2023-05-24
Arrivano 2 miliardi di aiuti. Ma le tasse non saltano: sospese solo fino al 31 agosto
Approvato il decreto Maltempo: versamenti da saldare entro il 20 novembre. Previsto anche un bonus da 3.000 euro agli autonomi. E spunta una norma sui rigassificatori.Sul tavolo l’ipotesi di un unico commissario alla Ricostruzione per Emilia-Romagna e Marche, non proveniente dalle due Regioni. Intanto, ampliati i poteri di Nicola Dell’Acqua.Lo speciale contiene due articoli.«Complessivamente questo primo provvedimento prevede uno stanziamento di oltre 2 miliardi di euro per le zone colpite dall’alluvione. Nella situazione attuale in cui si trova l’Italia trovare due miliardi in qualche giorno non è una cosa facile», ha detto ieri il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo il Consiglio dei ministri, illustrando il decreto legge al tavolo con il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Tra le misure varate nel dl per l’emergenza è prevista la sospensione dei termini relativi ai versamenti tributari e contributivi. Confermato, dunque, il rinvio di tutte le scadenze fiscali, contributive, dei mutui e giudiziarie per le popolazioni colpite, ma non sono stati raccolti gli appelli lanciati anche dalle pagine di questo giornale ad evitare gli errori della pandemia, quando la sospensione degli adempimenti ha provocato poi una valanga postuma di cartelle esattoriali. Non solo non sono stati azzerati, ma la sospensione (che si pensava potesse durare almeno fino a ottobre-novembre) terminerà il 31 agosto. «La ripresa dei pagamenti è al 20 novembre», ha spiegato Meloni. Sottolineando che «sul tema delle utenze già è stata deliberata la sospensione da parte di Arera» e che «per i mutui non c’è bisogno di una norma perché su quello fa fede il protocollo già in vigore tra Abi e governo sulla sospensione dei mutui in caso di eventi calamitosi». È inoltre previsto il differimento per Comuni e Province del pagamento dei mutui nei confronti di Cassa depositi e prestiti.«Prevediamo un rafforzamento dell’accesso al fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, con previsione di un aumento della garanzia fino anche al 100%. Il rafforzamento del fondo, destinato interamente alle piccole e medie imprese delle zone colpite, ha una copertura di 110 milioni», ha detto Meloni. Il ministero degli Esteri ha inoltre previsto contributi a fondo perduto per le aziende esportatrici danneggiate dall’alluvione a valere sul fondo Simest con una copertura di 300 milioni e la creazione di una quota da 400 milioni destinata all’erogazione di finanziamenti a tassi agevolati. Nel decreto legge varato ieri c’è poi la cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti fino a 90 giorni coperta fino a 580 milioni. E una misura una tantum fino a 3.000 euro per i lavoratori autonomi costretti a interrompere l’attività, con copertura fino a 300 milioni. Il ministero dell’Agricoltura ha poi stanziato 100 milioni per gli indennizzi a favore delle imprese agricole e ulteriori 75 milioni a valere sul fondo innovazione per l’acquisto dei macchinari per le aziende danneggiate. Il decreto legge per l’alluvione ha previsto anche 10 milioni per le attività del turismo. «Anas ha già investito 10 milioni e ha impegnato 300 persone, Rfi ha già effettuato lavori per 5 milioni e ha 350 persone impegnate», ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. «In Cdm, come Mit abbiamo portato l’entrata in vigore anticipata del codice degli appalti per testare quello che dovrà essere uno strumento che taglierà tempi e burocrazia. Siamo pronti a investire 1,7 milioni a favore di alcuni piccoli Comuni». Sul fronte delle scuole, il decreto stanzia 20 milioni per la continuità didattica cui si aggiunge il fondo di solidarietà da 3,5 milioni per i docenti delle università interessate e per gli interventi di ripristino. «Abbiamo dato facoltà al ministro Valditara di lavorare con una certa flessibilità per l’adempimento particolarmente degli esami di maturità in base alle esigenze degli istituti coinvolti», ha spiegato Meloni. Anche il ministro dell’Università prevede una possibilità di didattica e esami a distanza. «Prevediamo la sospensione di tutti i termini dei procedimenti amministrativi, compresi i concorsi», ha spiegato Meloni. Aggiungendo che «i dipendenti pubblici delle zone colpite che fossero fisicamente impediti dal lavorare verranno ugualmente retribuiti». Quanto alla giustizia, è stato deciso il rinvio dei processi civili e penali quando una delle parti o l’avvocato difensore risiedano nelle zone colpite e la sospensione fino al 31 agosto dei giudizi amministrativi contabili militari. Ci sarà, infine, un aumento temporaneo di un euro all’ingresso dei musei», fondi che saranno destinati alle opere d’arte e ai luoghi di cultura danneggiati. Il ministero della Salute ha stanziato 8 milioni per il ripristino e il consolidamento delle strutture sanitarie. Inoltre, il riconoscimento dei crediti formativi per gli operatori sanitari e agevolazioni per gli operatori che gestiscono stabilimenti in cui sono presenti animali. Il ministro dello Sport, invece, mette a disposizione 5 milioni per interventi di manutenzione delle infrastrutture sportive. Ci saranno anche interventi in materia di sostegno a persone con disabilità. Nel decreto, stando alle ultime bozze, è stata inserita anche una norma sui rigassificatori, in cui si stabilisce che entro 60 giorni dall’entrata in vigore del dl, i soggetti interessati possano proporre nuove istanze per la realizzazione, appunto, di rigassificatori galleggianti. Si prevede inoltre che il commissario competente possa autorizzare la costruzione o l’esercizio, anche a seguito di una ricollocazione, delle opere e infrastrutture. «È uno scandalo, ha commentato il leader dell’Alleanza di Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, «Ci troviamo di fronte al fatto inaccettabile di utilizzare l’emergenza alluvione per far passare il potenziamento di una delle fonti fossili responsabili degli eventi climatici estremi che hanno messo in ginocchio la Romagna».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/aiuti-alluvione-2660583134.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="crollano-le-possibilita-per-bonaccini" data-post-id="2660583134" data-published-at="1684909106" data-use-pagination="False"> Crollano le possibilità per Bonaccini Una personalità «terza». A Palazzo Chigi, data la delicatezza e il contesto drammatico della vicenda, c’è grande riserbo su chi sarà il prossimo commissario alla ricostruzione delle zone alluvionate. Filtrano però una serie di considerazioni utili a comprendere che questo non potrà essere il presidente della Regione Emilia-Romagna e del Pd Stefano Bonaccini. Ciò a dispetto del pressing che tutta una filiera di interessi e di organizzazioni anche ieri ha operato sul presidente del Consiglio. A livello politico, come è noto, è giunto dalla Lega, se non un veto vero e proprio, una grande perplessità esplicitata da alcuni parlamentari e che ha generato una polemica col Pd. Il punto, però, come tiene a far notare chi ha in mano il dossier alla presidenza del Consiglio, è che gran parte dell’opinione pubblica sta dimenticando che l’alluvione non ha colpito solamente l’Emilia-Romagna (che pure ha fornito il tributo in termini di vite umane) ma anche le Marche. Questo significa che, analogamente a quanto accaduto in Emilia, occorrerà attendere la fine dell’istruttoria della Protezione Civile sulla situazione nelle Marche, per poi procedere verosimilmente alla nomina di un commissario delegato per l’emergenza anche ad Ancona. Dopo la prima ondata alluvionale in Emilia-Romagna, infatti, il 9 maggio scorso un’ordinanza del capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, aveva nominato Bonaccini commissario delegato per la gestione dell’emergenza, che era stata dichiarata a partire dal 1° maggio nelle province di Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena. È dunque fortemente probabile che Curcio faccia lo stesso per le Marche con la nomina del presidente della Regione, Francesco Acquaroli. Solo a quel punto, dopo la stima dei danni e delle risorse necessarie a far partire la macchina della ricostruzione, potrà essere impostato il decreto di costituzione della struttura commissariale e del commissario straordinario alla ricostruzione, il quale, quasi sicuramente, non proverrà né dall’Emilia-Romagna né dalle Marche, e sarà quindi un profilo «terzo» inviato da Roma. Intanto, nel decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri c’è stato l’ampliamento dei poteri del commissario Nicola Dell’Acqua, nominato a suo tempo per l’emergenza siccità, come spiegato dal premier Giorgia Meloni, «per la verifica e il monitoraggio delle opere di drenaggio dell’acqua per cercare di procedere nel modo più veloce possibile da questo punto di vista». «È un passaggio bizzarro - ha aggiunto il presidente del Consiglio - per cui il commissario alla siccità oggi si occupa anche dell’alluvione, ma è la situazione climatica nella quale ci troviamo». Quanto a Bonaccini, ieri ha nuovamente incontrato Meloni a Palazzo Chigi, dopo il Cdm, assieme ai sindaci dei Comuni maggiormente colpiti e i rappresentanti di categoria di lavoratori e imprese. Da queste ultime è arrivata la richiesta pressante che il governatore venga nominato commissario all’emergenza, ma è stato il diretto interessato, una volta ascoltate le argomentazioni del premier relative alla roadmap per la nomina, a cercare di non alimentare la polemica politica. affermando davanti ai cronisti che «non è importante Stefano Bonaccini, il tema è come si vuole lavorare». Il presidente del Consiglio ha registrato «la collaborazione tipica di chi sa che in queste situazioni si guarda insieme all’obiettivo». «Confido - ha concluso - che il confronto rimarrà costante anche nella seconda fase, quella della ricostruzione».