2023-04-23
Negli atenei Usa scattata la caccia ai prof dissidenti del coronavirus
I dati di una ricerca: i docenti non allineati sulla pandemia bersagliati da segnalazioni.C’era una volta la patria della democrazia e della libertà. Una volta, però. Oggi gli Stati Uniti sono molto cambiati, avendo assunto le sembianze d’una sorta di laboratorio del pensiero unico, a partire dalle università dove una opinione difforme - su tanti temi, dalla razza al gender, dall’economia alla pandemia - può costare agli stessi prof richiami, sanzioni o licenziamenti. È il quadro emergente da Scholars under fire 2000-2022, l’ultimo report della Fire, acronimo che sta per Foundation for individual rights in education, gruppo attivo da oltre due decenni anni a difesa della libertà di parola nei campus universitari Usa, appunto.In questo report di una cinquantina di pagine, realizzato dai ricercatori Komi Frey e Sean Stevens, sono raccolti i tentativi di sanzione verificatisi nel mondo accademico yankee, come suggerisce già il suo titolo, negli ultimi 20 anni. In totale, si tratta di oltre 1.000 episodi: 1.080, per la precisione. Già questo dovrebbe ispirare una riflessione, tanto più che quasi due terzi dei tentativi - 689, il 65% - hanno comportato sanzioni, alcune delle quali terminate anche con dei licenziamenti. Più di un terzo delle segnalazioni - il 37% - ha avuto avvio su iniziativa degli studenti universitari, che da allievi stanno progressivamente divenendo, a quanto pare, guardiani dei loro insegnanti.Degno di nota, poi, il fatto che il fenomeno sia in significativo aumento. Basti pensare che, se nel 2000 le segnalazioni di studiosi «da punire» risultavano appena quattro, lo scorso anno sono arrivate ad essere 145. L’anno nero per i licenziamenti è però stato un altro, vale a dire il 2021, quando le segnalazioni ai danni di prof di ruolo e non, inclusi semplici ricercatori, sono schizzate fino alla cifra record di 213. Come mai un simile picco? A pagina 11 del rapporto Fire, si indica una possibile spiegazione, che sta nell’ondata di segnalazioni seguita alla morte di George Floyd, avvenuta il 25 maggio 2020 a Minneapolis, Minnesota, per mano di un agente di polizia. Non può però sfuggire come il 2021 sia soprattutto stato il secondo anno di pandemia, quello da un lato in cui l’insofferenza per le misure di lockdown ha iniziato a farsi più sentire e, dall’altro, in cui hanno iniziato ad essere diffusi su larga scala i vaccini anti Covid 19.In effetti, in Scholars under fire si scopre come il Covid-19 sia stato alla base di ben 62 segnalazioni di studiosi politicamente scorretti. Va detto come non tutte tali segnalazioni siano arrivate da parte progressista, anche se la maggior parte sì; secondo Fire, infatti, 35 di tali episodi si sono originati «da sinistra» e 27 «da destra». Ma torniamo a quel 62, che è il totale delle contestazioni mosse per affermazioni sulla pandemia; si tratta di un numero enorme, se si pensa che di Covid-19 nessuno parlava fino al 2020 e che esso ha già superato, come tema critico, quello della disuguaglianza economica (al centro di 61 controversie), del terrorismo (58), delle elezioni (55), dell’immigrazione (32) e di molti alti, aborto incluso.«I prossimi anni ci permetteranno di capire», hanno scritto Frey e Stevens, «se l’esordio dei social media, le 2016 elezioni, il MeToo, Covid-19 e l’omicidio di George Floyd abbiano creato un periodo unico di turbolenze o abbiano riflesso una cultura duratura di intolleranza a danno della libertà di espressione nei college e nei campus universitari americani». Per quanto ragionevoli, quelle dei due studiosi sono considerazioni senza dubbio molto prudenti. E che tuttavia non possono nascondere quanto si diceva poc’anzi, e cioè il fatto che in pochissimo tempo il Covid si sia guadagnato lo scettro di argomento proibito, che basta cioè semplicemente toccare per rischiare.Va sottolineato come quelli di cui si sta parlando non siano gli insegnanti licenziati per aver rifiutato il vaccino; negli Usa sono infatti stati infinitamente di più - quasi 2.000 - i dipendenti scolastici licenziati per questo motivo, secondo quanto scriveva nel settembre dello scorso anno sul New York Post Susan Edelmann. Le 62 segnalazioni raccolte dalla Fire riguardano casi d’insegnanti rei, si fa per dire, solo di aver espresso sul tema pandemico un pensiero non gradito. Come se le università, anche su tale versante, non fossero gli ambienti della formazione e del confronto, ma della rieducazione. Di questo passo, le stesse lauree cesseranno d’esser titoli di studio per diventare qualcosa di sostanzialmente drammatico: certificati di avvenuto indottrinamento.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.