2024-07-11
Con giacca e pantaloni ha liberato le donne. Armani e la sua moda festeggiano 90 anni
Giorgio Armani (Getty Images)
Dalla Rinascente a Hollywood, Re Giorgio ha declinato l’eleganza con il senso della misura. Creando uno stile riconoscibile ovunque.«Ho dato alla donna la giacca, i pantaloni, la camicia usando in modo femminile argomenti maschili. E la donna aveva, allora, la voglia di ricomporsi. Le ho dato l’occasione per rimettersi in riga». Parola di Giorgio Armani che ha, senza dubbio, rivoluzionato il modo di vestire e di pensare la moda diventando uno degli ambasciatori dello stile italiano nel mondo. Re Giorgio, piacentino doc, oggi compie 90 anni (classe 1934) un traguardo non da poco, soprattutto se raggiunto come lui, con mille progetti davanti. Il 17 ottobre prossimo, ad esempio, sarà protagonista dell’inaugurazione del Residence luxury Armani a New York, il nuovo building in Madison avenue, occasione per presentare, sempre nella Grande Mela, in via del tutto eccezionale la collezione Giorgio Armani donna primavera/estate 2025, scegliendo di sfilare in America, e non a Milano, dopo 11 anni. Tutto inizia nel 1957, quando Armani entra alla Rinascente dove rimane fino al 1963. Nel 1964 viene chiamato dallo stilista-industriale Nino Cerruti alla Hitman per disegnare la linea maschile. Ed è nel 1975, il 24 luglio, che effettivamente nasce a Milano la Giorgio Armani Spa in corso Venezia 37, capitale sociale 10 milioni di lire. Il manager è Sergio Galeotti e il creativo Giorgio Armani. Da lì il successo inarrestabile. Nel 1979 Armani riceve a New York il Neiman Marcus award quale miglior talento creativo dell’anno. È il 1980 a decretare l’entrata sul grande schermo: esce American Gigolò e il protagonista, Richard Gere indossa solo abiti Armani. Il Time, nel 1982, dedica la copertina al «Giorgio’s Gorgeous Style», lo strepitoso stile di Giorgio. Il Comune di Milano gli conferisce il premio Ambrogino d’oro. E nel 2000 il Solomon Guggheneim museum di New York gli dedica la più grande retrospettiva mai vista. È del 2005 il debutto a Parigi con la sua haute couture chiamata Privé. Nel 2011 viene inaugurato a Milano il secondo Armani Hotel (il primo a Dubai nel 2010). Ma Armani, uomo mondiale, non ha mai dimenticato Milano da dove è partito. E qui c’è il cuore. «Milano è la città in cui ho scelto, da anni, di vivere e lavorare e che mi ha dato molto. Milano mi ha accolto, capito e mi ha sempre ispirato. È una città concreta, dinamica e in continuo cambiamento, aspetti che hanno profondamente influito sul mio lavoro». E continua: «Amo profondamente Milano, la sua cultura e la sua storia. Per questo motivo mi sono sempre sentito in dovere di dare in cambio qualcosa, e personalmente devo dire di aver sempre fatto del mio meglio con un impegno personale costante e di essere soddisfatto di quanto sono riuscito a fare». Nel febbraio 2020 alla luce del dilagare dei casi di Covid in Italia, lo stilista decise di far sfilare la collezione donna autunno/inverno 2020-2021 a porte chiuse per non mettere a rischio la salute dei suoi dipendenti e dei suoi ospiti. A marzo, tutti gli stabilimenti di produzione italiani di Armani sono stati convertiti alla realizzazione di tute mediche monouso. Ad aprile Armani ha scritto una lettera aperta a Wwd, esortando a riconsiderare tempi e meccanismi del sistema moda. Di fronte all’emergenza sanitaria, il Gruppo Armani ha fatto donazioni agli ospedali italiani e alla protezione civile italiana. A luglio, l’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni unite ha designato Giorgio Armani nuovo ambasciatore speciale dell’Unwto per il turismo responsabile. Non solo moda, anzi. Nel febbraio 2022, durante la Milano fashion week Giorgio Armani decide di mostrare le sue collezioni donna e uomo senza musica in segno di rispetto verso le persone coinvolte nel conflitto ucraino. Viene fatta una donazione per l’iniziativa di raccolta fondi lanciata dall’Unhcr, per assistere e proteggere le persone costrette alla fuga. Viene inoltre fatta una donazione di indumenti essenziali per i rifugiati da distribuire attraverso la Comunità di Sant’Egidio. Ad aprile Giorgio Armani presenta il nuovo sito Armani/Values: un’esplorazione e una sintesi dei valori che da sempre sono alla base delle azioni di stile e delle scelte imprenditoriali dello stilista: «I miei eroi e le mie eroine sono le persone che sono riuscite e essere sé stesse». La sua bravura è stata anche il saper imporre il suo stile proponendolo ogni volta in modo coerente ma anche innovativo. «Lo stile è eleganza e non stravaganza. L’importante è non farsi notare, ma ricordare», una delle sue frasi più celebri. La filosofia della moda di Giorgio Armani, la sua visione dello stile come lifestyle, insieme alla sua abilità imprenditoriale, sono alla base del successo del Gruppo Armani. Per meriti culturali e professionali, lo stilista ha ricevuto numerosissimi riconoscimenti. «Crescere non vuol dire altro che adattare il mondo perfetto delle idee a quello imperfetto della realtà. Ci vuole una vita per farlo, ma alla fine ci si riesce».
Jose Mourinho (Getty Images)