2024-06-12
Assolto in appello l’ex giudice Salvini: sul caso Tobagi non diffamò l’Arma
La toga sollevò dubbi circa le indagini sull’omicidio del cronista, confermati in aula.L’omicidio di Walter Tobagi, il giornalista del Corriere della Sera ucciso a 33 anni il 28 maggio del 1980, si sarebbe potuto evitare se i vertici delle forze dell’ordine di Milano avessero valutato con attenzione le relazioni del brigadiere dei carabinieri Dario Covolo. Tobagi poteva essere salvato se i nostri apparati di sicurezza gli avessero fornito un’adeguata protezione. Bastava leggere le relazioni di servizio redatte dallo stesso Covolo (nome di battaglia «Ciondolo»), redatte sulla base delle confidenze dell’informatore Rocco Ricciardi (detto «il Postino»), che gli aveva riferito dei preparativi dell’agguato da parte del gruppo di Marco Barbone. A sostenerlo questa volta è una sentenza della corte d’appello di Brescia che lunedì ha assolto il giudice milanese (in pensione) Guido Salvini, difeso dagli avvocati Guido Camera e Nicola Brigida. Secondo la corte «il fatto non sussiste», una decisione che ribalta la sentenza dello scorso anno, quando solo Salvini (mentre il brigadiere Covolo e il giornalista Renzo Magosso erano già stati assolti) era stato condannato per aver diffamato l’allora capitano Alessandro Ruffino, uno dei carabinieri che con il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa indagarono sui terroristi della «Brigata XXVIII Marzo» di Barbone. Ruffino aveva sporto querela dopo che Salvini, invitato il 16 gennaio del 2018 alla presentazione del libro Vicolo Tobagi, di Antonello De Stefano (suo fratello Manfredi fu reo confesso dell’omicidio e morì in circostanza mai chiarite nel 1984 nel carcere di Udine), aveva parlato di «leggerezze e inadempienze» da parte dell’Arma, anche perché «i carabinieri avevano avuto segnali precisi» dalle «confidenze» dell’informatore Ricciardi «che il brigadiere Dario Covolo aveva trasmesso ai superiori». In pratica, «se queste informative fossero state valutate con più attenzione, forse» l’omicidio «si sarebbe potuto evitare». Salvini era stato il giudice istruttore che aveva seguito l’indagine sul tentato sequestro Tobagi avvenuto nella primavera del 1978. Già lo scorso anno, dopo un lungo lavoro di ricerca, erano stati scoperti nuovi elementi che avevano confermato il contenuto della ricostruzione fatta durante la presentazione del libro. Erano raccolte altre testimonianze che hanno confermato come Ricciardi avesse fornito informazioni precise sul progetto di omicidio. Tra queste c’era anche quella di un collaboratore che aveva permesso di risalire ai colpevoli dell’omicidio di Sergio Ramelli. Per di più era stata scoperta, presso gli archivi dell’Arma, una lunga serie di ulteriori relazioni di servizio che attestano gli incessanti appostamenti e pedinamenti della Sezione anticrimine. Sono cronache documentate che dimostrano come già a pochi giorni dal delitto gli investigatori sapessero perfettamente che Barbone ne era l’autore, anche se non si erano attivati per fermarlo. In più, al contrario della versione «ufficiale», da un documento dell’Arma dei carabinieri è emerso che anche la Procura era al corrente sin dal 1979 dell’esistenza dell’informatore Ricciardi. La storia è stata riscritta.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.