2024-05-05
Anarchici di Genova assaltano i carabinieri
La «ex latteria occupata» sede degli anarchici a Genova. Nel riquadro, un frame dell'aggressione ai carabinieri
Durante un giro di pattuglia nei dintorni di uno stabile dell’università occupato, due militari sono stati aggrediti dagli autonomi e costretti a chiamare rinforzi. Alla fine quattro feriti in divisa e otto fermati fra i no global. I loro amici in corteo per farli rilasciare. Le battaglie che pubblicizzano sono quelle classiche del movimentismo anarchico: antifascismo, anticlericalismo e contro la detenzione. Sulla pagina social invece viene promossa una manifestazione No Tav e spesso compare la parola «rivoluzione». Non mancano iniziative per ricordare Carlo Giuliani, il manifestante no global ucciso mentre aggrediva un Defender dell’Arma durante la manifestazione del 2001 a Genova, e slogan per la «Palestina libera». Il covo della «A» cerchiata si chiama Ex Latteria occupata, si trova sullo stradone Sant’Agostino di Genova in un vecchio locale universitario dismesso e invaso dagli squatter ormai oltre 10 anni fa. Da una delle due porte d’ingresso che affacciano sulla strada l’altra sera, dopo mezzanotte, sono uscite almeno 30 persone, hanno circondato una gazzella del Nucleo radiomobile dei carabinieri e hanno cominciato a strattonare i due militari, che sono stati costretti a chiamare rinforzi. Poco dopo sono arrivate sul posto altre pattuglie dell’Arma e all’operazione ha preso parte anche la polizia locale. I tafferugli sono continuati. In otto (di età compresa tra i 20 e i 35 anni) sono stati identificati e fermati per resistenza, lesioni aggravate e danneggiamento. Alcuni vengono indicati dagli investigatori come «già noti» e con precedenti specifici per resistenza a pubblico ufficiale. Quattro militari hanno riportato contusioni che, medicate in ospedale, hanno prodotto prognosi fra cinque e sette giorni. Tutto è cominciato quando la gazzella dell’Arma si è trovata a passare davanti all’Ex Latteria occupata, dove stava effettuando una ricognizione a seguito della segnalazione di un furto in un’abitazione. Stando a quanto hanno relazionato i primi investigatori giunti sul posto, un uomo avrebbe cominciato a inveire contro i militari, lamentando che questi avrebbero quasi investito il suo cane. Quando i due carabinieri sono scesi dall’auto per identificarlo, dal centro sociale si sono fiondati in otto ed è scoppiato un parapiglia. I due carabinieri hanno subito segnalato via radio alla centrale l’evidente difficoltà in cui si trovavano. E finché non sono arrivati i rinforzi la situazione è apparsa molto complicata da gestire. Gli animi ormai si erano surriscaldati e non è stato facile riportare la calma. Le immagini impresse in un video che gira sui social mostrano tre auto dei carabinieri posizionate all’ingresso e all’uscita dello stradone. Si vedono militari e agenti della polizia locale alle prese con le azioni di contenimento e con le identificazioni. Uno dei ragazzi è bloccato a terra, un altro viene tenuto da due militari attaccato alla gazzella. La calma è tornata quando un carabiniere ha mostrato un taser e ha urlato «al muro». I ragazzi infatti si sono appoggiati con le spalle al muro perimetrale del centro sociale e a quel punto è stato semplice per le forze dell’ordine tenerli a bada. Dal sindacato Unarma è arrivata subito una ferma condanna «dell’atto di violenza perpetrato ai danni dei colleghi». Il segretario generale Antonio Nicolosi è sbottato: «Siamo stufi di essere pestati. Il vaso è colmo. La magistratura deve intervenire con fermezza, affinché si faccia finalmente rispettare la legge una volta per tutte. È imperativo ristabilire la legalità e l’ordine del nostro territorio, e ci aspettiamo che venga fatta giustizia nei confronti di coloro che si ergono contro di essa». Secondo Nicolosi, «i gruppi anarchici che si sono resi protagonisti di questo vile attacco dimostrano ancora una volta il totale disprezzo per le istituzioni e per il lavoro delle forze dell’ordine». E infine il segretario di Unarma ha chiesto «alle autorità competenti di adottare misure severe contro gli autori». Sarà il gip del Tribunale di Genova ora a dover valutare i fermi di indiziati di delitto. Nel frattempo gli otto squatter sono stati divisi tra gli istituti di pena di Pontedecimo e di Marassi dove, nel pomeriggio di ieri, si è svolto un sit in di solidarietà con una quarantina di manifestanti. L’iniziativa è stata pubblicizzata sulla pagina Facebook «Genova antifascista». I manifestanti hanno fatto esplodere qualche petardo e hanno bloccato il traffico in corso De Stefanis. Gli investigatori della Digos della Questura di Genova intanto monitorano la situazione e i carabinieri sono stati mobilitati per vigilare sulla sicurezza di entrambe le carceri. In passato proprio la Digos aveva ricevuto più di una segnalazione dai residenti nei vicoli attorno all’Ex Latteria occupata, soprattutto per schiamazzi notturni. E l’esponente di Fdi Alberto Campanella già da tempo aveva denunciato che nel centro sociale sarebbe stata esercitata «l’attività di bar ma anche quella di rivendita di oggettistica e di libri usati». E aveva chiesto se gli occupanti avessero una regolare licenza. Dal Comune avevano risposto spiegando che non risultavano licenze commerciali e che il locale era ancora «di proprietà dell’università». Aggiungendo che gli occupanti «erano seguiti dalla Questura». Ora potrebbe essere arrivato il momento per dei provvedimenti.