2019-09-08
Balla la nomina di peso a Bruxelles. Gentiloni verso il Mercato interno
Per la sinistra l'ex premier è già commissario economico, la lista provvisoria lo declassa.«Credo che l'Italia abbia tutto il diritto e direi anche il dovere di svolgere il ruolo che le spetta. La nostra storia, la nostra cultura la nostra economia sono assolutamente decisive per l'Unione europea», ha esordito ieri, Paolo Gentiloni, indicato da Roma come proprio commissario europeo, arrivando a Santa Severa per il premio cultura Gian Piero Orsello, all'indomani del suo incontro con la presidente eletta della commissione Ue, Ursula von der Leyen. La frase è in pieno stile politichese e nasconde ciò che veramente sta accadendo. In queste ore il Pd e il governo spacciano la nomina dell'ex premier come destinata a una delle poltrone più importanti della Commissione, appena dopo la presidenza. Cioè quella che in questo momento ricopre Pierre Moscovici. Invece, la partita è ancora tutta aperta. Gentiloni dovrebbe diventare il responsabile del Mercato interno, il ministro degli esteri belga, Didier Reynders, dovrebbe ottenere il Bilancio e la francese Sylvie Goulard la Concorrenza. L'indiscrezione risulta alla Verità da un elenco provvisorio dei servizi della Commissione europea, che a piede di pagina riporta la dicitura: i portafogli possono cambiare. La presidente designata della commissione europea, Ursula von der Leyen, scioglierà comunque la riserva martedì e i «tre vicepresidenti designati potrebbero essere lo spagnolo Josep Borrell - che diventerà il prossimo Alto rappresentante dell'Ue - la danese Margrethe Vestager che dovrebbe essere la futura responsabile dell'industria digitale, e l'olandese Frans Timmermans che diventerebbe commissario per il clima. La lista a fianco del commissario per gli Affari economici riporta il nome del finlandese Jutta Urpilainem e agli Affari interni quello del collega austriaco Johannes Hahn, fino ad oggi delegato Ue per i Balcani. Scorrendo l'elenco si vede che all'Agricoltura c'è un nome polacco, Janusz Wojciechowski, e ai Servizi finanziari quello del rappresentante del Lussemburgo, Nicolas Schmit. Insomma, se il documento provvisorio venisse confermato, la supercazzola di Gentiloni («L'Italia ha il diritto di avere il ruolo che le spetta») si spiegherebbe facilmente. Roma deve contare in Europa, ma per Bruxelles non può certo stare in prima fila. Sempre un passo indietro per prendere le decisioni di secondo livello. D'altronde i Paesi nordici sono considerati molto più affidabili e allineati con Germania e Francia. Ma soprattutto non hanno la fama di essere un Paese da spolpare e destinato a diventare nazione di consumi e non più un grande player manifatturiero. Che il declassamento di Gentiloni sia sul tavolo concretamente lo dimostra anche il fatto che i collaboratori del neo presidente della Commissione si sono affrettati a smentire le notizie riguardanti la lista provvisoria, che per prima anche se in modo parziale è uscita su alcuni media del Belgio.«Fine settimana di lavoro per la presidente designata, Ursula von der Leyen, intenta a limare la sua squadra che presenterà martedì prossimo a Bruxelles», recita un'agenzia riportando fonti dell'entourage della tedesca. Nessuna indiscrezione sui portafogli assegnati ai vari commissari, ma solo una precisazione: la lista in nostro possesso sarebbe già stata aggiornata. Staremo a vedere nelle prossime ore, ma il rischio che quella piddina sia solo l'illusione di poter contare veramente in Ue è concreto. «Siamo in una fase cruciale per l'Europa: si discuterà il rilancio della crescita, la sua qualità, sociale e ambientale, il futuro del lavoro e dell'innovazione tecnologica. L'Italia non può rimanere alla finestra, tanto meno essere fuori della porta», ha aggiunto ieri Gentiloni. «Credo che abbiamo tutto il diritto e il dovere di svolgere il ruolo che ci spetta», ha ripetuto, «la nostra economia è assolutamente decisiva per l'Unione europea». Forse continuando a ripeterlo si può anche avverare...
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
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Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
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