2023-10-11
Biden: «La priorità sono gli ostaggi». Domani Israele al vertice della Nato
La Casa Bianca: «Abbiamo avuto già 14 morti». Ora teme «minacce interne». Vladimir Putin: «In Medio Oriente è flop degli Usa». I sauditi in difficoltà tentano di mediare per Gaza. Joseph Borrell: «No al blocco di luce, cibo e acqua»..Gli Usa hanno confermato il proprio sostegno a Israele. Ieri Joe Biden ha tenuto un discorso alla nazione, definendo l’offensiva di Hamas un «atto di male assoluto». «Questo attacco ha riportato in superficie ricordi dolorosi e le cicatrici lasciate da millenni di antisemitismo e dal genocidio del popolo ebraico», ha detto. «Noi stiamo con Israele», ha scandito per due volte il presidente. «Non c’è giustificazione per il terrorismo», ha proseguito, parlando inoltre dell’assistenza militare che gli Usa stanno garantendo allo Stato ebraico. L’inquilino della Casa Bianca ha poi annunciato misure di protezione alla comunità ebraica statunitense in vista di eventuali «minacce interne». La sua priorità, però, è proteggere gli ostaggi, anche perché ha conferamto che ci sono già state 14 vittime di nazionalità americana.Poco prima del discorso, il presidente aveva avuto una telefonata con Benjamin Netanyahu. Sembra comunque che la Casa Bianca si stia muovendo su un filo sottile. Secondo quanto riferito dalla la Cnn poche ore prima del discorso, Biden non avrebbe dissuaso il premier israeliano dal condurre un’operazione militare via terra. Dall’altra parte, ieri il Consiglio per la sicurezza nazionale americano ha esortato Netanyahu a tenere una reazione «proporzionata». Biden teme un allargamento del conflitto e al contempo deve schermirsi dalle accuse repubblicane di appeasement verso Teheran, mentre Netanyahu ha come priorità quella di ripristinare la deterrenza in nome della sicurezza israeliana. Nel frattempo, la Russia ha criticato la politica americana in Medio Oriente. «Penso che molte persone saranno d’accordo con me nel ritenere che questo sia un vivido esempio del fallimento della politica degli Usa in Medio Oriente», ha detto ieri Vladimir Putin, mentre il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che il governo russo è in contatto con entrambe le parti in conflitto. Peskov ha anche criticato la tesi di Volodymyr Zelensky, secondo cui Mosca avrebbe tutto l’interesse a fomentare una guerra in Medio Oriente. Putin, per parte sua, si trova in una sorta di dilemma: l’Iran, che spalleggia Hamas e Hezbollah, è un suo alleato e gli fornisce droni che sono poi utilizzati contro Kiev. Inoltre, il presidente russo spera in un ripristino del controverso accordo sul nucleare con Teheran e non fa il tifo per una normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele, mediata dagli Usa. Tuttavia, lo zar non può permettersi di guastare i rapporti con lo Stato ebraico, se non vuole vedere ridotta la propria influenza mediorientale. E intanto l’incognita principale risiede nell’atteggiamento saudita. Una delle ragioni che ha portato Teheran a spalleggiare l’offensiva di Hamas è propria la volontà di far deragliare la distensione tra Gerusalemme e Riad. Come sottolineato ieri dall’Associated Press, Biden spera ancora di poter mediare con successo tale distensione. Ma l’attacco avviato sabato ha messo i sauditi in una posizione scomoda, che rende assai probabile il deragliamento dell’accordo diplomatico. Tanto più che, lunedì, Arabia Saudita e Cina hanno avviato un’esercitazione navale congiunta: ricordiamo che proprio Pechino, a marzo, negoziò un’intesa diplomatica tra Riad e Teheran, evidenziando nei fatti la perdita d’influenza di Biden in Medio Oriente. Nel frattempo, il Consiglio dei ministri saudita ha reso noto ieri di aver avuto contatti con vari leader internazionali e di essere concentrato sul tentativo di allentare la tensione a Gaza. In particolare, il principe ereditario saudita, Mohammad bin Salman, ha avuto colloqui con il presidente dell’Anp Mahmoud Abbas, il re giordano Abdullah II e il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. E proprio al Sisi ha affermato che «una pace giusta e globale, basata sulla soluzione dei due Stati, è la via per raggiungere una sicurezza reale e duratura per il popolo palestinese». È salita nel mentre la tensione tra Ankara e Washington, con Recep Tayyip Erdogan che ha criticato gli americani per aver inviato una portaerei nel Mediterraneo orientale. «Cosa ci fa la portaerei americana in Israele? Cosa verrà a fare? Abbatterà Gaza colpendo le aree circostanti e inizierà a commettere gravi massacri», ha detto il leader turco. Frattanto Netanyahu ha avuto un colloquio telefonico con Narendra Modi. «Il popolo indiano è fermamente al fianco di Israele in questo momento difficile. L’India condanna fermamente e inequivocabilmente il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni», ha dichiarato il premier indiano. Dal canto suo, l’Ue ha tenuto ieri un Consiglio Affari esteri straordinario. Nell’occasione, l’Alto rappresentante per gli affari esteri Josep Borrell si è espresso contro il blocco di cibo, acqua ed elettricità alla popolazione di Gaza. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, dovrebbe infine prendere parte domani da remoto a un vertice con i suoi omologhi della Nato.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.