2022-10-14
Viaggio nei comuni fuori da Area B: «Sta rovinando noi»
Il confine Milano-Sesto S.G. in viale Monza. Nel riquadro il sindaco di Sesto Roberto di Stefano (Imagoeconomica)
I sindaci di Sesto, Cinisello, Rozzano e altre realtà limitrofe: «Zeppi di auto. E pure di ex residenti del capoluogo disperati».Segnala a La Verità le tue difficoltà con Area B. Scrivici a areab@laverita.info «Prima per Sesto e per l’hinterland giravano autobus ecologici, ora invece da noi si vedono solo quelli che fanno fumo nero. Sala fa l’ecologista con l’inquinamento degli altri. Ha trasferito smog e mezzi inquinanti fuori dalla città metropolitana che lui dovrebbe amministrare, creando zone di serie A e di serie B. È offensivo per i comuni della provincia». Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni, è da giorni sulle barricate per contrastare il provvedimento con cui il comune di Milano ha di fatto escluso dal capoluogo lombardo più di 1 milione di automobili. I disagi sono all’ordine del giorno. Chi ha una macchina che rientra nelle categorie inquinanti non può più spostarsi e per di più diversi parcheggi sono all’interno dell’Area B, ossia irraggiungibili. Non solo. C’è chi lamenta, oltre a un incremento dell’inquinamento, anche la carenza di mezzi pubblici. Cinisello Balsamo, per esempio, aspetta dal 2015 il prolungamento della metropolitana rossa (linea 1) che non è mai arrivato. E poi ci sono i parcheggi di interscambio completamente intasati, sia dai pendolari sia dai milanesi che non possono più parcheggiare all’interno di Area B e cercano soluzioni alternative. «Abbiamo presentato un ordine del giorno in consiglio metropolitano ma è stato bocciato», continua Di Stefano. «Sala ha paura a confrontarsi con noi. Chiedevamo semplicemente di prorogare di un anno il provvedimento, in modo da organizzare anche i parcheggi esterni e soprattutto varare nuovi incentivi per utilizzare i mezzi pubblici. La sua è una chiusura totale e ideologica, senza alcun ragionamento politico». Ormai sono decine i casi di disagio per un provvedimento che - è stato dimostrato - non avrà un particolare impatto sull’inquinamento. «La verità», continua Di Stefano, «è che Sala ha spostato nei comuni l’inquinamento, ingolfando qualsiasi cosa. Io ho tutte le zone intorno alle fermate Marelli e Rondò (stazioni della linea rossa del metrò, ndr) completamente intasate dal traffico. Ci sono pendolari che non possono accedere, ma a Marelli arrivano anche milanesi che non possono parcheggiare l’auto all’interno della loro stessa città». Secondo il sindaco di Sesto San Giovanni, Sala ha poca dimestichezza con periferie e hinterland. «Mi sembra evidente che Sala non esca mai dai bastioni, è abituato a frequentare gente che si può permettere in qualsiasi momento di acquistare un’auto nuova. Il popolo, però, non è quello». Insomma, il primo cittadino milanese, «è arrogante e ha una percezione distorta della realtà», chiosa Di Stefano, «l’unica soluzione è che venga sfiduciato». Sul fatto che il sindaco di Milano non sia a contatto con il popolo, è d’accordo anche Giacomo Ghilardi, sindaco di Cinisello Balsamo. «È un provvedimento che penalizza i cittadini che vanno a lavorare, i commercianti e gli imprenditori, in un periodo così difficile dal punto di vista economico», spiega alla Verità. «Non era questo il momento per andare a penalizzare i cittadini. Bisognava prima individuare le aree adeguate per i parcheggi, le nostre zone sono già in totale difficoltà. Servivano tariffe agevolate per i mezzi pubblici ma Sala non ha fatto nulla. Si vede che non è abituato a stare a stretto contatto con la gente e con le imprese». Per Ghilardi, soprattutto, una politica ambientale seria non può essere fatta in questo modo: «Doveva coinvolgere tutta la cittadinanza, forse si è dimenticato che è anche sindaco della città metropolitana. Faccio notare che a Milano ci sono edifici che vanno ancora a gasolio, ma su questo Sala non ha mosso un dito, mentre preferisce penalizzare i comuni dell’hinterland. Noi a Cinisello stiamo aspettando dal 2015 la M1. Non c’è ancora nulla, i tempi continuano ad allungarsi. Speriamo non succeda la stessa cosa con la M5». Per Luigi Magistro, sindaco di Cormano, il discorso è lo stesso. Le zone vicine al suo comune sono diventate un enorme parcheggio a cielo aperto per andare a piedi al capolinea di Comasina M3 (linea gialla del metroò). «Area B vuole tenere fuori le macchine da Milano ma i parcheggi Sala non li fa e i comuni della prima fascia, come Cormano, devono supplire sopportando traffico e occupazione degli spazi. Quest’Area B viene reclamizzata come una misura antismog ma pagando l’ingresso i veicoli sono autorizzati a inquinare». Nei giorni scorsi anche l’ex deputato verde e militante del Pd rozzanese, Stefano Apuzzo, con Cristina Ganini, aveva protestato contro Area B: non c’è solo il centrodestra, insomma, a lamentarsi. Per il sindaco di Rozzano, Giovanni Ferretti, la situazione è drammatica soprattutto per i cittadini che non possono permettersi l’auto nuova e faticano a spostarsi: «Area B ha congestionato tutto, noi siamo confinanti con Milano. E la vita per i cittadini è diventata difficile. È una misura fuori da ogni logica che va a colpire le persone più fragili. Ed è inspiegabile». Per Ferretti sarebbe magari servita una nuova rete adeguata di trasporti: «Qui abbiamo ancora autobus a gasolio. Sala vive fuori dal mondo. Il suo obiettivo è solo fare cassa. L’idea di combattere l’inquinamento è una barzelletta, con un danno per i più poveri».
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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