2019-07-18
«Anche alle donne piace la fi...». Dietro la campagna provocatoria della Fidelis Andria un collaboratore del guru di Salvini
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Una goliardata della società di Serie D scatena gli attacchi politicamente corretti, ma è solo un pretesto per colpire il leader leghista.Calcio, sessismo e Matteo Salvini: la miscela era troppo ghiotta per non suscitare scandalo. E infatti la polemica, puntuale, è scoppiata. Galeotta fu la Fidelis Andria, squadra che milita nel campionato di calcio di serie D, e la sua campagna abbonamenti. Che, sui social, ha giocato la carta del doppio senso: «Non posso stare senza la Fi», «Anche alle donne piace la Fi» si legge nelle card pubblicitarie. Il resto della parola non compare nell'immagine, ma è chiaro che si tratti della Fi…delis, anche se qualche malizioso ha voluto pensare male. Di sicuro la campagna non è piaciuta alla presidente del Cav (Centro Anti Violenza) Patrizia Lomuscio, che ha commentato: «Ho chiesto immediatamente alla società di cambiare la pubblicità, altrimenti mi vedrò costretta, in qualità di presidente del centro antiviolenza ma anche donna, tifosa da anni, a segnalare alle autorità competenti. Non mi sento rappresentata da questo tipo di pubblicità». In che modo la campagna possa incitare alla violenza non è chiaro. Ancora meno chiaro è cosa potranno fare le "autorità competenti" di fronte a una campagna che potrà forse offendere la sensibilità di qualche bacchettone, ma che non sembra violare alcuna legge vigente. A mettere un po' più di pepe alla vicenda c'è il fatto che la campagna è stata realizzata dall'agenzia Artsmedia che, tra le altre cose, collabora anche con Luca Morisi, il famoso guru della comunicazione social di Matteo Salvini. I responsabili della campagna danno comunque una spiegazione differente del messaggio lanciato: «È sulla lacunosità delle rappresentazioni mediatiche», spiega alla Verità Giuseppe Inchingolo, Ceo di Artsmedia, «che questa campagna gioca, sottolineando, con un goffo artificio grafico, l'inadeguatezza dei social media a descrivere un amore così grande, che va al di là dei formati e fatica a stare nei margini. L'invito della campagna outdoor, invece, (che svela gli slogan nella loro interezza) è a vivere la passione fuori dal "cortile" dei social, sul campo, sugli spalti, perché il gusto pieno e genuino del tifo si apprezza meglio dal vivo. Basta andare allo stadio, infatti, per capire che la Fidelis piace proprio a tutti». La collaborazione dell'agenzia con il team salviniano non basta, del resto, per poter qualificare la polemica come politica, ma si sa, di questi tempi il nome di Salvini basta a catalizzare l'attenzione e a scatenare bufere. Diversi media hanno quindi riportato la notizia puntando tutta l'attenzione sull'ormai celeberrima, e secondo alcuni famigerata, macchina social del ministro dell'Interno. Che però, in questo caso, c'entra veramente poco, qui c'è solo un'idea comunicativa azzeccata e la paranoia dei soliti politicamente corretti.