2024-03-11
A vent’anni da Atocha Gaza ci fa tornare più esposti alle stragi
(Ansa)
Gli attentati dell’11 marzo 2004 aprirono la stagione del terrore islamico qui da noi. Gli attacchi (per ora sventati) continuano.
Gli attentati dell’11 marzo 2004 aprirono la stagione del terrore islamico qui da noi. Gli attacchi (per ora sventati) continuano. La mattina di giovedì 11 marzo 2004, tre giorni prima delle elezioni spagnole, dieci zaini riempiti con esplosivo esplodevano in quattro treni regionali di Madrid, in quattro stazioni differenti. Le esplosioni avvennero fra le 7:36 e le 7:40 nelle stazioni di Atocha (3 bombe), El Pozo (2 bombe), Santa Eugenia (1 bomba) e in un quarto treno che si trovava nei pressi di via Téllez (4 bombe), sui binari che portano ad Atocha provenendo da sud. I morti furono 191 e i feriti 2.057. Dopo gli errori nelle indagini che inizialmente attribuirono la responsabilità all’Eta, si scoprì che l’attacco era stato commesso da una cellula di al Qaida. Da qual momento l’Europa tornò ad essere (dopo la stagione del terrorismo palestinese) il campo di battaglia dei terroristi islamici e in particolare di quelli organici allo Stato islamico, nato da una frattura all’interno dell’organizzazione fondata da Osama Bin Laden che entrò in rotta di collisione con Abu Musab al-Zarqawi. Qualche mese dopo, il 7 luglio 2005, quattro attentatori kamikaze sempre di al Qaida, si fecero saltare in aria all’interno di tre treni della metropolitana di Londra e su un autobus. Le cellula londinese dell’organizzazione terroristica era composta da molte persone ma gli inquirenti hanno faticato a identificarle tutte. Gli attacchi causarono 56 morti, inclusi gli attentatori, e circa 700 feriti. Le stragi di Madrid e di Londra hanno due punti in comune: sono state compiute da al Qaeda e vennero ideate dallo stesso uomo, Mustafa bin Abd al-Qadir Setmariam Nasar, meglio noto come Abu Musab al-Suri, ritenuto il principale teorico del movimento jihadista globale. Nato in in Siria nel 1958, divenne famoso per il suo libro di 1.600 pagine, L’appello alla resistenza islamica globale, e grazie a un matrimonio di comodo divenne cittadino spagnolo nel 1980. Abu Musab al-Suri è morto in Siria (nel 2013 o 2014) dove combatteva con una milizia locale contro lo Stato islamico dopo essere uscito da al Qaida per divergenze con Bin Laden. Come avvenuto per altri terroristi, ad esempio lo yemenita-americano Anwar al-Awlaki, al-Suri ha indicato la strada a migliaia di terroristi e non importa a quale organizzazione appartengano perché ciò che conta è colpire l’Occidente e gli ebrei. Al-Suri teorizzava su come massimizzare l’impatto politico della violenza jihadista e su come costruire «cellule autonome per il terrorismo individualizzato» ovvero i cosiddetti «lupi solitari» che continuano a colpire nel Vecchio Continente. L’ultimo in ordine tempo è un quindicenne tunisino naturalizzato svizzero che sabato 2 marzo ha accoltellato un ebreo ortodosso a Zurigo. In un video si vede l’adolescente, che si identifica come Ahmed al-Dabbah (Ahmed il macellaio), giurare fedeltà all’Isis esattamente come hanno fatto nel recente passato tutti i cosiddetti lupi solitari scagliatisi contro cittadini inermi in Francia, Germania, Belgio, Inghilterra, solo per citare alcuni casi. Nel video, al-Dabbah aggiunge di aver pianificato «di attaccare una sinagoga e di volere uccidere il maggior numero possibile di ebrei». Dallo scoppio della guerra nella Striscia di Gaza sulle sue piattaforme ufficiali l’Isis ha mantenuto un atteggiamento molto prudente evitando di glorificare le azioni di Hamas che di fatto è un suo nemico. Tuttavia, come già in passato, ha chiesto ai suoi supporter «di uccidere gli ebrei ovunque si trovino e con qualsiasi mezzo». Lo stesso ha fatto al Qaeda, che della questione palestinese fin dai tempi di Osama bin Laden e del suo successore Ayaman al-Zawahiri, ha fatto un elemento centrale della sua propaganda online senza mai sostenere Hamas. Tutto è cambiato qualche giorno fa: Il 15 febbraio 2024, Al Sahab, il media ufficiale del comando centrale di al Qaeda, ha pubblicato un saggio di dieci pagine intitolato Questa è Gaza: i giorni del cessate il fuoco e la Palestina negli ultimi 75 anni fino ad oggi. Si tratta del quinto di una serie di saggi pubblicati dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas attribuito a Salem al-Sharif, qui indicato anche come Muhammad Salah al-Din Zaydan, il vero nome del leader senior di al Qaeda noto come Sayf al-Adl (Spada della Giustizia). Da quando al-Zawahiri è stato ucciso in un attacco aereo statunitense a Kabul nel luglio 2022, si ritiene che Sayf al-Adl gestisca l’organizzazione dall’Iran, nonostante al Qaeda non abbia mai ufficialmente confermato la morte di al-Zawahiri né la sua successione da parte di Sayf al-Adl. Quasi cinque anni dopo aver perso il controllo territoriale nelle aree centrali di Iraq e Siria, lo Stato Islamico ancora una volta, accumula conquiste territoriali in Africa dove dà anche la caccia ai cristiani. E che l’Europa resti nel mirino è confermato dall’arresto, domenica scorsa, di tre minorenni e un maggiorenne nell’ambito di un’indagine della Procura federale di Bruxelles. Le forze dell’ordine del Belgio hanno affermato di aver sventato un attentato terroristico che «nel giro di poche settimane» avrebbe preso di mira «concretamente» una sala concerti a Bruxelles.
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
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