2019-04-28
Arrestate altre tre bestie di Carpi. «Si drogavano per esser più feroci»
Sono pregiudicati magrebini fra 18 e 20 anni, presi mentre cercavano cure per i colpi incassati dalla campionessa di kickboxing Rossella Setti che si è difesa: uno ha perso i denti. La polizia rivela: erano alterati da mix di alcol e psicofarmaci. Allucinati e aggressivi «verso chiunque», sprezzanti del pericolo e «incuranti del dolore fisico». Mine vaganti di rabbia e di violenza cieca che avrebbero potuto provocare chissà quali (e quanti) danni se non avessero incrociato sulla loro strada Rossella Setti. La campionessa di arti marziali che, la notte tra il venerdì e il sabato santo, ha messo in fuga - da sola - i criminali che avevano aggredito lei e il fidanzato, Mattia Polisena, all'uscita di un locale nel centro di Carpi. Uno dei balordi era stato immobilizzato dalla giovane lottatrice di kickboxing, malgrado fosse rimasta ferita alla testa, e consegnato alle forze dell'ordine. I complici, ancora a piede libero, sono stati invece arrestati nella giornata di ieri dalla polizia a conclusione di un'indagine lampo che ha mobilitato Procura e la squadra mobile di Modena. Si tratta di due ragazzi tunisini e di un marocchino (rispettivamente di 20, 21 e 27 anni) con precedenti penali per droga e reati predatori. Marocchino è anche il primo giovane finito in manette la sera stessa della rapina. Storie simili, facce simili, famiglie simili. Senza occupazione, senza un soldo ma con l'insana voglia di attaccare il prossimo. I due tunisini erano stati già individuati, nei giorni scorsi, come possibili autori dell'aggressione ma fermati per altri reati. Per uno, resosi colpevole di resistenza a pubblico ufficiale e minacce ai gestori di alcuni club del centro storico, il gip aveva disposto l'obbligo di dimora con obbligo di firma alla sera, mentre per l'altro erano stati confermati gli arresti domiciliari, dai quali era evaso - mercoledì sera - per incontrare in piazza Re Astolfo un Avellinese di 24 anni, ma residente in città, segnalato in Prefettura perché trovato in possesso di hashish. Le attività investigative - cui hanno partecipato anche i carabinieri - hanno permesso di scoprire che i quattro balordi, quella sera, erano sotto l'effetto di un cocktail di psicofarmici e alcolici. In particolare, il marocchino già evaso dai domiciliari utilizza un medicinale, il Rivotril. Un antidepressivo ed antiepilettico a base di benzodiazepine che, se mescolato a birre e liquori, genera una miscela assai pericolosa, una cosiddetta «droga dei poveri» perché produce effetti simili all'eroina. Scardina i freni inibitori e altera il grado di aggressività di chi l'assume. Nell'appartamento dello straniero, durante la perquisizione, sono state trovate la ricetta originale per il Rivotril e altre fotocopiate e falsificate. Un aspetto, questo, che apre a un interrogativo: chi e perché ha prescritto questo medicinale? C'è qualcuno, magari tra i farmacisti o i medici di Carpi, che lo ha agevolato per entrarne in possesso? Ci sono altri medicinali di cui la gang ha fatto uso? Com'è possibile che nessuno abbia lanciato l'allarme, prima dell'aggressione del 19 aprile scorso, su questi «branchi» che scorrazzano per un tranquillo comune del Modenese in preda ai deliri di sostanze stupefacenti? «Siamo convinti che si tratti di loro, le indagini proseguono», ha commentato il dirigente della squadra mobile di Modena, Salvatore Blasco. «Era importante fermarli, la Procura ha affrettato i tempi perché c'era pericolo di fuga, in seguito a una fuga di notizie. Sono soggetti particolarmente pericolosi, si è evitato il peggio grazie a questa ragazza, Rossella Setti, che ha protetto il suo fidanzato e fermato uno di loro: altrimenti ci sarebbe stato un finale peggiore».Decisive, hanno spiegato gli investigatori, sono state le testimonianze di almeno cinque persone, che avendo assistito al raid di quella sera hanno fornito non solo concreti indizi per la ricostruzione dei fatti ma anche per l'identikit dei delinquenti. I testimoni hanno riconosciuto gli indagati grazie anche alle immagini delle telecamere di una sala slot nei pressi del locale in cui si è verificata l'aggressione alla coppietta. Telecamere che hanno ripreso quattro persone che scappavano e una in particolare che si puliva dentro il bagno e gettava un giubbotto insanguinato, poi recuperato dalla polizia e sottoposto ai rilievi della Scientifica. Aveva perso molto sangue, il criminale, perché nella colluttazione Rossella Setti gli aveva assestato una mitragliata di pugni al viso che gli aveva fatto saltare tutti i denti dell'arcata superiore. Anche un altro complice aveva subito danni alla mascella e agli incisivi: il mattino dopo, sabato santo, era stato costretto a ricorrere alle cure mediche del pronto soccorso dell'ospedale locale. Lasciando così delle tracce. Nel giro delle successive 48 ore gli investigatori hanno incrociato le informazioni e risolto il caso. Offrendo al pm Katia Marino una dettagliata informativa che si è poi trasformata in un decreto di fermo che dovrà essere convalidato dal gip nei prossimi giorni.«È finita», hanno dichiarato i due fidanzati, Rossella Setti e Mattia Polisena, il quale ancora porta sul viso e sulle braccia i segni del brutale pestaggio cui è stato sottoposto prima dell'intervento provvidenziale della sua innamorata. «Secondo noi erano più di quattro, ma le indagini andranno avanti. Intanto prenderne quattro è un ottimo risultato. Eravamo attaccati da tutti, nessuno ci ha difeso. Siamo stati attaccati senza ragione, non ci hanno chiesto soldi, purtroppo è difficile da credere ma ci hanno aggredito senza motivo. Ci guardiamo le spalle, ma non ci chiuderemo in casa».
Oltre quaranta parlamentari, tra cui i deputati di Forza Italia Paolo Formentini e Antonio Giordano, sostengono l’iniziativa per rafforzare la diplomazia parlamentare sul corridoio India-Middle East-Europe. Trieste indicata come hub europeo, focus su commercio e cooperazione internazionale.
È stato ufficialmente lanciato al Parlamento italiano il gruppo di amicizia dedicato all’India-Middle East-Europe Economic Corridor (IMEC), sotto la guida di Paolo Formentini, vicepresidente della Commissione Affari esteri, e di Antonio Giordano. Oltre quaranta parlamentari hanno già aderito all’iniziativa, volta a rafforzare la diplomazia parlamentare in un progetto considerato strategico per consolidare i rapporti commerciali e politici tra India, Paesi del Golfo ed Europa. L’Italia figura tra i firmatari originari dell’IMEC, presentato ufficialmente al G20 ospitato dall’India nel settembre 2023 sotto la presidenza del Consiglio Giorgia Meloni.
Formentini e Giordano sono sostenitori di lunga data del corridoio IMEC. Sotto la presidenza di Formentini, la Commissione Esteri ha istituito una struttura permanente dedicata all’Indo-Pacifico, che ha prodotto raccomandazioni per l’orientamento della politica italiana nella regione, sottolineando la necessità di legami più stretti con l’India.
«La nascita di questo intergruppo IMEC dimostra l’efficacia della diplomazia parlamentare. È un terreno di incontro e coesione e, con una iniziativa internazionale come IMEC, assume un ruolo di primissimo piano. Da Presidente del gruppo interparlamentare di amicizia Italia-India non posso che confermare l’importanza di rafforzare i rapporti Roma-Nuova Delhi», ha dichiarato il senatore Giulio Terzi di Sant’Agata, presidente della Commissione Politiche dell’Unione europea.
Il senatore ha spiegato che il corridoio parte dall’India e attraversa il Golfo fino a entrare nel Mediterraneo attraverso Israele, potenziando le connessioni tra i Paesi coinvolti e favorendo economia, cooperazione scientifica e tecnologica e scambi culturali. Terzi ha richiamato la visione di Shinzo Abe sulla «confluenza dei due mari», oggi ampliata dalle interconnessioni della Global Gateway europea e dal Piano Mattei.
«Come parlamentari italiani sentiamo la responsabilità di sostenere questo percorso attraverso una diplomazia forte e credibile. L’attività del ministro degli Esteri Antonio Tajani, impegnato a Riad sul dossier IMEC e pronto a guidare una missione in India il 10 e 11 dicembre, conferma l’impegno dell’Italia, che intende accompagnare lo sviluppo del progetto con iniziative concrete, tra cui un grande evento a Trieste previsto per la primavera 2026», ha aggiunto Deborah Bergamini, responsabile relazioni internazionali di Forza Italia.
All’iniziativa hanno partecipato ambasciatori di India, Israele, Egitto e Cipro, insieme ai rappresentanti diplomatici di Germania, Francia, Stati Uniti e Giordania. L’ambasciatore cipriota ha confermato che durante la presidenza semestrale del suo Paese sarà dedicata particolare attenzione all’IMEC, considerato strategico per il rapporto con l’India e il Medio Oriente e fondamentale per l’Unione europea.
La presenza trasversale dei parlamentari testimonia un sostegno bipartisan al rapporto Italia-India. Tra i partecipanti anche la senatrice Tiziana Rojc del Partito democratico e il senatore Marco Dreosto della Lega. Trieste, grazie alla sua rete ferroviaria merci che collega dodici Paesi europei, è indicata come principale hub europeo del corridoio.
Il lancio del gruppo parlamentare segue l’incontro tra il presidente Meloni e il primo ministro Modi al G20 in Sudafrica, che ha consolidato il partenariato strategico, rilanciato gli investimenti bilaterali e discusso la cooperazione per la stabilità in Indo-Pacifico e Africa. A breve è prevista una nuova missione economica guidata dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Tajani.
«L’IMEC rappresenta un passaggio strategico per rafforzare il ruolo del Mediterraneo nelle grandi rotte globali, proponendosi come alternativa competitiva alla Belt and Road e alle rotte artiche. Attraverso la rete di connessioni, potrà garantire la centralità economica del nostro mare», hanno dichiarato Formentini e Giordano, auspicando che altri parlamenti possano costituire gruppi analoghi per sostenere il progetto.
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