2025-08-31
Alfred Eisenstaedt: il Bacio a Times Square e altri scatti in mostra a Torino
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Alfred Eisenstaedt. Sophia Loren, Roma, 1961© Alfred Eisenstaedt / The LIFE Picture Collection / Shutterstock
Autore della famosissima immagine V-J Day in Times Square, ad Alfred Eisenstaedt (1898-1995), fra i fotografi di punta della rivista Life, il Centro Italiano per la fotografia di Torino dedica una mostra (sino al 21 settembre 2025) di oltre 170 scatti che ne ripercorrono l’intera carriera, dagli anni Trenta al 1990.Dopo quello di Gustav Klimt, una delle rappresentazioni artistiche più note, viste, straviste e imitate del « bacio» è sicuramente quel famosissimo scatto in cui un marinaio della marina militare americana bacia un’infermiera a Times Square, nel 1945, in mezzo a una folla festante. Un’immagine che tutti conoscono, entrata così prepotentemente nell’immaginario collettivo da far passare in secondo piano il suo autore. Che non solo esiste (in quegli anni l’Intelligenza Artificiale non era nemmeno un embrione di pensiero…), ma è stato uno tra i più importanti fotoreporter del XX secolo: il suo nome è Alfred Eisenstaedt. Di origine ebreo-tedesche (era nato nel 1898 in Prussia Occidentale) ma naturalizzato americano, una Croce di Ferro per il valore militare durante la Grande Guerra e una breve parentesi come venditore di cinture e bottoni, Eisenstaedt («Eisie» per gli amici), da sempre grande appassionato di fotografia, divenne «fotografo a tempo pieno» a fine anni Venti: compagna inseparabile, la sua Leica M3 con un obiettivo da 35mm. Collaboratore di importanti riviste, in un mix perfetto di rigore compositivo e delicatezza narrativa, immortalò uomini che - nel bene e nel male - hanno fatto la storia ( da Adolf Hitler e Benito Mussolini in un loro incontro in Italia al feroce gerarca nazista Joseph Goebbels), scrittori e star del cinema ( splendidi i ritratti di Ernest Hemingway, Sophia Loren e Marlene Dietrich), presidenti americani (l’ultimo suo scatto, datato 1993,ritrae l’allora presidente Bill Clinton con moglie e figlia), ma anche tanta gente comune, come il cameriere che fa pattinaggio su ghiaccio a St.Moritz (1932), giovani ballerine di danza classica, bambini al teatro delle marionette, e, per finire (anche se l’elenco sarebbe lunghissimo), l’immagine di quel bacio che gli ha regalato celebrità perenne…Ed è a lui e alla sua lunga carriera che il Centro Italiano per la Fotografia di Torino, CAMERA, dedica un’importante retrospettiva (sino al 21 settembre 2025) di oltre 170 scatti, straordinario viaggio per immagini attraverso le trasformazioni sociali e culturali del secolo scorso.La MostraCurato da Monica Poggi e ricco di scatti mai esposti prima, a colori e in bianco e nero, il percorso espositivo parte dalle prime foto di Eisenstaedt, prosegue con« i racconti visivi » degli Stati Uniti del boom economico, passa dal Giappone post-nucleare e si conclude con le sue ultime opere, realizzate nei primissimi anni ’90. Oltre a ritratti e foto ricche di ironia (meravigliosa la Donna seduta con il suo ghepardo domestico mentre prende il tè al Bois de Bouloghe Café. Parigi, 1932), fra una Sophia Loren dal sorriso smagliante e una Marilyn Monroe struggentemente malinconica, un Robert Oppenheimer con sigaretta fra le labbra e uno stranito Albert Einstein, in mostra anche l'importante reportage che Eisenstaedt realizzò in Europa prima della Seconda Guerra Mondiale e a quello realizzato nell’Italia nel dopoguerra, dove i cartelloni stradali iniziano a cambiare le prospettive e i paesaggi, riflettendo le trasformazioni sociali ed economiche in corso.Visitando l’esposizione torinese, ci si rende facilmente conto che la cifra stilistica di Eisenstaedt si inserisce sicuramente nella grande tradizione documentaria americana, ma che si arricchisce, talvolta, di note poetiche che richiamano la pittura dell’Ottocento (come negli scatti dedicati alle ballerine di danza classica dove risuona l’eco delle opere di Degas) e gli scenari visionari del surrealismo europeo. Ma soprattutto, in un certo senso, questa monografica, «rende giustizia» a un artista noto ai più soltanto per un’immagine, ma che, in realtà , è stato uno dei più importanti fotografi del Novecento e che, come tutti i Grandi Maestri, è arrivato dritto dritto al cuore: «Quando scatto una fotografia – affermava Alfred Eisenstaedt – cerco di catturare non solo l'immagine di una persona o di un evento, ma anche l'essenza di quel momento».
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)
Nel riquadro: Ferdinando Ametrano, ad di CheckSig (IStock)