che però con i bambini lavora ogni santo giorno. Peccato poi che lo Stato, quanto a buone maniere, non sia titolato a dar lezioni ad alcuno; non rispetto a questa storia, almeno. Ad affermarlo, anzi a dimostrarlo con la forza inequivocabile delle immagini e delle registrazioni audio, è il servizio di tre minuti e mezzo mandato in onda a Fuori dal coro. Immortala l’allontanamento di Giorgio dalla famiglia, avvenuto quando il piccolo si trovava in ospedale, dove la madre l’aveva fatto ricoverare per degli accertamenti. Ora, sia vista la procedura - delicata a prescindere -, sia considerata la struttura dov’era quel giorno il bambino, ci sarebbe stato da aspettarsi un minimo di umanità, della quale però non c’è stata traccia. Non si spiegano diversamente le reazioni del bambino che, alla vista degli assistenti sociali e degli agenti, inizia ad agitarsi aggrappandosi alla nonna, la sola a essere con lui in quel momento. Gli audio sono da brividi. Il piccolo e la signora urlano rispettivamente «nonna!» e «ridatemi mio nipote!». Incuranti di quelle implorazioni, gli agenti immobilizzano la nonna e prelevano il nipote in fretta e furia, tanto che ad un certo quest’ultimo è costretto a chiedere: «Posso mettere le scarpe?». Purtroppo non è finita. Quando infatti il gruppo esce dall’ospedale accorrono rispettivamente il nonno e la madre di Giorgio, che, increduli, tentano di fermare quanto sta accadendo.Tutto inutile: l’anziano viene tenuto fermo dagli agenti neppure fosse un malvivente («prendete il nonno»), la mamma viene bloccata e la nonna, sopraggiunta nel frattempo, viene spintonata fino a che non cade. Tutto è così surreale che un estraneo, un passante incredulo, si fa avanti: «Voi siete forze dell’ordine e buttate così a terra una signora?». «La signora si è buttata da sola», è la poco credibile risposta captata dalla registrazione. A seguito di tale drammatico allontanamento, Giorgio è stato condotto in una comunità. Oggi però è uscito e risulta collocato temporaneamente dal padre, lo stesso dal quale la moglie ha riportato delle lesioni. Morale della favola, si fa per dire, alla casa materna il bambino non è più tornato: la mamma lo può vedere solo in incontri protetti. Questo è, al momento, lo sviluppo di una vicenda che non può non sollevare interrogativi. Viene infatti spontaneo chiedersi quali indelebili traumi quel giorno in cui è stato strappato dai nonni e dalla madre possa aver provocato in Giorgio; non occorre del resto essere psicologi per comprendere che un evento simile, per di più vissuto da bambini, non possa essere più dimenticato.Soprattutto, alla luce del fatto che nel nostro Paese ammontano a circa 30.000 i minori ospiti nelle comunità, è impossibile non domandarsi a quanti di questi sia toccata un’esperienza lacerante come quella di Giorgio. O forse possiamo davvero supporre che quello trasmesso da Fuori dal coro sia stato un allontanamento unico nel suo genere? Certo, immaginare che sia così fa comodo. Evita un bel peso. Ma pure chi non abbia familiarità con l’argomento intuisce due cose. La prima è che quanto avvenuto in quell’ospedale della Puglia non è un caso isolato; la seconda è che la lezione di Bibbiano, purtroppo, non è servita granché.