2023-10-10
La festa del centenario degli Agnelli celebra la loro sparizione dalla Juve
John Elkann e Andrea Agnelli (Getty Images)
Organizzata da Andrea, che però nel frattempo ha perso la presidenza, la kermesse si svolgerà sotto l’occhio di John Elkann con rigida selezione degli ospiti. E, ironicamente, nessuno che porti il cognome dell’Avvocato. Il titolo lo aveva scelto a suo tempo Andrea Agnelli, tutto in inglese come gli piace tanto: «Together, a Black & White Show» («Insieme, uno show bianco e nero»). Solo che allora non poteva immaginare che non sarebbe più stato presidente della Juve. E nemmeno che non avrebbe partecipato alla festa. Pare che non sia stato nemmeno invitato (non si riusciva a trovare chi lo interpellasse?) dato che la sua presenza così come quella della consorte, è diventata ingombrante, inopportuna e, soprattutto, sgradita a suo cugino John Ma soprattutto alla nuova first lady bianconera che si è auto-proclamata «Custode e Vestale della Morale e del Buon Costume» famigliare che non ammette tradimenti (nel senso di corna), appropriazione della o del consorte altrui, chiacchiere da parrucchiera, violazione delle «regole» tipiche delle madamine sabaude. A questo proposito pare non sia stata invitata l’ex presentatrice Ilaria D’Amico, nonostante la inevitabile presenza del di lei marito, Gigi Buffon, E nemmeno Evelina Christillin, che Lapo ha bollato come «grottesca, senza anima e senza dignità, arrampicatrice sociale» (ma la signora troverà certo il modo di imbucarsi…). Sarà curioso vedere se donna Allegra Caracciolo, la mamma di Andrea, oserà parteciperà o meno a questa «festa de noantri» in salsa sabauda in cui è d’obbligo la erre moscia. Per molte ragioni, l’avverbio «Insieme» appare proprio fuori luogo. Sarà interessante scoprire in quale modo (un cartonato, una foto, qualche fotogramma di un filmato, nada de nada o un imprevedibile coro o striscione) riusciranno a cancellare Andrea - come è tipico della famiglia - colui che da presidente, nel bene o nel male, ha pur vinto, nove incancellabili scudetti di fila. Lo «spettacolo» - con relativa partitella (in campo è annunciato anche Platini di cui si parla come prossimo presidente) - si svolgerà stasera a Torino al Pala Alpitour e all’evento bianconero SkySport, ex sponsor della Juve ai tempi di Calciopoli, dedicherà la prima serata. No, niente Allianz Stadium, per timore di cori incontrollabili e fischi a cascata contro qualche nome (Allegri, ad esempio) oltre a inevitabili paurosi vuoti (i prezzi vanno da 40 a 280 euro). E anche per garantire una selezione più rigida degli ingressi al fine di bloccare tifosi sgraditi come Drughi, Viking, Bravi Ragazzi (che oggi hanno nomi diversi) e gli altri gruppi della Curva Sud tra cui quello più serio, «Via Filadelfia 88», guidato da Beppe Franzo. Il servizio d’ordine controllerà anche che non entrino Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Leonardo Bonucci, Maurizio Sarri (l’ultimo che ha vinto lo scudetto), Cristiano Ronaldo e Georgina. Disco verde invece per certi «compari» di Andrea Agnelli che in questi anni hanno partecipato all’approvazione di bilanci o ad artifici contabili oggetto di un’inchiesta di due anni della Procura della Repubblica di Torino costretta ora a passare tutto ai colleghi pm di Roma. Posto d’onore invece per il «governo tecnico» guidato dai «commercialisti» Ferrero e Scanavino. E ovviamente per John, Lavinia, Oceano Noah, Leone Mosè e Vita Talita, i loro tre figlioli, e per Alessandro Nasi e Alena Seredova, con figli Buffon e figlioletta Nasi, che sono nel cuore della «Custode» e del di lei marito. Lo show avrebbe dovuto svolgersi a Villar Perosa il 24 luglio (la data della prima presidenza Agnelli nel 1923) con la consueta presentazione dei nuovi acquisti (pochi per la verità). Ma in quella data si è stati costretti a ripiegare su una partita a spalti semideserti all’Allianz Stadium (8 agosto, risultato 8 a zero) per una ragione molto semplice: John avrebbe dovuto chiedere a sua madre il «permesso» di usare, dopo la partitella, la «reggia» agnellesca in Val Pellice per il consueto ricevimento. Ma, dato che per anni lo aveva fatto senza autorizzazione della proprietaria (ma solo di Nonna Marella, l’usufruttuaria) il no di Margherita era facilmente prevedibile anche perché il figlio non ha osato rivolgerle la richiesta. Lo spettacolo di stasera avrebbe dovuto celebrare il centenario della prima presidenza Agnelli con Edoardo senior e poi con Gianni, Umberto e infine Andrea. Ma il destino, e le note vicende, hanno creato una situazione paradossale, che coincide con l’aspetto più clamoroso. Che non verrà sottolineato per non turbare la cerimonia: grazie a John Elkann, dal dicembre scorso (con le dimissioni forzate di Andrea Agnelli) dopo un secolo non ci sarà più, mai più, il cognome Agnelli né un esponente della ex royal family al vertice del club bianconero. Ciò sarà possibile per mancanza di «riserve». Al momento, gli ultimi esponenti in vita che portano il cognome sono undici ma solo due di sesso maschile. Nel ramo di Gianni Agnelli sono rimaste tre donne: due superstiti dei sette fratelli Agnelli, cioè Maria Sole, contessa Teodorani Fabbri ed ex contessa Campello della Spina (98 anni) e un’altra vedova, Cristiana, contessa Brandolini D’Adda (96 anni). Insieme a loro, nella generazione successiva, c’è Margherita De Pahlen (68 anni), figlia di Gianni e Marella. Al ramo di Umberto Agnelli, il più numeroso (otto esponenti), appartengono i due figli nati dal matrimonio con Allegra Caracciolo: Andrea (48 anni) e Anna (45). La loro prole è composta da cinque bambini: un maschio e quattro femmine. Oltre a Luna (6 anni) - la figlia di Anna che porta il cognome della madre, la quale non ha mai voluto svelare l’identità del padre - ci sono i quattro figli di Andrea, avuti da due mogli diverse. I primi, la cui madre è l’inglese Emma Winter, sono Baya (18 anni) e Giacomo Dai (12). Gli altri, nati dalla turca Deniz Akalin, sono Livia Selin (6) e Vera Lin (5). C’è un’altra Agnelli, molto importante: Virginia Asia (26 anni), figlia di Giovanni Alberto Agnelli, primogenito di Umberto (nato nel 1964 dal matrimonio di quest’ultimo con Antonella Bechi Luserna Piaggio) e di Avery Howe. Virginia Asia vive a Londra e non ha mai conosciuto il suo papà, morto di una rara forma di tumore nel 1997 a soli 33 anni (la bambina aveva poco meno di tre mesi di vita). L’unico Agnelli maschio che, in via del tutto improbabile e ipotetica, potrebbe un giorno far tornare l’illustre cognome nella Juventus, è dunque Giacomo Dai. Ma ciò appare praticamente impossibile, soprattutto a causa di ciò che ha rappresentato suo padre che per la verità è in cerca di «riabilitazione». Tuttavia, ci sono due subordinate da considerare: prima di tutto se la Juve sarà venduta da John oppure se la proprietà risulterà in qualche modo ancora riconducibile a quel che resta della vera famiglia Agnelli. C’è un’altra ipotetica possibilità: che Andrea Agnelli compri il pacchetto di azioni che gli manca per raggiungere il 50,1%, ma soprattutto che John (attraverso Exor) decida prima o poi di venderglielo a un prezzo accettabile. John dunque c’è riuscito: ha messo le mani anche sulla Juve e ha cancellato gli Agnelli. Vedremo con quali risultati…