2020-08-27
Bce, sì alla scalata di Del Vecchio in Mediobanca
Leonardo Del Vecchio (Ansa)
Già primo azionista, potrà salire dal 10 fino al 19,99%. Resta il nodo del golden power.Alla fine il via libera da parte della Bce è arrivato. Delfin, società lussemburghese che fa capo a Leonardo Del Vecchio, ha ricevuto ieri l'autorizzazione della Banca centrale europea ad accrescere la propria partecipazione in Mediobanca oltre la soglia del 10% e fino a un massimo del 19,99% del capitale. Il verdetto da Francoforte è giunto alla scadenza dei 60 giorni lavorativi dalla richiesta mossa dal patron di Luxottica attraverso la modalità del silenzio assenso. In questo modo, a 86 anni, Del Vecchio si appresta a rafforzare ulteriormente il suo ruolo di primo azionista di Piazzetta Cuccia, dopo che aveva già conquistato tra i soci la vetta tra settembre e novembre dello scorso anno arrivando al 9,9% del gruppo guidato da Alberto Nagel. Per riuscire a conquistare la vetta del «salotto buono» della finanza italiana il patron di Luxottica l'anno scorso fu obbligato a cambiare strategia nei confronti di Mediobanca. Dopo le iniziali critiche verso i vertici aziendali che avrebbero reso l'azienda troppo dipendente dai guadagni delle Generali e dal credito al consumo e meno dal vero business del gruppo, l'investment banking, alla pubblicazione del piano industriale l'imprenditore (e uomo più ricco d'Italia con oltre 25 miliardi di patrimonio personale) si è mostrato più favorevole verso i vertici di Piazzetta Cuccia. Tanto da mostrare sostegno per la strategia di Nagel e chiedendo l'autorizzazione alla Bce di poter crescere solo come investitore finanziario, cioè senza intenzione di prendere il controllo di Mediobanca. Con la scalata di Del Vecchio l'anno scorso si parlò anche di esercizio del golden power per evitare che Mediobanca potesse finire in mani straniere per volere del suo primo azionista. La norma introdotta dal governo Monti prevede che il governo possa bloccare un'operazione in caso vi sia in gioco la cessione di aziende strategiche come importanti gruppi bancari e assicurativi. Nel decreto Agosto, di cui manca ancora il testo definitivo, potrebbe esserci una riforma che potrebbe modificare i requisiti. Ora non resta che attendere i dettagli della delibera della Bce. Al momento pare che il fondatore di Luxottica abbia intenzione di garantire la stabilità e l'italianità di Mediobanca, specialmente dopo l'uscita dall'azionariato di Unicredit, che fino allo scorso autunno era il primo azionista di Piazzetta Cuccia. C'è anche chi ritiene che Del Vecchio punti in realtà alle Generali (di cui è già azionista) per farne un polo europeo delle assicurazioni, anche attraverso aumenti di capitale per acquisizioni.