2023-03-17
Arrestati otto ultras, rappresaglia sventata
Guerriglia sul lungomare anche dopo la fine del match, i partenopei volevano assaltare l’hotel dei rivali. Inizia la conta dei danni, Matteo Salvini: paghi la Germania. Evitato lo scontro tra i supporters di Francoforte con laziali e romanisti a Fiumicino.Hanno devastato tutto. Milioni di danni tra negozi distrutti, auto incendiate, vetrine frantumate; 6 poliziotti feriti. Veri e propri barbari. Un’intera città tenuta sotto scacco per una partita di calcio. La città è Napoli. E la partita è quella di ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra gli azzurri di mister Spalletti e l’Eintracht Francoforte. Il match si è disputato mercoledì sera, il Napoli ha vinto 3-0 conquistando per la prima volta nella sua storia il passaggio ai quarti di finale. Le prime azioni di guerriglia erano già iniziate martedì scorso con lanci di bottiglie e insulti. A mezzogiorno di mercoledì poi, 600 supporter dell’Eintracht hanno poi iniziato a sfilare in corteo fino al centro storico, ma alle cinque del pomeriggio c’è stato l’assalto al centro storico. I tifosi tedeschi hanno il volto coperto, paiono belve e non si fermano dinanzi a niente. Travolgono tutto, volano petardi, bastoni, lacrimogeni, sedie. Un’auto della polizia viene incendiata. Un bus finisce sott’attacco. Scene a dir poco raccapriccianti, con i cittadini terrorizzati. Stessa scena, poi, a tarda sera. Finita la partita, riparte il balletto di violenza nella zona del Lungomare. Una due giorni di indomabile ira funesta, con il pallone sulla scena che rimbalza sulla testa del ministro Matteo Piantedosi. L’opposizione non perde occasione di attribuirgli la responsabilità di questa inumana rabbia e il giorno dopo, com’è di moda ultimamente, ne chiede le dimissioni. Ma Piantedosi, visto il rischio disordini, una settimana fa aveva già vietato alla squadra napoletana di vendere i biglietti ai tifosi tedeschi. Poi ci sono messi di mezzo la discriminazione, il Tar della Campania, il quale ha deciso che la vendita sarebbe stata comunque aperta ai tifosi tedeschi, ma non a quelli residenti a Francoforte. Troppo tardi, quelli dell’Eintracht erano entrati a Napoli come turisti. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha chiesto che sia il governo tedesco a pagare i danni. E intanto sono arrivati i primi arresti: 8 tifosi di cui 5 italiani e 3 tedeschi. Per tutti loro il questore di Napoli, Alessandro Giuliano, ha già disposto il Daspo dai 5 agli 8 anni. Le accuse sono di resistenza a pubblico ufficiale e lancio di materiale atto a offendere. Uno di questi, un giovane napoletano, è stato bloccato mentre lanciava pietre contro gli autobus dei rivali. Un altro, stavolta tedesco, col volto coperto e armato di un’asta di legno, è stato arrestato perché sorpreso a lanciare oggetti sulla polizia. Oltre agli arresti, 5 persone sono state denunciate e per tutte è scattata la procedura per l’emissione del Daspo. Nell’area dello stadio Maradona, sono 27 le persone sanzionate di cui 18 trovate in possesso di sostanze stupefacenti. Tutti i tifosi tedeschi giunti a Napoli saranno identificati, e la «posizione», spiega la questura, «verrà vagliata per aver organizzato una manifestazione non preavvisata nonché per ogni altro reato che, in base alle indagini, sarà ritenuto loro ascrivibile».Dopo la partita con il Napoli, a Fiumicino la polizia ha scongiurato altri scontri tra i sostenitori di Lazio e Roma che stavano raggiungendo rispettivamente Spagna e Olanda per i match di Europa League e Conference League e i tifosi dell’Eintracht che stavano rientrando in Germania. Sul sito del club, peraltro, non compare nessun riferimento alla devastazione. Solo la Bild, il principale tabloid tedesco, ha dato contezza della notizia titolando: «Vergogna Champions League a Napoli». Il prefetto della città partenopea, Claudio Palomba, ha invece ringraziato le forze dell’ordine per essere riuscite a «evitare il momento di contatto tra le due tifoserie». E dove si è verificato il tentato assalto degli ultras del Napoli all’albergo dei tifosi tedeschi, a terra, polizia e carabinieri hanno trovato tre bottiglie di birra modificate in molotov. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha detto che serve un cambiamento. «La politica italiana della violenza nel calcio se n’è sempre lavata le mani. L’unica premier a fare qualcosa, è stata inglese, una donna, e mi aspetto che la Meloni faccia lo stesso: prendete la legge inglese e applicatela». «È talmente grave quanto accaduto», ha detto Andrea Abodi, il ministro per lo Sport, «ed era talmente annunciato che, condividendo appieno la decisione assunta di concerto con il ministro Piantedosi, sono rimasto sorpreso e non poco dalle dichiarazioni di Ceferin». Aleksander Ceferin, presidente Uefa, aveva infatti detto: «Non è accettabile che le autorità italiane decidano che i tifosi tedeschi non sono ammessi». Col senno del poi, il suo è stato un clamoroso autogol.
Jose Mourinho (Getty Images)