2022-07-25
Mondiali: Stano e Vallortigara tengono alta la bandiera italiana nell’atletica. Rinascita scherma
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Si sono concluse nel weekend le rassegne iridate di atletica leggera e scherma. A Eugene, negli Stati Uniti, l’Italia chiude con un oro e un bronzo. Delusione per i grandi protagonisti di Tokyo 2020, Marcell Jacobs (ritirato per infortunio) e Gianmarco Tamberi (quarto nel salto in alto). In Egitto, invece, grande riscatto per la scherma azzurra dopo il flop olimpico con il terzo posto nel medagliere.Si sono appena conclusi i mondiali di atletica leggera e scherma, e per i colori azzurri, nonostante siano rimasti lontani i livelli raggiunti appena dodici mesi fa in Giappone in occasione delle Olimpiadi, soprattutto nell'atletica leggera dove arrivarono ben cinque medaglie d'oro, si è trattato di due appuntamenti con risultati tutto sommato buoni.Non tanto a livello di numero medaglie, piuttosto di prestazioni e crescita di molti atleti, soprattutto in vista dei prossimi impegni, a breve e medio-lungo termine, con l'Europeo di atletica leggera in programma a Monaco di Baviera dal 15 al 21 agosto, e i prossimi Giochi, fissati nell'estate del 2024. L'Italia chiude queste due settimane con un bilancio di tutto rispetto. Per quanto riguarda l'atletica leggera, un diciannovesimo posto nel medagliere che non deve però trarre in inganno, perché equivale a un dodicesimo posto nella classifica a punti, ossia la graduatoria che tiene conto dei piazzamenti nelle prime otto posizioni, dove venivano assegnati otto punti per la vittoria, sette per il secondo posto e via dicendo fino all'ottava posizione. Un dodicesimo posto che vede i nostri colori davanti a quelli di Nazioni come Germania, Francia e Norvegia. In particolare, a tenere alti i colori italiani sul podio dei mondiali di Eugene, negli Stati Uniti, sono stati Massimo Stano, che è riuscito a replicare la medaglia d'oro conquistata a Tokyo (un anno fa nella 20 chilometri di marcia), nella 35 chilometri di marcia, e Elena Vallortigara, con un bellissimo bronzo nel salto in alto. «Ci tenevo a vincere un'altra medaglia, volevo dimostrare a tutti che l'oro di Tokyo non era un caso» ha commentato il campione del mondo della marcia - «Ci tenevo così tanto a questa medaglia che non potevo mollare».Chi non è riuscito a ripetersi, invece, sono stati i grandi protagonisti della spedizione azzurra alle Olimpiadi giapponesi, Marcell Jacobs, che è stato costretto ad alzare bandiera bianca per problemi muscolari prima della semifinale dei 100 metri, e Gianmarco Tamberi, fermatosi al quarto posto nel salto in alto, così come anche Filippo Tortu, fuori dalla finale dei 200 metri per una manciata di centesimi di secondo. Altri risultati degli di nota, sono stati i quarti posti di Sara Fantini nel lancio del martello e Andrea Dallavalle nel salto triplo, fermatosi a soli sei centimetri dalla medaglia di bronzo. In quest'ultima categoria da segnalare anche il quinto posto di Emmanuel Ihemeje. Ci sono stati poi i due settimi posti delle staffette 4x400 mista e femminile (Anna Polinari, Ayomide Folorunso, Virginia Troiani e Alice Mangione) e gli ottavi posti della 4x100 femminile e di Valentina Trapletti nella 20 chilometri di marcia. Ma non solo. Tra i risultati di grande prestigio raggiunti dagli atleti italiani ai mondiali di Eugene ci sono anche due record nazionali, ovvero i 54" e 34 centesimi nella gara dei 400 metri ostacoli di Ayomide Folorunso e i 42" e 71 centesimi della 4x100 femminile.Se a Tokyo un anno fa era andata davvero male e sotto ogni aspettativa, a Il Cairo in Egitto la scherma italiana ha saputo rialzarsi e tornare quella che è sempre stata. Un medagliere finale che vede gli azzurri piazzarsi al terzo posto con otto medaglie, di cui due ori, con il fioretto femminile e maschile a squadre; quattro argenti, con Arianna Errigo nel fioretto, Tommaso Marini nel fioretto, spada a squadre femminile e maschile; e due bronzi, con Rossella Fiamingo nella spada e con la sciabola maschile a squadre.