2022-03-05
Ankara e Berlino tentano la mediazione. Oggi o domani il terzo negoziato
Vladimir Putin e Olaf Scholz in una foto dello scorso 15 febbraio (Ansa)
Olaf Scholz sente Vladimir Putin, mentre Recep Tayyip Erdogan cerca di far incontrare Sergej Lavrov e Dmytro Kuleba. Anticipato il nuovo round di trattative.Il terzo round dei colloqui tra Russia e Ucraina, annunciato per l’inizio della prossima settimana, potrebbe essere anticipato a oggi o domani. Lo ha detto Mikhaylo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dalle agenzie russe Tass e Ria Novosti.Anche ieri è stata una giornata fitta di contatti. In una telefonata durata circa un’ora, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto a Vladimir Putin di concedere «accessi umanitari» nelle zone dei combattimenti. Secondo il portavoce del governo di Berlino, Putin si sarebbe limitato ad informare Scholz che la Russia e l’Ucraina si sono intesi su un terzo round di colloqui entro il fine settimana. Il cancelliere e il capo del Cremlino hanno poi concordato di condurre «in tempi brevi» nuovi colloqui. Il nuovo fronte di mediazione diplomatica è stato però aperto dalla Turchia, che «è impegnata per fermare l’attacco della Russia sull’Ucraina e per arrivare urgentemente al cessate il fuoco», ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una telefonata con il premier britannico Boris Johnson che in precedenza aveva ringraziato in un’altra telefonata il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, per il sì espresso anche dal suo Paese - esterno alla Nato e fra i pochi in Europa a non aver aderito finora alle sanzioni - nel voto di Palazzo di Vetro. Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, si recherà tra l’11 e il 13 marzo in Turchia in occasione dell’Antalya Diplomacy Forum. L’obiettivo di Erdogan è quello di organizzare un incontro tra Lavrov e l’omologo ucraino Dmytro Kuleba al forum diplomatico nella località del sud della Turchia. «Spero che possa essere raggiunto un cessate il fuoco in modo tale da poter organizzare un incontro a livello ministeriale» ha detto il capo della diplomazia di Ankara, Mevlut Cavusoglu. L’incontro ad Antalya è stato definito «una buona idea» dal rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite a Ginevra.Nel frattempo, al termine della riunione straordinaria con i ministri degli Esteri dell’Alleanza atlantica, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che è «probabile che i giorni a venire siano peggiori, con più morti, più sofferenza e più distruzione». Gli alleati, ha poi aggiunto, «sono d’accordo che non dobbiamo avere aerei Nato operativi nello spazio aereo ucraino o truppe Nato nel territorio ucraino». L’unico modo per attuare una no fly zone è inviare aerei Nato e abbattere gli aerei russi ma «se lo facessimo finiremmo in qualcosa che potrebbe portare a un conflitto europeo che coinvolge molti più Stati», ha spiegato Stoltenberg. I Paesi del G7 continueranno intanto ad imporre «ulteriori, severe sanzioni in risposta all’aggressione russa» che è stata «facilitata dal regime di Lukashenko in Bielorussia», si legge in una nota dell’organizzazione intergovernativa. Il nuovo pacchetto dovrebbe essere accordato all’inizio della prossima settimana. E nei prossimi giorni si terrà su questo anche un’altra riunione del Consiglio Esteri Ue. «Le sanzioni non sono pensate per provocare un cambio di regime in Russia, le sanzioni sono state provocate dalla guerra e l’obiettivo è quello di indebolire l’economia russa, farle sentire le conseguenze» dell’azione bellica «e rafforzare la posizione degli ucraini nei negoziati», ha detto l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell. Sempre ieri il segretario di Stato americano, Antony Blinken, era a Bruxelles per partecipare alla riunione dei ministri degli Esteri di Nato, G7, Ue, presenti anche i capi della diplomazia di Svezia e Finlandia. «Quello che la Ue ha fatto in queste ultime settimane è storico», ha detto Blinken, ricordando inoltre che «la Nato è un’alleanza difensiva» ma che «se il conflitto viene da noi saremo pronti». La preoccupazione diffusa alla Casa Bianca è che l’aver messo all’angolo il presidente russo possa spingerlo ad ampliare il conflitto, lanciare cyberattacchi contro il sistema finanziario americano, aumentare le minacce nucleari e spingere la guerra al di là dei confini con l’Ucraina. Dall’altra parte dell’Atlantico, Joe Biden ha avuto una conversazione telefonica con il presidente polacco Andrzej Duda e ha ricevuto nello studio ovale il presidente finlandese Sauli Niinistö sullo sfondo della minaccia di Putin contro un eventuale ingresso nella Nato di Helsinki e Stoccolma. Mentre i contatti diplomatici si fanno sempre più caldi, l’attacco russo alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia ha scatenato il panic selling sui listini con banche e auto nel mirino: le principali Borse europee hanno perso 393,71 miliardi di euro di capitalizzazione in una sola giornata. Piazza Affari ne ha mandati in fumo 36,14 miliardi, che salgono a 83,96 miliardi dallo scorso 24 febbraio, giorno del primo attacco della Russia all’Ucraina. Francoforte ha ceduto il 4,4%, Londra il 3,5%, Parigi il 4,9%, Milano il 6,2% (con Unicredit giù del 14,5 per cento). Resta, invece, chiusa per il quinto giorno consecutivo la Borsa di Mosca, segnando un record nella storia del Paese. Dall’ultima seduta regolare, i titoli russi quotati a Londra hanno azzerato il proprio valore, prima di essere sospesi. E le aziende europee esposte in Russia hanno perso più di 100 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)